La visione della pellicola danese Sorrow and Joy, in concorso al Festival di Roma, risulta molto più difficoltosa se se ne conoscono i retroscena. Il film, che ricostruisce con freddezza l'agghiacciante dramma familiare del regista Johannes e di Signe, la sua bella e disturbata moglie affetta da disturbi maniaco-depressivi, racconta la vera storia del regista. Durante una crisi, Signe uccide la loro figlioletta neonata e viene condannata al ricovero coatto. Dopo anni di cure, la vera moglie di Malmros è guarita e la coppia è unita ancora oggi. Alla luce dei fatti, la scelta di Nils Malmros ci appare ardua, coraggiosa, ma difficile da comprendere soprattutto per chi come noi italiani, è così distante da quel mondo freddo e civile in cui una tragedia di tale entità può essere razionalizzata. E' Malmros stesso, con il supporto del suo cast, a spiegare al pubblico le difficoltà di trasformare in un'opera d'arte il dolore che ha segnato la sua esistenza. A interpretare il regista e la moglie sono Jakob Cedergren ed Helle Fagralid, mentre il carismatico Nicolas Bro interpreta lo psichiatra che si occupa del caso.
Nils, la tua è una storia di amore e perdono.
Nils Malmros: E' vero. Questa è una storia vera che mi è successa nel 1984 quando mia moglie, in stato di psicosi, ha ucciso nostra figlia. Tutti mi hanno consigliato di trasformare questa storia in un film, ma finché mia moglie insegnava non potevo farlo. Quest'estate è andata in pensione e ora finalmente ho potuto ultimare il film grazie al suo consenso. Il tempo mi ha aiutato a porre una distanza tra me e il dramma accaduto. La natura umana, grazie all'amore, è in grado di superare tutto.
Nils Malmros: Questa è la realtà. Mia moglie non è invecchiata, almeno ai miei occhi è sempre uguale a quando l'ho conosciuta. E' cambiata nel modo in cui parla e si comporta, è divenuta un'adulta e oggi è una donna felice.
Voi interpreti come avete vissuto questa esperienza lavorativa così particolare?
Jakob Cedergren: Io ho trovato il copione incredibile. Per me questa è una storia sconvolgente. Molti mi hanno chiesto se sentissi la responsabilità di interpretare Nils e ovviamente è vero, ma il mio personaggio si chiama Johannes. Io ho cercato di relazionarmi solo con lui.
Helle Fagralid: Quando ho letto il copione ho pensato che le risposte le avrei trovate tutte lì dentro. Dovevo concentrarmi solo su quello. Non 'fare', ma lasciar succedere le cose. Per me è stato bellissimo recitare questo ruolo, è il sogno di un'attrice, ma è stato anche difficilissimo.
Nicolas Bro: Questa è una storia d'amore più vera di tutte quelle che abbia mai letto perché nasce dalla condivisione della colpa. Era un copione straordinario e ne ho subito colto tutti gli aspetti drammatici
Nils Malmros: Mi sono reso conto che era possibile fare il film tre anni fa, allora ho impiegati un anno a scrivere il copione. Poi ho cominciato a cercare gli attori. Non ero interessato alle somiglianze fisiche con noi, ma volevo interpreti che comprendessero la materia. Mia moglie non ha collaborato alla sceneggiatura, ma ha seguito il casting e subito ha deciso che voleva Helle perché è così dolce e anche mia moglie lo è.
Quanto ha senso realizzare autobiografie nel cinema e nell'arte?
Nils Malmros: Finora ho girato undici film e tutti, tranne uno che è un adattamento, sono autobiografici. Ogni volta che faccio un film dentro c'è qualcosa della mia vita e devo trovare qualcuno che interpreti me stesso.
Tua moglie ha visto il film?Come ha reagito?
Nils Malmros: Mia moglie dice che non vedrà il film, ma in realtà lo ha fatto con me e ha pianto nei punti dove era giusto che piangesse. Alla fine ha detto che era una grande vittoria per noi due.
Jakob Cedergren: Come attore non si è mai meglio della sceneggiatura. Un copione come quello di Nils libera le tue qualità migliori. Dopo averne parlato insieme io ed Helle ci siamo visti, abbiamo passato del tempo insieme per abituarci a essere una coppia. Avevo voglia di cominciare il prima possibile, di calarmi nel personaggio.
Nils Malmros: Devo dire che il casting è andato benissimo perché incredibilmente, con gli attori che ho scelto, ho instaurato un rapporto immediato. Ci siamo capiti subito.
Come è cambiato nel corso di questi decenni il tuo rapporto col cinema, anche in base alle tue esperienze personali?
Nils Malmros: Fare cinema impegna solo la metà della mia vita, visto che nell'altra metà io sononeurochirurgo. Sono un regista autodidatta, ma per me il cinema è l'arte della mia generazione e quindi è la parte più importante della mia vita.