È davvero difficile riuscire a raccontare il crime nella serialità in modo nuovo e accattivante, dato il periodo florido che il genere sta vivendo tra cinema e tv. Ultima a provarci in ordine temporale è Sexy Beast, prequel in chiave episodica della pellicola del 2000 L'ultimo colpo della bestia diretta da Jonathan Glazer (ora in corsa agli Oscar 2024 per La zona d'interesse), dal 25 gennaio su Paramount+. Purtroppo, come spiegheremo nella nostra recensione, nonostante i buoni intenti si tratta di una serie (e di una storia) di cui forse oggi in fondo non si sentiva il bisogno.
Un'adorabile coppia di criminali
La serie mette al centro la stessa trama di base del film ma sviluppandola e ampliandola per raccontare l'origin story dei protagonisti. Al centro un rapporto d'amicizia apparentemente inossidabile e sui generis, quello tra Gal e Don, nel film interpretati rispettivamente da Ray Winstone e Ben Kingsley, a suo tempo nominato per quel ruolo agli Oscar, ai Golden Globes e ai SAG, insieme al BAFTA per il miglior film a Jeremy Thomas e Jonathan Glazer. Nel serial invece a prestare volto e soprattutto parlantina tipicamente british ai due protagonisti ci pensano James McArdle ed Emun Elliott. Sullo sfondo la Londra truffaldina degli anni '90, dove sono abituati a fare la bella vita (per modo di dire) con colpi da maestro, per i quali si sono fatti una fama nel sottobosco criminale.
In realtà si tratta di una vita di espedienti e di apparenze, che viene stravolta da due avvenimenti. Il primo è l'incontro (e relativa infatuazione istantanea, nonostante sia fidanzato) di Gal con Deedee Harrison (Sarah Greene), un'affascinante star del cinema per adulti che ha l'ambizione di diventare indipendente. Parallelamente alla coppia di amici viene proposto il colpo del secolo da parte di Teddy Bass (l'ex vampiro di True Blood Stephen Moyer, nel film era interpretato da Ian McShane), un nome in ascesa nella malavita londinese, sociopatico pericoloso. A casa Don ha una famiglia numerosa e invadente, composta dai genitori il cui padre scommette continuamente alle corse di cavalli chiedendogli sempre denaro, e la sorella minore tossicodipendente, mentre Don ha una sorella maniaca del controllo (una ritrovata, per chi ha visto Episodes, Tamsin Greig).
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A ritmo di crime
Sexy Beast - La serie vuole quindi mescolare l'heist movie con le fasi della rapina che la squadra di Don sta organizzando, la mafia story con i piani di Teddy Bass e degli altri membri della malavita coinvolti, il dramma familiare che i protagonisti vivono nel privato, la voglia di libertà e di indipendenza da parte di tutti i personaggi, in primis Deedee costretta a sottostare ad un ambiente lavorativo fatto da uomini incompetenti ai piani alti dell'industria del porno. Nonostante la caratterizzazione dei personaggi che prova a farsi sfaccettata e particolareggiata, nonostante le storyline che mescolano generi e toni tra loro, nonostante le performance del cast, nonostante il ritmo che mantiene abbastanza alta l'attenzione dello spettatore, non capiamo sinceramente l'intento e il motivo che hanno spinto a realizzare questo prequel. Anche perché il mix risulta poco convinto e convincente e gli interpreti oscillano pericolosamente tra l'essere affascinanti e troppo sopra le righe.
Ci sono tematiche come la salute mentale, l'avidità, la dipendenza e l'emancipazione, le relazioni tossiche, la brama di potere, la disparità sociale, l'invidia. C'è la bestia del titolo che altri non è che il luccichio scintillante della ricchezza che ci porta a volte a perdere la bussola morale, oppure la rabbia verso il mondo che alcuni dei personaggi come Don non sanno gestire perché gli brucia dentro da sempre. Tutto questo pero è già stato ampiamente esplorato meglio su altri lidi. Eppure c'è una cura formale notevole negli otto episodi che compongono Sexy Beast: soprattutto la colonna sonora, mai troppo inflazionata essendo pur sempre una serie ambientata nel passato, e la fotografia, che gioca con le luci al neon per mostrare il lato oscuro della Londra di quegli anni. Non basta però questo manto di eleganza e raffinatezza a rendere lo show davvero interessante per il pubblico odierno.
Conclusioni
Concludiamo la recensione di Sexy Beast confermando come si tratti di un prodotto poco pensato per il pubblico streaming del 2024. Rimane comunque una serie dalla cura formale lodevole e dalla caratterizzazione e interpretazione del quartetto protagonista che offre alcune tematiche su cui riflettere, ma nel complesso un’operazione fondamentalmente inutile che lascia poco o nulla di nuovo al pubblico a casa.
Perché ci piace
- Il cast principale.
- La colonna sonora.
- La fotografia.
Cosa non va
- La storia sa di già visto e sentito.
- Troppi generi e toni mescolati confusamente tra loro.
- Alcune storyline lasciano perplessi.