Delitto e espiazione
Ad alcuni potrà certamente sembrare strano, ma questo Norte, The End Of History di Lav Diaz, una sorta di mix tra adattamento di Delitto e castigo e dramma carcerario della durata di quattro ore e dieci minuti, è il film più accessibile e "piacevole" del cineasta filippino che in passato è diventanto famoso per le sue opere fiume, per di più in bianco e nero e dal budget ridottissimo, di sei, otto e anche dieci ore.
Nonostante infatti i tanti richiami alla storia e all'attualità delle Filippine che certamente non aiutano lo spettatore straniero all'inizio del film, la storia è in realtà piuttosto lineare e semplice: Fabian, giovane intellettuale e turbolento ex studente di giurisprudenza, stanco di assistere inerme alle ingiustizie della vita e di una società che non sembra più funzionare, uccide Magda, arrogante e spregevole strozzina, e la figlioletta testimone dell'omicidio.
Fabian copre le sue tracce e fugge verso Manila, ed è qui che la storia si intreccia con quella della famiglia di Joaquin, un uomo che a causa di una gamba rotta è rimasto senza lavoro e che si è trovato così costretto a ricorrere ai servigi di Magda. La mattina prima dell'omicidio di Magda, Joaquim aveva avuto un duro e violento alterco con la donna ed era fuggito via davanti a molti testimoni, per la polizia è quindi proprio lui ad aver commesso il crimine; presto viene arrestato e condannato all'ergastolo. La moglie di Joaquim si trova così a prendersi cura da sola dei propri figli, lavorando duramente e senza pause, per quattro anni, ovvero fino al ritorno di Fabian apparentemente in cerca di redenzione.
Ma è davvero possibile espiare i propri peccati? Il regista sembra porsi questa domanda tanto per i suoi protagonisti che per il suo paese, e la riposta è nella mezz'ora finale, quando il tono del film diventa più cupo, meno realista e più simbolico.Non sappiamo se questa scelta proseguirà anche con le successive opere del regista, ma di certo con questo film Lav Diaz apporta delle modifiche significative al suo stile e alla sua poetica che non possono non lasciare il segno: non solo la buona fotografia di Lauro Rene Manda ed alcuni movimenti di macchina molto ricercati e riusciti, ma sono soprattutto la compattezza della sceneggiatura e la tensione narrativa a rendere questo Norte, The End Of History un'opera meno sperimentale, più chiara e potente nel suo messaggio; più vicina quindi ad un cinema, comunque di nicchia come quello festivaliero, finalmente pronto ad accogliere il cineasta filippino tra i grandi nomi del panorama internazionale.
Movieplayer.it
4.0/5