Star Wars in UK sarà disponibile non più solo su Disney+: cosa significa?

A dicembre, mese delle Feste, alcuni film della saga di Guerre Stellari sono licenziati da Disney a ITV: una mossa perfettamente logica.

Luke Skywalker, Leia Organa e Han Solo: i tre leggendari protagonisti di Star Wars (1977)

Qualche giorno fa, Digital Spy ha pubblicato un interessante aggiornamento sulla saga di Star Wars, o meglio, sul dove il pubblico inglese avrà modo di vedere alcune pellicole del franchise ideato da George Lucas nel mese di dicembre. Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza, Star Wars: Episodio V - L'Impero colpisce ancora, Star Wars: Episodio VI - Il ritorno dello Jedi e Rogue One: A Star Wars Story, nel mese delle feste, verranno trasmessi da ITV2 e proposti in streaming anche su ITVX, la piattaforma streaming della ben nota emittente inglese di Downton Abbey.

Alec Guinness è Obi-Wan Kenobi in Guerre Stellari
Alec Guinness è Obi-Wan Kenobi in Guerre Stellari

Un aggiornamento apparentemente di poco conto che, però, dice molto di come lo sfruttamento delle piattaforme streaming sia profondamente mutato anche per un colosso come Disney che, inaugurando Disney+ a ridosso della pandemia, ha voluto pestare i piedi a Netflix senza però potersi permettere di continuare ad adottare un approccio radicale come quello del colosso di Los Gatos in quanto a proposta di esclusive.

Lo streaming che cambia

R2D2 e C-3PO in Guerre stellari
R2D2 e C-3PO in Guerre stellari

Ne parlavamo anche qualche settimana fa quando apprendevamo che Beetlejuice Beetlejuice avrebbe debuttato in Digital HD mentre stava ancora macinando dollari nelle sale e che quattro film d'Indiana Jones su cinque stavano per lasciare Disney+. Tutti effetti di come lo streaming è stato gestito e pompato durante la pandemia, un periodo durante il quale, inevitabilmente, ha acquistato una centralità assoluta mentre le sale cinematografiche erano chiuse e poi hanno cominciato a riaprire con delle ferite che, a dicembre del 2024, non sono neanche rimarginate del tutto. Il mercato dello streaming si proponeva come un'arena in cui fare "soldi facili" per citare il John Connor di Terminator 2 - il giorno del giudizio catturando pubblico a suon di esclusive. Dichiarando che se volevi vedere legalmente quel dato film o quella data serie TV potevi farlo solo attivando un abbonamento a Disney+ o Prime Video o Netflix.

Mandalorian Iaebyrg
The Mandalorian, la prima serie di Star Wars arrivata su Disney+

Eppure proprio la Casa di Topolino, in tema esclusive, pareva il rivale più concorrenziale di Netflix perché parliamo di un colosso dell'intrattenimento che, in poco meno di vent'anni, ha speso un quantitativo abnorme di miliardi di dollari per acquisire realtà come Pixar, Marvel, LucasFilm e 20Th Century Fox. Investimenti che alla major sono serviti per avere modo di sfruttare e spremere a più non posso al cinema e in Tv proprietà intellettuali ben note che, oltretutto, erano il chiavistello per continuare ad alimentare quello che fra l'altro è il vero core business dell'azienda: i parchi a tema. Tornando a Disney+, come dicevamo, pareva il servizio più agguerrito per Netflix proprio in virtù del bouquet di costose proprietà intellettuali di cui era in possesso e che potevano essere fruite con un abbonamento a prezzo tutto sommato moderato che, come con la multinazionale guidata da Sarandos e Hastings, poteva essere anche diviso tramite la ben nota suddivisione delle password.

Poi però il modello è cominciato a cambiare con Netflix a capitanare ogni mossa poi intrapresa dai competitor: l'aumento a cadenza quasi annuale del costo degli abbonamenti per sopperire a eventuali fluttuazioni nel numero di sottoscrittori, l'interruzione alla possibilità di condividere la password senza pagare un balzello aggiuntivo. Strategie attuate soprattutto, per far fronte ai costi di produzione delle varie proposte dove è stato dato anche il "contentino" sotto forma di abbonamento dal costo ridotto che, però, è caratterizzato da interruzioni pubblicitarie.

Lo streaming è finito per diventare più simile che mai alla Tv tradizionale con questi tagli che hanno avuto un incredibile successo e che fanno contenti tutti: i clienti perché, se non sono interessati a plus come i profili multipli, il 4k, il Dolby 5.1 o Atmos e via discorrendo spendono poco sorbendosi (neanche poca) pubblicità, i fornitori dei servizi perché data la presenza delle suddette inserzioni, quella categoria di abbonamento è quella che generano più introiti. E a mutare è stato anche l'approccio di chi, come Disney, si teneva ben strette le proprie esclusive e ha poi iniziato a cederle.

Il caso inglese di Star Wars

Rogue One - A Star Wars Story: Felicity Jones nel teaser trailer del film
Un'immagine di Rogue One: a Star Wars story

Cedere una propria esclusiva è una strada che Netflix non percorre perché lo streaming è il nocciolo del suo business ed è l'azienda capace di dominare il 99% delle discussioni del pubblico che fruisce i vari contenuti. Disney però, da quando Bob Iger è tornato alla guida della compagnia dopo la parentesi Bob Chapek, ha capito che una posizione così adamantina in tema di esclusive non era più percorribile e ha iniziato a cederle a terzi. Facendoci dei soldi. Nello specifico di quello che sta accadendo in Inghilterra nel mese di dicembre, con Guerre Stellari possiamo assistere a qualcosa di realmente interessante per più ragioni. La più ovvia è quella che abbiamo appena citato. Diamo per scontato che la Disney abbia ceduto a ITV la possibilità di avere quei film facendosi pagare.

Poi bisogna notare che la saga di Star Wars non è di certo stata ceduta nella sua interezza. Una interezza che ormai comprende un numero bello "polposo" di film, serie Tv live action e animate, corti fatti in partership con Lego e così via. Cedendo alcuni Guerre Stellari, peraltro la Trilogia Classica e lo spin-off antologico maggiormente collegato ad essa, a un'emittente televisiva per un mese, quello di dicembre, in cui le visioni di gruppo in famiglia sono una tradizione tanto in Inghilterra quanto in altre parti del mondo è anche una ottima maniera per fare pubblicità al fatto che le altre produzioni del franchise sono visibili su Disney+.

Chi, magari, non è ancora abbonato allo streaming della Casa di Topolino può avere modo di rivedere quelle storiche pellicole in televisione ed essere spronato a recuperare le altre in streaming. Oltretutto, proprio la presenza di Rogue One: A Star Wars Story può suscitare curiosità verso Andor, l'acclamata serie TV prequel del film, che nel mese di aprile 2025 avrà anche una seconda stagione innescando una serie di eventi che potrebbe convincere i nuovi abbonati a restare tali per qualche mese in più. Promozione e fidelizzazione. E introiti per la cessione dei diritti. Ecco perché non dobbiamo stupirci della mossa attuata dalla Disney.