Primo film in concorso per questa 56° edizione del Festival Internazionale di Berlino e prima conferenza stampa con il cast di Snow Cake, la coproduzione britannica/canadese diretta da Marc Evans e interpretato benissimo da Sigourney Weaver e Alan Rickman. Presenti nella capitale tedesca anche i produttori del film, la sceneggiatrice esordiente Angela Pell e la giovane attrice Emily Hampshire.
Cosa vi ha portato a scegliere una parte così complessa?
Sigourney Weaver: Quello che mi ha affascinato da subito è che nella sceneggiatura non si parlava solo di una donna autistica, ma di una donna speciale che era anche autistica.
Alan Rickman: Ho letto la sceneggiatura e ne ho amato la sincerità e il realismo, accettare è stato quindi semplicissimo. Il difficile è venuto dopo.
Come vi siete preparati per questi ruoli?
Sigourney Weaver: Sono stata oltre un anno a prepararmi per questo ruolo ed ho scoperto che ogni persona affetta da autismo è diversa dalle altre, ci sono dei problemi in comune tra tutti ma non è possibile generalizzare. Trovare qualcuno che fosse simile al personaggio di Linda non è stato affatto facile ma è stato anche estremamente interessante.
Alan Rickman: Più si va avanti con gli anni e più ci si accorge che essere un attore è parte integrante di te e in ogni ruolo quindi metti qualcosa delle tue esperienza passate, qui per me era tutto completamente nuovo, quindi la parte più difficile è stato sicuramente entrare nella psicologia di questo personaggio che subisce questo shock dell'incidente e si trova dover affrontare un lutto di una persona che non conosce ma a cui si sente legato e soprattutto il significato di questo lutto per questa donna così speciale.
Signora Pell, è vero che lei ha un figlio autistico? E' per questo che ha scelto di scrivere un film su questo tema?
Angela Pell: Si, è vero, mio figlio è affetto da autismo e scrivendo questo film volevo mostrare come vivere con una persona autistica possa essere sicuramente molto difficile e difficoltosa, ma anche divertente ed estremamente gratificante.
Signora Weaver, cosa le ha lasciato quest'esperienza e cosa ha imparato sull'autismo?
Sigourney Weaver: Ho conosciuto molte persone affette da autismo negli ultimi mesi e nonostante avessi all'inizio molti preconcetti posso dire che stare insieme a loro è un'esperienza fantastica, mi hanno insegnato molto, come divertirmi, come comportarmi, come vivere la vita in modo completamente diverso.
Signora Weaver, lei ha sempre interpretato donne molto forti, da Alien a Gorilla nella nebbia, che tipo di donna si aspetta di interpretare in futuro?
Sigourney Weaver: In realtà questa domanda da per scontato che io abbia grande controllo sulla mia carriera e sulla scelta dei ruoli, ma non è affatto così. Quando sei giovane ti vengono offerti determinati ruoli e io posso dirmi soddisfatta delle mie scelte, di aver per esempio limitato i ruoli da fidanzata e aver avuto un ruolo divertente ed importante come quello di Ripley che mi ha anche aperto tante strade. Di certo non vorrei interpretare ruoli di donne deboli, mi basta semplicimente interpretare le donne, e io credo che siano spesso forti, sono loro d'altronde che fanno andare avanti il mondo.