Dal web al grande schermo, andata e ritorno. A tre anni da Mollo tutto e apro un chiringuito riecco al cinema Germano Lanzoni nei panni (ormai mitici) del Milanese Imbruttito. Una nuova avventura, nuove guest star (da Daniele Adani a Jake La Furia, fino a Licia Colò e Francesco Mandelli) e lo spunto comico che arriva dai cliché di Milano. Una Milano che sembra la Silicon Valley, dato che la multinazionale del Signor Imbruttito viene acquista dagli Stati Uniti, generando confusione e perplessità. Questa, in breve, la trama de Ricomincio da Taaac, diretto da Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi (in breve, Il terzo segreto di satira).
Infatti, quando il Boss (Claudio Bisio) vende l'azienda agli americani della Blacksun, la transizione viene gestita dal bizzarro Aldo Brusini (Paolo Calabresi). Lo staff, e quindi anche l'Imbruttito, dovranno dovranno rispondere "alla svolta americana" rispettando inclusività, green attitude e open space. Peccato che lo zelante Imbruttito viene licenziato, con il ruolo di SEO affidato all'Imbruttita (Brenda Lodigiani). Spiazzato e sorpreso, si reinventa rider, aiutato da Martin (Maurizio Bousso) e dai suoi colorati coinquilini, Karima (Martina Sammarco), Obi (Tommy Kuti) e Adrian (Tiberio Cosmin).
Ricomincio da Taaac, intervista a Germano Lanzoni, Brenda Lodigiani, Paolo Calabresi, Maurizio Bousso e al regista Davide Bonacina
E di Ricomincio da Taaac ne abbiamo parlato con Germano Lanzoni e il cast, partendo dalla capacità del brand di essere tanto ficcante quanto elegante. "Da sempre, è molto complicato far ridere", spiega l'attore. "Oggi le criticità sono dettate forse da un politically correct, magari più impostato per chi non fa vera comicità. Alla fine dobbiamo solo scegliere se avere tanto consenso e quindi perdere una propria autenticità. Tuttavia, a volte, fa la differenza il modo in cui dici le cose".
Nel film, i cliché di Milano diventano pura realtà, come gli affitti impossibili. "Nello scrivere il film abbiamo attinto dalla realtà e quello che possono anche sembrare dei cliché, che in realtà noi li viviamo tutti i giorni". Confida Davide Bonacina. "La questione degli affitti sembra sempre più un'iperbole, ma a Milano vedi delle robe che non stanno in piedi. E comunque non solo a Milano, ma in tutte le grandi città italiane, Roma, Napoli...Attraverso il linguaggio comico proviamo a raccontare la realtà".
Non solo sketch
Se la commedia italiana soffre troppo di situazionismo e del solito imprevisto scatenante, Ricomincio da Taaac ha una sua linearità narrativa. Una scelta così argomentata dal regista: "Quello che cerchiamo di fare noi quando scriviamo è esattamente evitare lo sketch. Soprattutto evitare la sequenza di sketch. Noi partiamo comunque sempre da una trama. Ovviamente poi all'interno del film ci sono delle gag, ci sono dei momenti comici, ma deve esserci una storia che prosegue per un'ora e mezza che abbia una sua dignità".