Remember, remember, the fifth of November
Negli anni ottanta Alan Moore pubblicava V for Vendetta, con i disegni di David LloydDavid Lloyd, una storia ambientata in una realtà alternativa (il 1997 nel fumetto) in cui l'Inghilterra è l'unica potenza sopravvissuta al conflitto nucleare del 1988 alternativo, ed ha visto salire al potere i fascisti Norsefire.
Il 5 novembre, ricorrenza del tentativo del 1605 di Guy Fawkes di far saltare il parlamento, un misterioso uomo mascherato riesce nell'impresa e ci introduce nella storia, adattata per il grande schermo dai fratelli Wachowski di Matrix e diretta da James McTeigue al suo esordio dopo essere stato regista della seconda unità in molti progetti, tra cui proprio il secondo e terzo capitolo di Matrix.
Girato quasi interamente a Berlino, V per Vendetta è stato presentato in anteprima mondiale proprio nella capitale tedesca, nel corso dell'edizione 2006 del Festival.
I venti anni passati dalla storia di Moore hanno fornito nuove prospettive e possibilità nell'adattare la storia e gli autori di Matrix non hanno rinunciato all'aspetto politico della vicenda ed hanno affrontato con coraggio il potenziale politico-sociale, senza evitare anche il delicato argomento del terrorismo.
Nella struttura narrativa e nei dettagli non si concentrano rigidamente sulla fedeltà alla graphic novel di Moore, ma rinunciano agli eccessi da action movie della trilogia wachowskiana e lasciano molto spazio allo sviluppo della storia e dell'ambientazione.
McTeigue dirige con mano sicura sia nelle sequenze descrittive, che solo nella parte iniziale hanno qualche momento poco dinamico che poteva necessitare di una ulteriore ripulita, sia nelle sequenze d'azione e spettacolari, come il roboante ed efficace finale.
Convenzionalmente musicato da Dario Marianelli, ben montato e tecnicamente valido, V per Vendetta ha nel cast un punto di forza: buone le interpretazioni di tutti gli attori in gioco, dal poco profondo ma efficace personaggio di John Hurt, all'Hugo Weaving nei panni di V, passando per Stephen Rea e soprattutto per l'adorabile Natalie Portman.
Un buon adattamento per la DC Comics e per Moore (che non ha voluto partecipare alla realizzazione del film), dopo la grossa delusione di La leggenda degli uomini straordinari e il discreto La vera storia di Jack lo squartatore.
Movieplayer.it
3.0/5