Ha composto la sua prima canzone a dodici anni e oggi, dopo una sostanziosa gavetta, Vadim Valenti, romano, classe 1979, si lancia con entusiasmo nella sua prima esperienza alla 64.ma edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, in programma a Sanremo dal 18 al 22 febbraio prossimi, con il brano intitolato La modernità; ecco cosa ci ha raccontato di questa esperienza elettrizzante, in un botta e risposta secco!
Primo impatto
"Non riuscivo neanche a immaginare di poter arrivare qui, sto vivendo questo momento, consapevole di essere uno degli otto in gara".
Sanremo è Sanremo?
"Sanremo è un sogno che si realizza e soprattutto è una grande opportunità, una chance che dopo tanti anni sono riuscito ad ottenere".
La canzone, La modernità
"E' un brano che ho scritto io e affronta la condizione esistenziale degli individui nella società odierna. Detto così, il tema può spaventare, ma in realtà è una canzone con un forte spirito sociale. E' il caso però di non spiegarla troppo, spero solo che tante persone l'apprezzino".
"Sono solo felice perché la gestione Fazio mi ha portato al festival. Fazio è un grande presentatore, un grande personaggio e un grande intenditore di musica".
Io e il cinema
"Sono un appassionato di cinema e credo che il legame tra musica e cinema sia molto forte. Basti pensare alla musica applicata e all'esperienza di un grande come Ennio Morricone; sono convinto che un musicista, e anche un cantante, possano trovare il proprio spazio all'interno del cinema di qualità. E quando un grande musicista collabora con un grande regista nascono i capolavori di Sergio Leone".