La risata è obbligatoria: non puoi parlare con Frank Matano e restare serio. La simpatia, il suo marchio di fabbrica, diventa a dir poco contagiosa e ora dilagherà anche sul piccolo schermo, ma in versione cartoon. I dieci episodi della diciassettesima stagione di South Park, in onda dal 24 aprile alle 22.00 su Comedy Central (canale 124 di Sky), lo vedranno ospite d'eccezione tra i doppiatori di dieci personaggi sopra le righe e surreali come solo questa serie sa essere. La lista, che include anche un pilota, una bambina e un vampiro, contempla persino Papa Francesco e Dio. Un bel salto per l'inviato de Le Iene, che ha debuttato da poco al cinema in Fuga di cervelli di Paolo Ruffini: il conduttore/attore 24enne, nato da padre campano e mamma americana, tra i video blogger più seguiti della Penisola, sembra inarrestabile. E il bello, promette, deve ancora venire perché se è riuscito a realizzare il sogno di entrare nell'incredibile mondo dell'animazione allora tutto è davvero possibile. Tra aneddoti buffi e ricordi fuori dal comune, Matano spiega perché questa non sia un'occasione come le altre: la passione per South Park, infatti, ce l'ha letteralmente "tatuata" addosso... ma non immaginerete mai dove!
Domanda di rito: doppiare South Park è un lavoro o un divertimento?
Quando me l'hanno proposto non ci credevo, mi sembrava talmente surreale e casuale perché sono un fan perso della serie, infatti ho tatuato sulla chiappa destra uno dei protagonisti, Eric Cartman!
Da quando sei appassionato del cartone?
L'ho scoperto a 15 anni quando ero negli Stati Uniti e stavo per prendere il diploma. Ho recuperato le serie precedenti in un mese ed è stato pazzesco perché guardavo 5-6 episodi al giorno e ormai molti li conosco a memoria.
Mi sono divertito come i matti, è stato pazzesco e anche se lavoravo dalle 9 del mattino alle 7 di sera, alla fine ero ancora carico a molla.
Quali cartoni ti piace guardare?
Li amo tutti da sempre e li guardo ancora, dalle anime giapponesi ai Puffi a I Simpson, di cui ho pure un tatuaggio, che raffigura il pesce a tre occhi nato dalla centrale per cui lavora Homer. I miei nonni quando ero piccolo mi mandavano dall'America le VHS Disney e ricordo ancora quanto mi sembrava pazzesco Toy Story: sono convinto che il terzo capitolo sia in assoluto il migliore. E così la Pixar è diventata la mia preferita.
Se fossi uno dei personaggi di South Park quale sceglieresti?
Sarei Butters, il bimbo biondo che per star bene con gli amici fa le cose più sceme, un buono, dolcissimo e disilluso. In una puntata Kyle organizza una festa di compleanno ma dice a Cartman che lo avrebbe invitato solo se Butters non si fosse presentato così lo convince a chiudersi in un bunker per scampare all'apocalisse. In questo caso però potrei essere anche Cartman, ci prenderei gusto ad essere come lui.
Sarebbe incredibile vedere molti dei nostri politici, ma io preferirei Maurizio Costanzo.
South Park ha preso in giro molte saghe, da Avatar a Il trono di Spade. Quale hai amato di più?
Io sono un appassionato di videogiochi e mi sono divertito un mondo durante la decima stagione che fa la parodia di World of Warcraft: i protagonisti sono "intrippati" al punto da chiudersi in casa a giocare e non vanno neppure in bagno. Quando nel videogame un adulto ammazza i loro alter ego scorrettamente, Cartman si chiede se vogliano uscire a socializzare o fare la differenza nel mondo... intendendo ovviamente quello del gioco di ruolo.
Nella versione originale il cartone vanta voci eccellenti, da George Clooney a Jennifer Aniston... non male essersi guadagnato un posto tra queste stelle...
Pensa che Matt Damon avrebbe voluto doppiare il suo personaggio e gliel'hanno proibito perché i creatori non si divertono se gli artisti si prendono in giro da soli. Per questo leggere i testi adattati per me mi fa venire voglia di mettermi in ginocchio, anche se i miei amici non ne possono più.
Divento petulante e racconto loro mille episodi al punto che quest'amore viscerale per South Park li porta allo sfinimento, sono stufi.
Quali sogni legati al cartoon vorresti ancora realizzare?
Mi piacerebbe andare a visitare gli studi d'animazione della serie, di cui conosco tutto. Ho anche guardato il documentario 6 Days to air: The Making of South Park che racconta quello che succede dal brainstorming alla creazione finale. Il personaggio di Barak Obama, ad esempio, lo hanno inserito nella scena del discorso in una notte sola con un risultato incredibile: dietro di lui c'era persino l'entourage.
Quali telefilm invece ti piace guardare?
Guardo moltissima tv americana, da Breaking Bad a Parks and Recreation e The Office, ma anche gli show condotti da Conan O'Brien o Jimmy Kimmel o David Letterman.
Leonardo DiCaprio ha rifatto la scena cult di Titanic con Jonah Hill al Saturday Night Live. Quale artista italiano lo farebbe?
Qui non troverai un DiCaprio, ma se ci fosse si prenderebbe sul serio, invece i grandi artisti non dovrebbero aver paura di mettersi in gioco, la forma più alta di ironia. In Italia abbiamo comunque dei professionisti come Fiorello, Claudio Bisio o Checco Zalone. Fino a poco fa una battuta demenziale in Italia non avrebbe funzionato, ma grazie ad internet il senso dell'umorismo sta cambiando.
Alessandro Cecchi Paone, ad esempio, si è prestato in Apocalypse Gay, un video che ho realizzato su Youtube dopo la dichiarazione di Cassano sugli omosessuali agli Europei. Nella storia sono tutti gay da cui io scappo sparando ed è proprio Cassano a salvarmi. Cecchi Paone, il capo degli zombie, si ritrova con me nel letto perché era tutto un sogno. Internet, insomma, ci ha aperto la mente.
Il prossimo cameo in un video demenziale a chi lo chiederesti?
A Pippo Baudo, che lo farebbe e di sicuro mi porterebbe fortuna. All'estero lo chiederei alla Regina Elisabetta: se ha incontrato gli One Direction perché no?
Quale sarà il tuo prossimo progetto?
A maggio girerò il film di Paolo Ruffini Tutto molto bello e forse ad agosto ce ne sarà uno con Claudio Bisio. Ho conosciuto Paolo quando ho provato a fargli uno scherzo per Le Iene, ma mi ha riconosciuto subito, ci siamo scambiati il numero e poi è nato questo rapporto anche lavorativo. Tutto merito di un'empatia pazzesca tra di noi: per me è incredibile, quando parla con la gente ti lascia senza fiato.