È, per antonomasia, l'opera più scandolosa della letteratura anglosassone del secolo scorso. Pubblicato per la prima volta a Firenze nel 1928, L'amante di Lady Chatterley, firmato dalla penna lucidissima e pungente di David Herbert Lawrence, scioccò i lettori dell'epoca con la sua narrazione di un amore extraconiugale che, oltre a celebrare il sentimento fra due individui appartenti a classi sociali differenti, si distingueva per la descrizione dei dettagli espliciti dei rapporti sessuali e delle sfumature del desiderio femminile (anche adoperando vocabili 'vietatissimi').
Un tale argomento, un intoccabile tabù per la società di quegli anni, portò addirittura a far bandire il romanzo di D.H. Lawrence dalla Gran Bretagna, dove L'amante di Lady Chatterley sarebbe stato poi edito in via ufficiale soltanto nel 1960. Le accuse di oscenità, i processi e le condanne emesse contro Lawrence e le case editrici del libro hanno contribuito ad alimentare la fama di un romanzo coraggioso e di rottura, fieramente impegnato a mettere alla berlina la morale puritana e la rigidità del classismo britannico.
Lady Chatterley dalla BBC al RomaFictionFest
Inevitabile che un'opera di tale portata stuzzicasse la fantasia di registi e sceneggiatori, i quali in più occasioni si sono cimentati con il capolavoro di Lawrence (da ricordare quantomeno il pluripremiato Lady Chatterley francese di Pascale Ferran del 2006). Proprio la BBC, cornice privilegiata per gli adattamenti dalla grande letteratura, aveva già trasmesso nel 1993 una versione televisiva de L'amante di Lady Chatterley con Joely Richardson e Sean Bean, per la regia di un maestro del cinema quale Ken Russell. Ed è ancora la BBC, dodici anni dopo, ad aver prodotto e mandato in onda L'amante di Lady Chatterley, un TV movie di novanta minuti sceneggiato e diretto da Jed Mercurio, uno specialista della TV britannica (fra le sue produzioni di maggior spicco i serial Bodies e Line of Duty). Il film, trasmesso a settembre in patria, è stato presentato in anteprima italiana alla nona edizione del RomaFictionFest, e sarà proiettato mercoledì 18 novembre alle ore 21,00 su LaEffe.
A prestare il volto alla giovane aristocratica Constance Chatterley, moglie di Sir Clifford (James Norton), rimasto invalido - e impotente - a causa di un'esplosione sul fronte bellico durante la Prima Guerra Mondiale, è l'attrice inglese Holly Grainger, che sul piccolo schermo si era già fatta notare negli scorsi anni grazie al ruolo della famigerata Lucrezia Borgia nel serial storico I Borgia. Oliver Mellors, il rude ed aitante guardacaccia di cui Lady Constance si innamora follemente, è interpretato invece dallo scozzese Richard Madden, arrivato al successo vestendo i panni di Robb Stark nella serie cult Il trono di spade e diventato uno degli interpreti prediletti dei period drama (nel suo curriculum pure Una promessa di Patrice Leconte e l'imminente serial TV Medici: Masters Of Florence).
Una trasposizione patinata e superficiale
L'esito, in parte prevedibile data la destinazione vasta e generalizzata dei film della BBC, è un prodotto decisamente modesto dal punto di vista della scrittura e della messa in scena, che si accontenta di offrirsi come una sorta di "versione illustrata" (e drasticamente semplificata) del romanzo di Lawrence. Jed Mercurio lascia in superficie gli aspetti di critica sociale insiti nella fronte letteraria, così come il contrasto fra il rigoroso codice morale della classe aristocratica e l'irrompere di una passione vitalistica, sottolineando invece la dimensione da pura love story fra i due protagonisti: una scelta che, inevitabilmente, sacrifica la densità, la carica trasgressiva e gli spunti di ironia del testo di Lawrence. Inoltre, a suscitare notevoli perplessità in questa trasposizione de L'amante di Lady Chatterley è anche e soprattutto il tono accademico della regia di Mercurio: dal carattere lezioso della liaison fra Constance e Oliver alla patinatissima sequenza erotica fra i due amanti, con un utilizzo esasperato del rallenty. Il TV movie della BBC non rende dunque giustizia a un titolo di tale importanza, risultando un adattamento fiacco e inerte di un romanzo che, nel passaggio al medium televisivo, avrebbe richiesto ben altro coraggio sul piano stilistico e narrativo (nonché un'attrice ben più carismatica di una Grainger non all'altezza del compito).
Movieplayer.it
2.0/5