Dopo la seconda serata di Sanremo 2024 forse nessuno chiederà ancora ad Amadeus di rimanere anche il prossimo anno. Non è un problema di ascolti perchè lo share ha preso il volo anche mercoledì 7 febbraio. È una questione di stanchezza, di saturazione e di necessità di nuove idee. Il processo era già in atto ma l'imbarazzante parentesi con John Travolta l'ha reso manifesto (qui il nostro approfondimento).
Sanremo non è una costruzione facile. Amadeus è riuscito in 4 edizioni (con la quinta ancora in atto) a far riaffezionare il pubblico a quello che, dopo 74 anni, è quasi equiparato a un bene nazionale, riportando la kermesse alla sua origine di "vetrina" su tutte le sfumature della musica pop. Strizzando l'occhio ai social, alle scommesse, al Fantasanremo: alla contemporanietà. Ora però la sensazione è che tutti i pezzi siano stati cambiati, che tutte le pedine siano state mosse, e che non resti che preparasi, con il sorriso più smagliante, ai saluti finali.
Le nostre pagelle della seconda serata
Giovanni Allevi: 10
Torna a due anni dalla diagnosi di mieloma e commuove platea e spettatori a casa con il racconto della sua sofferenza e della sua rinascita ancora in atto. Il suo non è soltanto parlare del dolore, è un tentativo, riuscito, di portarci quasi a toccarlo, a sentirlo, ma sempre con la punta delle dita, sempre attraverso il suo sguardo, che nel momento più crudo si rifugia nella poesia. Poi suona e noi abbiamo la sensazione di stare assistendo in diretta alla liberazione di un'anima.
Sanremo 2024: le pagelle della prima serata. Trionfo Bertè, delusione Renga e Nek
Giorgia: 9
Tutto quello che sa fare non è una sorpresa. Dice a qualcuno in galleria di avere un caratteraccio ma è (quasi) solo grazie alla sua simpatia e alla sua eleganza semplice se la seconda serata di Sanremo 2024 non sprofonda. Festeggia i 30 anni di E poi con un'interpretazione che porta quel pezzo ormai storico dritto nel presente e riesce nella non facile impresa di farci sperare che il suo medley, a mezzanotte, ci accarezzi ancora un po' dopo tutto quell'unz-unz ma soprattutto dopo John Travolta. A proposito: non ci si spiega come mai si sia preferito mandarla dietro le quinte dopo averle fatto scambiato le prime battute (in inglese, che lei parla) con l'attore americano. Perchè affidare poi solo ad Amadeus (peccato di superbia del conduttore? errore di valutazione degli autori?) la gestione dell'ospitata facendola scomparire?
John Travolta: stupore e imbarazzo
Qualcuno sui social scherza e lo ribattezza 'John Travolto'. Da cosa? Dall'imbarazzo per le gag messe in piedi dagli autori con Amadeus e Fiorello. Così l'attore americano, alla sua seconda partecipazione al Festival, diventa, da ospite d'onore, l'elefante nella stanza dello showman siciliano, che nel suo glass si percuote e si amareggia per la pessima pagina di TV. Il punto non è quello che si poteva fare con John Travolta e non si è fatto: il punto è come si è potuti arrivare a quello che è avvenuto. Chi ha potuto pensare che fosse una buona idea, che avrebbe funzionato? Alla fine è toccato all'ospite (che ha rifiutato di indossare il cappellino col becco) mettere un freno all'imbarazzo nazionale. Sanremo negli anni non è mai stato un buon palco per gli ospiti internazionali, ma quanto andato in scena con John Travolta è il sintomo di un problema più grande, autoriale e di gusto. Dopo 5 anni è davvero arrivato il momento di aprire la porta e cambiare aria.
Sanremo 2024: non si sevizia un John Travolta
Fred De Palma: 5,5
Anche al secondo ascolto fatica a trovare una dimensione. Lui si muove abbastanza bene sul palco ma ha chiaramente rischiato in questo Sanremo, portando un pezzo dimenticabile che non riesce pienamente a padroneggiare.
Renga & Nek: 6
La canzone è talmente fuori tempo massimo nel 2024 che potremmo anche dimenticarla qui, alla seconda serata, e passare oltre (Dario Faini, in arte Dardust, tra gli autori, non riesce qui a estendere il suo tocco magico). Non può passare sotto silenzio, però, la simpatia e la seraficità con cui quei due, che sono già di diritto iscritti nella storia della musica italiana, affrontano un palco così insidioso.
