Sogno e apocalisse
Virus letali, meteoriti, catastrofi naturali: la fine del mondo in tutte le sue forme ha sempre scatenato le fantasie degli autori e solleticato gli appetiti degli spettatori di cinema. Forse perché poter assistere all'apocalisse ha un effetto rassicurante, quasi fosse un esorcismo con cui scongiurare ogni possibile catastrofe, o forse perché è semplicemente divertente, il genere non sembra incappare mai in un momento di stanca, grazie anche all'apporto garantito dall'animazione, specie quella giapponese, da sempre una vera specialista nell'architettare sempre nuove e terribili minacce alla sopravvivenza dell'umanità.
Una di esse è il virus, soprannominato Medusa per la sua capacità di pietrificare il corpo umano attraverso un anomalo indurimento cellulare, che impazza sul pianeta tutto e per il quale, nonostante molteplici sforzi, non è ancora stato trovato un rimedio. La multinazionale Venus Gate, però, ha escogitato un escamotage per bypassare il problema: attraverso la criogenizzazione, alcuni fortunati, per la precisione centosessanta, potranno sopravvivere al sicuro, addormentati e protetti, in attesa che la scienza trovi una risposta efficace all'emergenza sanitaria. Nonostante i sospetti che aleggiano sulla società, considerata da molti la vera responsabile della diffusione del Medusa, il progetto va in porto con successo; al risveglio dei dormienti, però, la struttura in cui erano alloggiati si presenta in rovina, invasa dai rovi e da inquietanti animali, tutt'altro che amichevoli. Dopo il primo, inaspettato attacco, saranno soltanto in pochissimi a sopravvivere, e il compito di scoprire quanto tempo sia trascorso e cosa sia successo al pianeta durante la loro assenza forzata sarà affidato a un rude galeotto, un ragazzino espertissimo nei videogame e un'adolescente timida e insicura, preoccupata per le sorti della sorella gemella rimasta nel mondo esterno.
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Con tutta probabilità, una serie animata sarebbe stata più efficace di un unico lungometraggio nel trasporre degnamente le tante idee portate avanti dal manga. Nella volontà di non scontentare i lettori, la necessaria operazione di taglio e riarrangiamento dei contenuti sembra essersi risolta in una semplice "compressione" degli stessi in un contenitore che non poteva dare il giusto spazio a nessuno; un peccato, perché anche la componente visiva della pellicola è accattivante e ben realizzata. Non a caso l'animazione è stata affidata allo studio Sunrise, creatore di Gundam, ma che qui non trova una vicenda altrettanto ben calibrata su cui innestarsi.