Quando una bomba esplode inaspettatamente durante un'operazione della polizia per disinnescarla, Poon Shing-Fung, ufficiale degli artificieri, rimane gravemente ferito a una gamba, che gli viene amputata. Da quel momento Poon inizia un lungo percorso di riabilitazione con tutte le intenzioni di tornare in servizio attivo sul campo, ma questa opportunità gli viene negata, spingendolo a lasciare il corpo con un sentimento di profonda rabbia e impotenza.
Come vi raccontiamo nella recensione di Shockwave - Ultimatum a Hong Kong, il tempo passa e le forze dell'ordine sospettano che Poon, trovato in coma sul luogo di un attacco terroristico, sia coinvolto in diversi attentati avvenuti nel corso degli ultimi due anni. Vittima di una profonda amnesia post-traumatica che gli impedisce di ricordare, pianifica di fuggire dall'ospedale e dallo stato di fermo per scoprire la verità. Durante le indagini sul suo traumatico passato, comprende di aver tradito le persone che ama, finendo per prendere una decisione chiave che potrebbe impedire un devastante attacco alla città di Hong Kong.
Duro a morire
Il prologo ci mostra un evento di portata altamente distruttiva, con la morte di migliaia di persone e l'esplosione di un aeroporto e di una grossa aerea metropolitana dell'ex colonia britannica. Questo è ciò che il protagonista cercherà di impedire nel corso del lungo flashback che ci riporta alla origini, alla scoperta non soltanto della preparazione di questo crudele piano criminale ma anche della psiche di un protagonista tormentato, lontano dal solito prototipo di eroe duro e puro al quale molto spesso il cinema d'azione classico ci ha abituato. Il film è un sequel stand-alone di Shock Wave (2017), che vedeva nel ruolo principale Andy Lau ed Herman Yau dietro la macchina da presa. Entrambi tornano per questo secondo capitolo che propone una storia e dei personaggi del tutto nuovi, con il solo comune denominatore dato dal fatto che la vicenda è incentrata sulla figura di un artificiere della polizia nazionale.
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Senza un attimo di tregua
Un regista preparato che nel cinema d'azione ha dimostrato di sapere il fatto suo nel corso di una carriera lunga e folta e una star nazionale che nonostante i sessant'anni passati è sempre sulla cresta dell'onda e pronta a cimentarsi in ruoli a tutto gas. Le due ore di visione di Shock Wave - Ultimatum a Hong Kong raccogliono al meglio le caratteristiche del blockbuster autoctono, offrendo uno spettacolo roboante e piacevolmente esagerato, tra furiosi inseguimenti e combattimenti corpo a corpo che sfruttano ancora una volta al meglio l'affascinante e intricato contesto urbano di Hong Kong. Al solito a questa adrenalinica corsa contro il tempo per impedire un imminente catastrofe, si mescola il canonico substrato melodrammatico, con un'enfasi caricata appieno nella gestione dei vari personaggi e nella relazione tra loro, con il senso di fratellanza che vige tra le forze di polizia ulteriormente glorificato in un paio di sequenze chiave, con tanto di colonna sonora ad hoc d'accompagnamento per un maggiore slancio empatico.
L'uomo che visse due volte
In un'operazione formalmente perfetta dal punto di vista della messa in scena e discretamente emozionante a livello umano, si notano alcuni salti mortali compiuti dalla sceneggiatura, che cerca di ingarbugliare le carte narrative anche in maniera eccessiva nel tentativo di offrire colpi di scena e sorprese in serie, con i diffusi flashback a esplorare come siano andate le cose e a cancellare o false piste o certezze parzialmente acquisite. Shock Wave - Ultimatum a Hong Kong è una macchina spettacolare di tutto rispetto, come confermato anche dai clamorosi incassi worldwide di oltre 220 milioni di dollari, che ne hanno fatto la decima pellicola più redditizia, in tutto il mondo, del 2020. E per un mercato solitamente limitato agli incassi nazionali, non certo un risultato da poco.
Conclusioni
Una gloriosa carriera nella divisione artificieri interrotta bruscamente, in seguito a una drammatica esplosione che gli è costata l'amputazione di una gamba, e ora - ad anni di distanza - il sospetto che sia proprio lui a nascondersi dietro una serie di devastanti attentati dinamitardi che stanno sconvolgendo la metropoli. Il protagonista di Shock Wave - Ultimatum a Hong Kong, affetto da una profonda amnesia da stress post-traumatico, cerca di rimettere insieme i cocci del proprio passato nel tentativo di impedire una potenziale e imminente catastrofe. Un blockbuster entusiasmante, narrativamente arzigogolato ma di sicuro effetto, con sequenze d'azione esaltanti e il corretto impatto melodrammatico. Il carisma della star Andy Lau e la mano sicura di Herman Yau in cabina di regia garantiscono un intrattenimento al fulmicotone, pronto a ringalluzzire tutti i fan del genere.
Perché ci piace
- Azione ottimamente orchestrata e coreografata.
- Teso e spettacolare.
- Buona gestione dei personaggi e delle emozioni...
Cosa non va
- ...anche se a tratti la sceneggiatura è eccessivamente contorta.