Separazione, la recensione: un horror sui traumi di una rottura

Il protagonista di Separazione si trova a lottare per l'affidamento della figlia quando l'ex moglie perde la vita in circostanze misteriose. Horror con Rupert Friend e Brian Cox, su Netflix.

Un'immagine promozionale di Separazione

Il matrimonio tra l'illustratore Jeff Vahn e sua moglie Maggie è ormai arrivato a un punto morto, con la figlioletta Jenny prossima a pagarne il prezzo più alto. La donna ha infatti tutte le intenzioni di richiedere l'affidamento esclusivo della bambina, supportata inoltre dalle conoscenze del ricco padre Paul, nonno della piccola. Jeff invece si trova alle prese con una profonda crisi nel suo lavoro da fumettista ed è da tempo senza un impiego: tutto sembra remare contro di lui e sta per perdere la causa legale.

Separazione Un Momento Del Film
Rupert Friend è un padre tormentato in Separazione

In Separazione l'uomo si trova al telefono con l'ex compagna quando lei viene investita da un'auto, morendo sul colpo. Dopo il funerale Jeff deve vedersela con le ingerenze di Paul, pronto a tutto pur di avere l'affidamento esclusivo della nipotina, ma anche con un pericolo molto più spaventoso e inquietante: all'interno della sua casa infatti si aggira ora una presenza sovrannaturale che sembra insidiare Maggie a più riprese, scaraventando il protagonista in un vero e proprio incubo ad occhi aperti.

Il dolore di una Separazione

Separazione Una Sequenza Del Film Horror
La piccola Violet McGraw in una scena di Separazione

Già il titolo fa presupporre come il Male nasca da una premessa purtroppo comune, come quella del divorzio tra i genitori del quale, come spesso accade, a farne maggiormente le spese sono proprio i figli, costretti a dividersi e/o a scegliere tra coloro che li hanno amati e cresciuti negli anni della loro infanzia. E lo spunto sulla carta era anche interessante, ma come si scoprirà non tutte le potenzialità sono state sfruttate al meglio, indirizzando il tema principale su una virata horror dove l'introspezione del dramma alla base viene progressivamente meno. Non è un caso che il principale colpo di scena, relativo a quel pirata della strada che ha tranciato di netto una delle metà di questa famiglia già frantumata, si risolva con una soluzione che risulta ben più che forzata, per quanto suggerita da molteplici indizi nella gestione delle battute e dei personaggi di supporto, lasciando insinuare dinamiche da revenge-movie nell'anima paranormale del racconto.

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Separazione Un Immagine Del Film
Separazione: un'immagine del film

Separazione soffre di soluzioni stereotipate laddove queste presenza ultraterrene vengono alla luce, tra iconografie clownesche, bambole che prendono vita e movenze innaturali e scattose che richiamano a un immaginario ben più che abusato. La tensione è al contempo spesso assente, con buona pace di quei sussulti paurosi che di fatto vengono meno, depotenziati dalla pressoché totale assenza di jump-scare - che avrebbero almeno potuto rivitalizzare in parte l'effetto sorpresa della carica spaventevole - e da un design relativamente anonimo di queste presenze di un'altra dimensione. Allo stesso tempo la gestione della crisi d'ispirazione del protagonista, fumettista che ritrova la propria vena creativa giacché posseduto / insidiato da elementi esterni non appartenenti a questo mondo, si affloscia ben presto, inserendo forzatamente la figura supportante di quel collega esperto in spiritismo e affini, al punto da dare "preziosi" consigli a un Jeff sempre più smarrito.

Nel nome del padre

Separazione Una Scena Del Film
Padre e figlia in Separazione

L'interpretazione altrettanto indecisa di Rupert Friend non aiuta a identificarsi in un personaggio mal caratterizzato e privo di carisma e lo stesso si può dire per la sua principale supporter, ovvero l'invadente babysitter Madeline Brewer. Nulla da ridire invece su Brian Cox, che nei panni del determinato suocero sfoggia ancora una volta tutto il suo mestiere. In uno scenario alla Kramer contro Kramer (1979), interrotto bruscamente da una fatalità più o meno voluta, Separazione perde progressivamente il proprio asse limitandosi ad un riciclo di cliché che non raggiunge il necessario climax ansiogeno, con tanto di scenetta nel cuore dei titoli di coda che propone nuove, o meglio dimenticate, suggestioni quale ennesimo obbligato cambio di rotta, ad una narrazione ormai schiacciata dai propri limiti concettuali e di relativa messa in scena. La stessa regia di William Brent Bell è ben meno ispirata rispetto al suo precedente dittico di The Boy, per quanto alcune reminiscenze emergano soprattutto quando si ha a che fare con feticci che prendono vita: troppo poco per rendere il film interessante.

Conclusioni

Un fumettista che rischia di perdere la custodia della figlia in seguito al divorzio, si ritrova alle prese con una situazione ulteriormente complicata in seguito alla tragica scomparsa dell'ex moglie, investita in un incidente automobilistico. Oltre all'agguerrito suocero, il fumettista dovrà affrontare anche presenze sovrannaturali che cominciano a tormentare lui e la bambina. Un horror che vorrebbe farsi portatore di alt(r)i messaggi, salvo risolversi in un'interpretazione netta e approssimativa in chiave metaforica dei traumi di quell'infanzia tradita, afflitta dalla rottura di quel nucleo familiare che pensava nido sicuro per (ri)fuggire dalle proprie paure. Spaventi e tensione telefonati, un design delle entità derivativo e un cast poco in palla confezionano un film inutilmente metaforico.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • Brian Cox nel ruolo dell'arcigno suocero.
  • Premesse sulla carta accattivanti...

Cosa non va

  • ...messe in scena in maniera superficiale.
  • Paura e tensione assenti.
  • Rupert Friend spaesato nelle vesti del protagonista.