Sailor Moon Cosmos, la recensione del gran finale su Netflix

Il reboot del famosissimo anime ispirato all'opera di Naoko Takeuchi si conclude su Netflix con Sailor Moon Cosmos, un'unica storia divisa in due lungometraggi animati.

Un'immagine di Sailor Moon Cosmos

Sailor Moon è stato uno degli anime più popolari in Italia durante il boom degli anni 90, occupando i palinsesti televisivi per mesi con i suoi duecento episodi: una serie animata che già all'epoca faceva discutere i puristi, scontentati dalle censure e dagli adattamenti stravaganti, per così dire, che trasformavano una storia per giovani donne in un cartone animato rivolto principalmente alle bambine. Eppure, dietro quella patina deformata, gli spettatori più grandicelli riuscivano a scorgere la vera anima dell'opera di Naoko Takeuchi, che così si era aperta un varco in un pubblico più adulto e smaliziato grazie anche alla pubblicazione del suo shojo manga originale sul suolo italico.

Sailormoon Cosmos Una Scena Del Film
Un'immagine del finale dell'anime

Nel futuro che è il nostro presente - un tema, quello dei viaggi nel tempo, particolarmente caro all'autrice - Sailor Moon è passato di moda ma resta ancora nel cuore di tanti spettatori, nel nostro paese e soprattutto nel Sol Levante, dove nel 2014 si è deciso di realizzare una serie animata "reboot" più fedele al manga, rispetto a quella andata in onda tra il 1992 e il 1997, e di intitolarla Sailor Moon Crystal. Composta inizialmente da tre stagioni televisive di 12-14 episodi, Sailor Moon Crystal è proseguita con i due lungometraggi di Sailor Moon Eternal nel 2021 e poi con quelli di Sailor Moon Cosmos nel 2023, e se i primi sono già disponibili su Netflix da un annetto, i secondi sono appena arrivati e chiudono definitivamente la storia con un commovente ringraziamento dell'autrice.

L'ultima battaglia di Sailor Moon

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Sailor Moon Cosmos: i personaggi del film

Chi ha letto il manga originale della Takeuchi si sentirà subito a casa: Sailor Moon Crystal nasce infatti dalla volontà di raccontare la storia delle guerriere che vestono alla marinaretta con un comparto tecnico all'avanguardia e una sceneggiatura completamente fedele all'opera cartacea, senza riempitivi e lungaggini varie. Questo alla fine si rivela il difetto fatale di Sailor Moon Cosmos che, come accennato, si divide in due lungometraggi da 80-90 minuti ciascuno, chiamati semplicemente Parte 1 e Parte 2. L'arco narrativo che copre queste tre ore circa corrisponde agli ultimi tre volumetti tankōbon del manga e comincia quindi sei mesi dopo la fine di Sailor Moon Eternal: la nostra protagonista Usagi Tsukino sta salutando il suo amato Mamoru Chiba, in procinto di andare a studiare all'estero. Ma proprio quando Mamoru sta finalmente per chiederle di sposarlo, un'enigmatica figura compare dal nulla e lo disintegra sotto gli occhi di Usagi che, scioccata dall'evento, rifiuta inconsciamente di accettarlo.

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Una scena di gruppo dell'anime disponibile su Netflix

Nell'ombra trama quella che potrebbe essere l'avversaria più pericolosa che Sailor Moon abbia mai affrontato: una guerriera Sailor come lei, appartenente a un altro pianeta, che si è circondata di guerriere Sailor provenienti da ogni angolo della galassia. In pratica, un piccolo esercito di aliene vestite alla marinaretta, intenzionate a requisire i cristalli che custodiscono i poteri e le essenze vitali di ogni guerriera Sailor. In aiuto di Usagi e delle sue amiche giungono però le Sailor Starlight, un ambiguo terzetto di guerriere che si spacciano per studenti e cantanti amatissimi dalle ragazze, e Chibi-Chibi, una misteriosa bambina che somiglia tantissimo a Chibiusa (che è tornata nel futuro alla fine del film precedente).

