Star Trek: Picard 1x04, recensione: piccoli Romulani crescono

Recensione di Star Trek: Picard 1x04, dove si entra nel vivo della missione dell'ex-ammiraglio di Starfleet.

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Star Trek: Picard a Lucca Comics 2019 - Patrick Stewart sul palco del Teatro del Giglio

Con la recensione di Star Trek: Picard 1x04 abbiamo (quasi) superato la fase introduttiva della serie dedicata alle nuove avventure dell'ex-capitano dell'Enterprise. Quasi, perché anche se lo scorso episodio si è concluso con l'equipaggio che finalmente prende il volo, alla ricerca di Bruce Maddox e delle risposte che egli può dare, questo quarto capitolo rimane molto parlato, ossessionato con dialoghi il cui solo scopo è spiegare tutto (anche quando, come nel caso di Narek e sua sorella, si tratta più o meno della stessa conversazione che abbiamo già udito) e approfondire due decenni di materiale che non abbiamo visto. Detto ciò, il nuovo episodio ha il vantaggio di essere diretto da Jonathan Frakes, un habitué del franchise, che riesce a dare la giusta energia anche alle conversazioni più cervellotiche, e ha anche l'occasione di firmare un'intrigante sequenza di battaglia tra astronavi.

Star Trek: Picard 1x03, recensione: spazio, ultima frontiera

Ritorno al passato

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Star Trek: Picard -una scena della serie

Il quarto episodio di Star Trek: Picard, intitolato Absolute Candor (dal principio che osservano le cosiddette "suore guerriere romulane") inizia quattordici anni fa, sul pianeta Vashti, dove il buon Jean-Luc riuscì a spostare molti dei Romulani rimasti senza una patria dopo la distruzione del loro mondo natale (come mostrato nello Star Trek del 2009). Qui vediamo appunto Picard in contatto con le suore guerriere di cui sopra, membri di un ordine, il Qowat Milat, che accetta determinati incarichi in base a certi criteri. È questo a spingere Picard, oggi, a tornare lì dopo anni di assenza, perché la sua è una missione disperata e gli serve tutto l'aiuto possibile. Quando però egli torna su Vashti le cose sono radicalmente cambiate: vige un clima apertamente nazionalista (fuori da un bar appare la scritta "Solo Romulani"), e Jean-Luc deve anche fare i conti con il giovane Elnor (Evan Evagora), ex-pupillo che non ha digerito del tutto l'abbandono di quattordici anni fa. Altrove, sul Cubo, Narek continua ad interessarsi a Soji, ma la fiducia reciproca non è da dare per scontata.

Star Trek: Picard 1x02, la recensione: alla ricerca della gemella perduta

Patrick Stewart, Brent Spiner, Jonathan Frakes e il resto del cast di Star Trek: The Next Generation in una foto promozionale
Patrick Stewart, Brent Spiner, Jonathan Frakes e il resto del cast di Star Trek: The Next Generation in una foto promozionale

È un mix di diverse epoche di Star Trek, dal 1987 in poi, con un tocco volutamente "moderno" nel prologo iniziale e nella prima sequenza a bordo dell'astronave, che rappresenta la visuale dei salti nell'iperspazio con un paio di lens flare tanto cari a J.J. Abrams (ma senza infilarli a caso come è solito fare il cineasta), per poi arrivare a un'estetica più classica quando Picard torna in un mondo che ha dovuto abbandonare da tempo (e per la gioia dei fan di lunga data è tornata anche la sala olografica). La tensione costante tra passato e presente, a livello tematico ed estetico, si fa più pronunciata in questa sede, e da quel punto di vista Jonathan Frakes è la scelta ideale per la regia dato che si è fatto le ossa ai tempi con Star Trek: The Next Generation (e due dei lungometraggi cinematografici) e ha poi continuato a lavorare dietro la macchina da presa nel corso degli anni (le sue esperienze più recenti sono Star Trek: Discovery e The Orville): è un grande conoscitore del panorama televisivo odierno ma anche un veterano del franchise, e questi due aspetti si fondono per portare l'anziano Picard, e il futuro immaginato da Gene Roddenberry, nel nostro presente, con risultati molto intriganti.

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Vecchi e nuovi amici

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Star Trek: Picard a Lucca Comics 2019 - Evan Evagora al panel della serie

A suo modo, è giusto che l'episodio segua un po' la struttura dei precedenti, per il semplice motivo che l'equipaggio di Picard non era ancora completo: ecco che arriva appunto Elnor, il quale accetta di accompagnarli proprio perché la missione di Jean-Luc rispetta i criteri imposti dal Qowat Milat ("È una causa persa", spiega il capitano). E difatti, come a suggellare il nuovo status quo del programma, arriva un malavitoso romulano intenzionato a ucciderli tutti, ma la situazione si risolve parzialmente con l'intervento tempestivo di un misterioso salvatore. Anzi, una salvatrice: è Sette di Nove (Jeri Ryan), un altro volto noto del franchise, la cui apparizione a sorpresa non è tale solo perché il nome dell'attrice è menzionato come ospite speciale nei titoli di testa (che rimangono una delle sequenze d'apertura più belle e suggestive della serialità americana odierna). Con il suo ingresso la serie sembra voler ribadire con forza quello che aveva suggerito nelle settimane precedenti: sì, i tempi sono cambiati, ma in fin dei conti questo rimane l'universo di Star Trek. E siamo felici di esserci tornati al fianco di vecchi amici.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Star Trek: Picard 1x04 con molto entusiasmo, poiché la solita natura molto dialogata e dai tempi dilatati della serie si sposa in questa sede con lo stile efficiente e cinetico di Jonathan Frakes, chiudendo (o almeno così sembra) la fase propriamente introduttiva dello show con un nuovo ingresso nell'equipaggio che accompagnerà Jean-Luc. A questo punto lo spazio è davvero l'ultima frontiera.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • I nuovi ingressi sono molto interessanti.
  • L'approfondimento del passato è coinvolgente e ricco di spunti.
  • La componente action non manca all'appello.

Cosa non va

  • Alcuni dialoghi ripetono quasi alla lettera concetti già espressi nell'episodio precedente.