Alfa: 5
Un pezzo folk leggerissimo e studiato ad arte, con quel Uh-Uh (copiato ai Blur?), che è fatto apposta per rimanere in testa. Qui però la questione è un'altra: che siano gli One Republic o Ed Sheeran, Alfa ha davvero copiato la sua canzone?
Dargen D'Amico: 6
Lo presenta Diodato che, con solito tono misurato, gli dice di essere contento tocchi a lui perchè condivide l'appello al cessate il fuoco lanciato da Dargen la sera prima. Bisogna rendergliene atto, il brano cresce con il passsare degli ascolti. Purtroppo sembra solo una parentesi musicale perché, dopo il discorso pacifista della prima, nella seconda serata gli preme chiarire che il suo non è un punto di vista politico. A prescindere dal fatto che prendere una posizione politica non è reato (anzi!), non c'era il bisogno di rispondere (ma ci rendiamo conto che c'è di mezzo una gara e che il televoto conta).
Il Volo: 4
Ci vogliono provare e nella seconda puntata rifanno il brano in chiave più pop. Ma siamo ancora lontanissimi dal capolavoro e il rischio è che la svolta che dovrebbe allontanarli dal passato non venga apprezzata nemmeno dai fan della prima ora.
Gazzelle: 7
Avevamo immaginato che questa canzone fosse un diesel, e infatti al secondo ascolto comincia a liberare il suo potenziale. Ma ci saremmo comunque aspettati qualcosa in più.
Emma: 7
Lei è una lezione per Il Volo: quando decidi di cambiare rotta devi crederci disperatamente. Emma è entrata nel vortice della dance, ha lasciato a casa, per ora, il pop melodico e ne ha acquistato in disinvoltura sul palco. La voce è quella potente di sempre ma più sfumata. Non sarà un pezzo originale o elegante, ma ha il pregio di non essere il solito pezzo di Emma che non avremmo voluto ascoltare.
Mahmood: 8,5
Che look, che presenza, e che canzone! L'abbiamo già detto e lo ribadiamo: Mahmood è talmente contemporaneo da essere già nel futuro.
BigMama: 6
La canzone finirà tra quelle trascurabili del Festival ma lei continuerà ad andare lontano perchè ha una bella energia, è autentica e porta sul palco le sue battaglie, o almeno quelle che ritiene giuste, senza nascondersi.
Sanremo 2025: chi condurrà il Festival dopo Amadeus? Ecco le ipotesi
The Kolors - Un ragazzo una ragazza: 6
Ma al terzo ascolto diventerà almeno un 8. Non ci rimangiamo quanto già detto su questo pezzo paraculissimo ma siamo ormai conquistati, stregati, incatenati a quelle cinque parole "Un ragazzo incontra una ragazza". Tormentone assicurato.
Geolier: 7
È la sua canzone più mainstream perchè, lo sapevamo già, Geolier è l'operazione Lazza di Sanremo 2024. I p'me tu p'te non è Cenere (sì, anche per una questione di riproducibilità del testo) ma al momento i numeri continuano a dare ragione a questo 22enne di Secondigliano, che nella seconda serata si prende tutto, pure il primo posto della classifica provvisoria.
Loredana Bertè: 8
Rispetto alla prima serata affina la performance, si presenta anche sul palco tutta di bianco vestita (ma con le celebri gambe bene in vista e gli stivaletti a punta). Qualcuno le rimprovera di aver portato all'Ariston meno grinta, meno rabbia e meno "follia" del solito (nonostante il titolo della canzone). Ma quando sei sul palco da 50 anni e hai influenzato col tuo stile buona parte del panorama musicale italiano attuale, potrai anche concederti un momento per apprezzare il tributo del pubblico, o no?
Annalisa: 7
"Tu dimmi quando quando quando" è la risposta di Annalisa al ritornello dei The Kolors. E non poteva essere altrimenti in un Sanremo che chiude idealmente il cerchio dei tormentoni estivi 2023 mentre comincia già la caccia a quelli del 2024. Bellissima, potente, precisa, Annalisa ribadisce a Sanremo che è pronta per essere la nuova regina dell'Italo disco. E noi ci crediamo, ci crediamo da un anno. Ma questo non vuole dire che Sinceramente sia una canzone ispirata quanto le precedenti.
Irama: 5,5
Troppa enfasi, sui gesti e sulla voce. Che sono poi, paradossalmente, il punto di forza di una canzone che sarebbe (e in effetti è) troppo simile a tutte le altre sue. Questione di stile e riconoscibilità. E, per noi, questione di gusti.
Clara: 5,5
Meno emozionata e forse anche rassicurata dalla presenza sullo stesso palco dei colleghi di Mare Fuori. Lei sa come muoversi e dove guardare, a mancare è la canzone.