Sailormoon Cosmos Una Foto
Le misteriose Sailor Starlights

Il primo film è sicuramente quello riuscito meglio dei due, a livello puramente narrativo, perché concede ai tanti personaggi inediti un po' di spazio per respirare. Pur non approfondendo troppo nessuno di essi, la Parte 1 offre una buona combinazione di momenti drammatici, gag e scene d'azione, imbastendo un mistero accattivante sull'identità dei nuovi arrivati e del nemico che tormenta le eroine. È anche il film maggiormente vicino alle atmosfere del cartone animato originale, essendo ambientato perlopiù sulla Terra e in contesti urbani o scolastici: come avrete intuito, Sailor Moon Cosmos vira con convinzione verso la fantascienza pura, con un ricorso insistente a spiegoni e riferimenti che appesantiscono non poco la scorrevolezza dei dialoghi italiani. I nostri doppiatori svolgono comunque un lavoro eccellente anche quando il materiale è assai stucchevole, tra colpi speciali lanciati a squarciagola e inglesismi che lasciano un po' il tempo che trovano.

Una fine più da shonen che da shojo

Sailormoon Cosmos Una Sequenza Del Film Anime
Sailor Cosmos e Sailor Moon faccia a faccia

Se la Parte 1 mantiene un buon equilibrio, la seconda se lo lascia alle spalle prendendo una velocità folle fin dai primissimi momenti: in realtà, la Parte 2 è un susseguirsi di combattimenti che farebbe invidia alle scalate dei Cavalieri dello Zodiaco. La sceneggiatura di Kazuyuki Fudeyasu adatta il manga fedelmente ma il minutaggio contenuto costringe il regista Tomoya Takahashi a sacrificare la caratterizzazione di un buon 90% dei personaggi. Le avversarie di Sailor Moon, in particolare, appaiono per pochissime scene, giusto il tempo di lanciare una tecnica speciale e finire sconfitte. È anche il film che ricicla maggiormente le animazioni delle due pellicole, riproponendo troppe volte le iconiche scene di trasformazione, le tecniche speciali, i flashback e i dialoghi ridondanti che martellano sul personaggio di Usagi trascurando quasi tutti gli altri.

Sailormoon Cosmos Chibiusa In Una Scena
Sailor Moon Cosmos: Chibichibi in una scena

Nonostante queste carenze, la Parte 2 si lascia guardare soprattutto per due motivi: è talmente tragica e frenetica che riesce a catturare l'attenzione - laddove Sailor Moon Eternal, per esempio, riusciva a essere soporifero - e soprattutto è realizzata meravigliosamente bene. Entrambi i film sfoggiano una qualità tecnica stellare (è proprio il caso di dirlo) grazie al contributo di Studio Deen e Toei Animation: il character design di Kazuko Tadano, più netto e tagliente rispetto al tratto delicato della Takeuchi, è impreziosito da particolari minuziosi, colori vivaci e animazioni fluide ed elaborate. Si abbina bene con l'ottima colonna sonora di Yasuharu Takanashi che, naturalmente, arrangia i tradizionali brani di apertura Makenai! e Moonlight Densetsu.

Sailormoon Cosmos Un Frame Del Film
Un fotogramma del film d'animazione

Sul finale, Sailor Moon Cosmos strappa anche qualche lacrimuccia agli spettatori che magari sono cresciuti negli anni 90 guardando anche soltanto di sfuggita (o di traverso) gli episodi sui canali nazionali. In un certo senso, l'epilogo segna la fine di un'era anche per la supereroina di Naoko Takeuchi, mettendo un punto a un'operazione nostalgica che in larga parte è riuscita ma che dividerà sicuramente l'incontentabile comunità degli appassionati.

Conclusioni

In questa recensione di Sailor Moon Cosmos abbiamo spiegato come i due lungometraggi riescano nell'impresa di vestire a nuovo la storia scritta e disegnata da Naoko Takeuchi, portandola a compimento in un finale emozionante che però sacrifica moltissimo la caratterizzazione dei personaggi secondari che si susseguono sullo schermo: da questo punto di vista, avrebbe avuto probabilmente più senso dedicare all'arco narrativo in questione una miniserie episodica meno frettolosa e più coinvolgente.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • Bellissimo da vedere.
  • Ottimo doppiaggio in italiano.
  • Adatta fedelmente il manga di Naoko Takeuchi.

Cosa non va

  • I personaggi secondari sono caratterizzati con molta superficialità.
  • La virata verso la pura azione della Parte 2 non è riuscita benissimo.
  • L'adattamento è così fedele da risultare stucchevole.