Recensione L'uomo che aveva picchiato la testa (2009)

Il bel documentario di Paolo Virzì, ora disponibile in DVD, è un sincero e affettuoso omaggio a Bobo Rondelli e permette di scoprire una figura originale e schiva al successo come quella del cantautore livornese.

Che conosciate già o meno Bobo Rondelli, la raccomandazione è di non perdere L'uomo che aveva picchiato la testa, il documentario di Paolo Virzì sul cantautore livornese datato 2009 che ora possibile riscoprire in DVD grazie all'uscita targata CG Home Video. Perché chi già conosce e ama Rondelli non potrà che emozionarsi di fronte a un omaggio così sentito, e chi non lo conosce scoprirà un personaggio molto particolare che merita davvero di essere approfondito. Anche se più di qualcuno ricorderà il tormentone Ho picchiato la testa con il suo gruppo storico Ottavo Padiglione, che nei primi anni Novanta lo aveva portato alla ribalta.

L'uomo che aveva picchiato la testa è ambientato ovviamente a Livorno, durante un'estate bollente. Si incontrano Paolo Virzì e Bobo Rondelli, due vecchi amici nati e cresciuti nello stesso quartiere popolare, che poi hanno avuto destini diversi: uno è diventato regista di successo portando nel mondo l'umanità ironica di questa città di mare: l'altro un geniale ma sconsiderato cantautore che di questo mondo è una voce autentica e commovente. Attraverso suggestive rievocazioni, memorie che affiorano e testimonianze rivelatrici (compaiono nel documentario anche Nada Malanima, Davide Riondino, Stefano Bollani, Paolo Ruffini e Paolo Mingone), Virzì ripercorre la biografia di un artista davvero singolare, che ha sempre schivato il successo preferendo le platee delle feste popolari, dove è amatissimo per le sue performance dal vivo.

Il successo? No grazie

Bobo Rondelli in L'uomo che aveva picchiato la testa
Bobo Rondelli in L'uomo che aveva picchiato la testa

La grande abilità di Paolo Virzì, è stata quella di trovare il mix perfetto tra parole e musica, immagini rubate e interviste, filmati d'archivio e spezzoni di clip, momenti tratti dai concerti e esibizioni recitate. Il tutto per indagare, anche attraverso le testimonianze di amici e colleghi, nella maniera più efficace possibile una personalità misteriosa e affascinante, quella di un abilissimo cantautore che preferisce la poesia intima alle cerimonie, le case del popolo al successo commerciale. Bobo Rondelli, schivo e refrattario al successo, respinge fieramente qualsiasi tentativo di omologazione. Anche perché da Livorno non vuole e non può separarsi: la città labronica è protagonista allo stesso modo di Rondelli e di Virzì che il documentario l'ha girato, è parte vitale di una scelta di vita.

Bobo Rondelli in L'uomo che aveva picchiato la testa
Bobo Rondelli in L'uomo che aveva picchiato la testa

Un amarcord che trasuda affetto

La cover del DVD di L'uomo che aveva picchiato la testa
La cover del DVD di L'uomo che aveva picchiato la testa

In fondo, il mancato successo artistico a livello nazionale di Bobo Rondelli pare quasi inseguito, agognato e realizzato attraverso i suoi comportamenti irriverenti, volgari, bizzarri e controcorrente. Nel documentario diserta gli appuntamenti professionali importanti e viene cacciato dalla moglie, ma il punto è che qualsiasi sua stranezza è pervasa da una genuinità che esclude qualsiasi tipo di malizia. Quello di Virzì è un amarcord che trasuda affetto sincero in ogni fotogramma, un omaggio a un mito della sua città ricco di sentimenti contrastanti: nostalgia e spensieratezza, infelicità e burla, malinconia e simpatia. Un grumo che non può non emozionare e commuovere. Qualche peccatuccio di esagerazione potrà esserci, forse qualche episodio sarà troppo romanzato, in qualche momento ci si avvicina pericolosamente all'agiografia. Difetti, certo. Ma che vengono spazzati via quando al di là di comportamenti, volgarità e sguardi perplessi, emerge la sua voce e la poesia pura delle canzoni di Rondelli.

Il DVD: video e audio discreti, c'è anche una photogallery

Passiamo ora al DVD, presentato da Popoli Doc e distribuito da CG Home Video, grazie al quale è possibile scoprire finalmente in homevideo il documentario di Virzì. Il video è discreto e va ricordato che è composto da una serie di girati diversi: più compatto e brillante il quadro nei momenti delle interviste e delle testimonianze, più problematico nelle clip e nei filmati, dove affiora una certa granulosità e la definizione è quella che è. In ogni caso la visione è nel complesso piacevole e non presenta grandi problemi, anche le scene più ostiche vengono gestite dignitosamente e il giudizio complessivo è più che discreto.
Fa il suo dovere anche l'audio, un tranquillo dolby digital 2.0 che però è molto pulito e vivace: seppur confinata sull'asse anteriore, la spazialità è apprezzabile e anche le canzoni o i momenti dei concerti suonano sempre bene senza disturbi o fruscii. Insomma per un tipo di documentario come questo, sicuramente un ascolto più che sufficiente. Come extra c'è solamente una galleria fotografica, ma in genere per un documentario si trova poco di più.

Conclusioni

L'arrivo in homevideo con un DVD tecnicamente discreto, permette di apprezzare un documentario che oltre a essere ben confezionato dalla mano sapiente di un regista di valore come Virzì, consente di conoscere un cantautore originale dalle mille sfaccettature e schivo al sucesso come Bobo Rondelli.

Movieplayer.it

3.5/5