Everyone wants at glass of wine at night. It's hard to be a person
Uno dei tanti meriti che va a Chuck Lorre è l'aver scardinato ciò di cui si poteva parlare in un genere "statico" come la sitcom, addirittura rendendolo l'argomento principale e su cui scherzare (con intelligenza): ne sono due esempi Mom con la dipendenza da alcol e droghe e B Positive con il trapianto di rene e la dialisi. Sembra essersi ispirata a questa falsariga ma alzando il tiro per il via cavo Simone Finch con la sua nuova comedy, come spiegheremo in questa recensione di Single Drunk Female, dal 6 aprile su Star di Disney+, che già dal titolo mette subito in chiaro il fulcro centrale della narrazione.
Ricomincio da Sam
In seguito a un licenziamento "improvviso" in azienda a causa del suo alcolismo, Samantha Fink (Sofia Black-D'Elia, vista in Your Honor) dalla Grande Mela è costretta a tornare a casa a Boston dalla madre Carol (Ally Sheedy), con cui non ha un buonissimo rapporto, per disintossicarsi e ricostruirsi una vita che non vada a braccetto con l'alcol. Per miracolo riesce ad evitare la prigione, ma se vorrà continuare a farlo dovrà non solo fare delle ore di lavoro socialmente utile, ma trovarsi un impiego. Ammettere di avere un problema è il primo passo, come si dice nel programma, e Sam dovrà fare una lunga strada per arrivare a questa consapevolezza. A Boston la ragazza ritroverà tutti i fantasmi del proprio passato e tutti i motivi che l'hanno portata ad iniziare a bere, come l'ex fidanzato ora in procinto di sposarsi con la sua migliore amica Brit (Sasha Compère), oppure l'amica di sbronze Felicia (Lily Mae Harrington). Sam troverà lavoro al supermercato locale e dovrà ricominciare dal basso, per ricordarsi che da lì si può solo risalire. Sarà sicuramente una strada in salita il percorso di autoconsapevolezza e di (ri)formazione di Sam, giovane ventottenne alcolizzata del 2022, che deve fare i conti con le proprie scelte e con i rapporti che si è lasciata indietro.
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Dal basso si può solo risalire
Ma ci sono anche relazioni non tossiche nella (nuova) vita di Sam, come il suo sponsor Olivia (Rebecca Henderson), lesbica di successo, e James (Garrick Bernard), anche lui parte degli AA e rispuntato dal passato della ragazza, anche se lei a causa dell'alcol non lo ricorda. Relazioni che potrebbero aiutare Sam a rifarsi una vita che non sia dipendente e scandita dal bicchiere del mattino - un countdown in sovrimpressione ci mostra i suoi giorni da sobria - ma dovrà volerlo lei per prima. Single Drunk Female tenta, tra una battuta più o meno ardita e una situazione tragicomica e l'altra, di far emergere una grave malattia come l'alcolismo troppo spesso non ancora considerata tale. Emblematico in tal senso è un dialogo tra Sam e Ally in cui la madre le rinfaccia di paragonare la propria situazione a quella del padre, morto di leucemia.
Inoltre lo show riesce a scherzare con intelligenza e delicatezza, permettendosi anche di essere un po' scorretto, su tutti gli stilemi e le caratteristiche degli alcolisti. C'è grande equilibrio di comicità e dramma nella scrittura di Simone Finch, anche nella regia intimistica e nella fotografia sui toni del grigio e delle luci al neon, in questo racconto contemporaneo che ci mostra i piccoli grandi passi che ognuno di noi, sobrio o alcolizzato che sia, deve fare per riuscire a stare in questo mondo complicato. Ricordando alla lontana il tono di Maid e l'impostazione del rapporto madre-figlia, Single Drunk Female mostra una protagonista non respingente, elemento estremamente importante per una storia delicata come questa. Riuscirà Sam a far uscire la sua parte migliore e non quella peggiore?
Conclusioni
Che dire alla fine di questa recensione di Single Drunk Female se non che la comedy riesce a continuare il percorso iniziato con Mom et similia e allargarlo alle tematiche e ai toni del via cavo, mostrando un percorso di formazione e denunciando come tale una malattia come l’alcolismo, riuscendo sempre a mantenere un equilibrio fra dramma e commedia e mostrando una protagonista per cui, alla fine, facciamo il tifo.
Perché ci piace
- Sofia Black-D'Elia è la scelta giusta per una protagonista a cui si impara a voler bene nonostante gli errori che commette.
- La denuncia dell’alcolismo come malattia e l’affrontare argomenti seri e importanti con tono tragicomico.
- La messa in scena tra regia e fotografia ben esprime la lotta interiore di Sam.
Cosa non va
- La serie potrebbe non piacere ai non estimatori delle comedy dal sapore indie e realistico.