Skin ci regala l'ennesima performance mimetica di Jamie Bell. Il film, presentato a Berlino 2019 nella sezione Panorama, ricostruisce la vera storia di Bryon Widner, suprematista bianco cresciuto in una comunità di neonazisti che decide di chiudere col passato vivendo la trasformazione sulla propria pelle. Nel ruolo di Bryon Widner troviamo un Jamie Bell rabbioso e violento con il volto e il corpo ricoperti di tatuaggi che veicolano messaggi d'odio razziale.
Skin, diretto e prodotto da Guy Nattiv, è stato pensato ben prima della presidenza Trump, ma come fa notare Nattiv, non è un caso che tre dei suoi produttori, tra cui Oren Moverman, siano ebrei: "Stavo per trasferirmi in America e cercavo una storia americana da raccontare. Un giorno, su un quotidiano, ho visto le foto incredibili di Bryon Widner con e senza tatuaggi, ho deciso di rintracciarlo e ho raccontato la sua storia in un documentario. A differenza di Skin, il documentario era incentrato più sulla trasformazione fisica, ma volevo indagare sul passato di Bryon, sapere chi era, conoscere la sua storia d'amore. Lui mi ha aperto la sua vita e mi dato una mano con la sceneggiatura mettendomi a disposizione, foto, video e tutti i materiali di cui avevo bisogno".
La trasformazione mimetica di Jamie Bell
I tempi in cui Jamie Bell danzava rabbiosamente in Billy Elliot sono ormai lontani. In Skin, l'attore inglese si misura con un ruolo davvero complicato mettendo in scena la trasformazione di un uomo che riesce a buttarsi alle spalle l'odio attraverso un percorso di sofferenza fisica e mentale. Per creare il suo personaggio, Jamie Bell si è confrontato con il vero Bryon Widner fermandosi a casa sua quattro giorno: "Ho parlato tanto con lui, ma all'inizio non è stato facile. Lui è nel programma protezione testimoni, non ha un passaporto, non può lasciare il paese. Stava sempre chiuso nel suo garage a fumare, a un certo punto non riuscivo più a respirare così gli ho chiesto di aprire la porta, ma mi ha spiegato che non poteva perché avrebbero potuto sparargli. Ho scoperto un uomo curioso, appassionato, che è riuscito a cambiare vita, oggi si guarda ogni giorno nello specchio e si riconosce".
A fianco di Jamie Bell, Danielle Macdonald interpreta Julie Price, la donna che fa cambiare vita a Bryon con l'amore. Julie, figlia di un membro del movimento neonazista e madre di tre figlie, decide di allontanarsi da quell'ambiente soprattutto per amore delle figlie. L'attrice descrive il primo incontro con Jamie Bell: "Ci siamo parlati per circa tre ore e sono uscita terrorizzata dall'incontro perché entrambi volevamo capire il motivo per cui accettare questo lavoro. La vita è un circolo, le persone cambiano, possono smettere di focalizzarsi sull'odio e concentrarsi sull'amore. E' importante mostrare che esiste un altro modo". Anche Jamie Bell, in un primo tempo, condivideva le preoccupazioni di Danielle Macdonald tanto da aver rifiutato il ruolo. A convincerlo è stata la determinazione di Guy Nattiv: "Ho preso la macchina e ho guidato fino in Virginia per incontrare Jamie sul set della serie che stava girando. Quando l'ho visto, ho capito di aver trovato il mio Bryon Widner".
I tatuaggi, una maschera sociale
Grazie anche alla fiducia datagli da Guy Nattiv, in Skin Jamie Bell ha avuto la libertà di creare il suo Bryon Widner provando strade diverse e improvvisando là dove possibile. "Sul set Guy mi diceva 'Non stiamo raccontando persone razionali, non si comportano come faresti tu'. Bryon è cresciuto in un ambiente mostruoso, violento, ma che forniva delle opportunità. Voleva un negozio di tatuaggi e glielo hanno dato, gli hanno fornito una figura paterna, una comunità, per lui è stato difficile abbandonare questa situazione". E proprio i tatuaggi che Jamie Bell sfoggia in Skin sono stati oggetto di un attento lavoro di make up e di tante prove: "Prima di girare abbiamo fatto dei test. Volevano far funzionare i tatuaggi su di me, perciò abbiamo provato diversi tipi di tatuaggi, abbiamo provato tanti denti finti e ho addirittura provato i denti veri di Bryon. I tatuaggi cambiano immediatamente una persona, quando entravo in negozio tutti facevano finta di niente, ma il disagio si notava".
Jamie Bell ha tenuto indosso i tatuaggi per tutta la durata delle riprese, restando sempre nel personaggio, è stato un periodo difficile sia a livello fisico che mentale: "Skin termina con una domanda, se tu odi qualcuno così tanto e attraversi un processo di due anni per provare a rimuovere l'odio dalla tua pelle, sei cambiato? Non ho la risposta, ma so quale vorrei, l'amore sconfigge tutto e ti aiuta a essere una persona migliore".