Recensione La ragazza della porta accanto (2007)

A sette anni dalla sua uscita, finalmente disponibile in Italia in homevideo il disturbante film di Gregory Wilson, tratto da una terribile storia vera. Una discesa all'inferno definita 'sconvolgente' addirittura da Stephen King. Il DVD è tecnicamente valido ma povero di extra.

Sono passati sette anni dall'uscita di The Girl Nex Door: ci è voluto parecchio perché il film di Gregory Wilson, tratto da una storia vera accaduta nel 1965 e dal romanzo che ne è seguito, uscisse in Italia direttamente in homevideo con il titolo di La ragazza della porta accanto. Ma l'attesa è stata premiata perché la tragica vicenda di una ragazza rapita e torturata in una cantina dalla persona che avrebbe dovuto accudirla, con la collaborazioni di coetanei poco più che adolescenti, è stata resa in modo davvero disturbante.

La storia è raccontata nei ricordi di David Moran (Daniel Manche), che assistette a quelle atrocità e trovò la forza di salvare la ragazza. La protagonista è Meg (Blythe Auffarth), un'adolescente i cui genitori sono morti in un tragico incidente d'auto: la ragazza, assieme alla sorellina disabile, viene adottata dalla zia Ruth (una luciferina Blanche Baker), che però ben presto si rivela una persona crudele e sadica: prima comincia con umiliazioni e percosse alle due ragazze, poi rinchiude Meg per sottoporla alle sevizie più atroci. Alle torture e agli abusi partecipano anche i figli di Ruth, Willie (Graham Patrick Martin), Donny (Benjamin Ross Kaplan) e Ralphie (Austin Williams), nonché amici del vicinato. David, che aveva conosciuto per caso Meg ed è anche amico dei figli di zia Ruth, suo malgrado assiste impotente alle violenze: conscio di quegli orribili segreti, cerca il modo per uscirne e salvare Meg.

L'orrore della porta accanto

Una scena di La ragazza della porta accanto
Una scena di La ragazza della porta accanto

"Veramente sconvolgente. Un lungo sguardo nell'inferno che non vi deluderà": il commento è di Stephen King ed è immortalato sulla cover del DVD. Ma ci sono altre dichiarazioni del celebre scrittore su La ragazza della porta accanto: "Questo è il lato oscuro della luna di Stand By Me". In effetti, in materia di orrore il celebre scrittore se ne intende, e qui di atmosfere kinghiane ce ne sono a bizzeffe: in un primo momento proprio quelle tipo Stand by me - Ricordo di un'estate, con la spensierata età dell'adolescenza, l'amicizia e le tappe della crescita che passano attraverso avvenimenti importanti e, a volte, traumatici.

E poi c'è un altro tema effettivamente caro a King, ovvero la discesa nell'inferno, nell'orrore quotidiano, quello insospettabile che si nasconde proprio accanto alla porta di casa, e magari arriva da un vicino, da un parente, da un amico. Forse sarà proprio per la sua carica disturbante che La ragazza della porta accanto] non aveva mai trovato distribuzione in Italia e appena ora è distribuito in homevideo grazie a Koch Media. Un'assenza però inspiegabile, visto che nelle sale per anni hanno trovato posto film horror splatter che non spaventavano nessuno, con mostri e zombi poco credibili e sangue a sazietà, talmente abbondante da rasentare la noia. Qui invece i mostri sono purtroppo reali: non solo per l'ispirazione a una straziante storia vera, ma perché il male arriva da persone vicine, proprio quelle da cui dovrebbero scaturire amore e affetto. In questo caso una zia Ruth che invece di essere amorevole parente si rivela una persona intrisa di sadismo e cattiveria, bramosa di scaricare sugli indifesi le proprie frustrazioni e capace di attirare come in un vortice verso il male anche ragazzini adolescenti.

La discesa all'inferno e il fascino del male

Una scena di La ragazza della porta accanto
Una scena di La ragazza della porta accanto

Un aspetto particolarmente riuscito del film di Gregory Wilson, è di non mostrare mai in modo esplicito violenze, abusi e torture, che restano in qualche modo sempre fuori campo. E forse proprio per questo alcune scene risultano ancora più impressionanti (davvero devastante quella del taglio del clitoride, anche se, come detto, non si vede nulla in modo diretto), perché accanto alla violenza fisica solo suggerita e a quel punto immaginata, si inserisce prepotentemente quella psicologica, frutto anche di un linguaggio continuamente esplicito e osceno, che suona davvero sgradevole rivolto a un manipolo di ragazzini. Col passare dei minuti, si continua a interrogarsi con sempre maggior insistenza sulle potenzialità del male e sul suo fascino, su come possano arrivare a tanto esseri umani apparentemente innocui. Mentre quella zia, aiutata da figli e altri ragazzini compie quelle atrocità sulla povera Meg (per non parlare delle micidiali batoste psicologiche alla sorellina disabile), si è partecipi del tormento di David, paralizzato psicologicamente dal carisma di Ruth, ma pieno di sensi di colpa verso la ragazza e voglioso di liberarla da un incubo insostenibile. Il ragazzo è chiuso come in una gabbia: ha la speranza ma anche il terrore di trovare la forza di liberarsi, di avvisare qualcuno, di trovare aiuto e spezzare quell'orribile incantesimo. La ragazza della porta accanto è un viaggio brutale negli angoli più bui degli esseri umani, di cosa possa nascondersi dietro la faccia apparentemente tranquilla di adulti e ragazzini. Il film non sarà perfetto e qualche cedimento ce l'ha, soprattutto nel finale, ma il regista è riuscito a rendere questo viaggio in maniera adeguata, e i troppo sensibili faranno bene a tenersi alla larga.

Una scena di La ragazza della porta accanto
Una scena di La ragazza della porta accanto

Il DVD: un video ottimo anche in condizioni estreme

Una scena di La ragazza della porta accanto
Una scena di La ragazza della porta accanto

Il DVD grazie al quale si può finalmente assistere a La ragazza della porta accanto, è targato Koch Media e si rivela tecnicamente buono, anche se povero di contenuti speciali. Il video è di gran qualità, presenta un dettaglio ottimo per lo standard DVD e offre primi piani definiti e un quadro nell'insieme molto valido. Anche i fondali infatti restano sempre compatti e solidi, le sbavature sono rare, appena qualche accenno di aliasing su qualche figura in secondo piano. Il rumore video è quasi invisibile e anche il croma presenta colori vivi e naturali. Anche nelle numerose scene più scure, soprattutto quelle in cantina, le flessioni del quadro sono molto lievi, il nero tende talvolta a opprimere e schiacciare il quadro, ma i particolari restano sempre ben leggibili.

Audio discreto, come extra solamente il trailer

Per quanto riguarda l'audio, oltre ai dolby digital inglese e italiano, è presente anche una traccia in DTS nella nostra lingua. Viste le tematiche del film, va detto che forse l'asse posteriore avrebbe potuto essere più incisivo, invece a parte qualche accenno di ambienza resta troppo timido anche in certi momenti cruciali. Però è vero che anche nelle scene di maggior tensione i protagonisti in fondo sono i dialoghi e quindi è il centrale a fare tutto il lavoro, e sotto questo aspetto la resa è molto chiara e pulita. Semmai a destare qualche perplessità è la qualità del doppiaggio. Anche per questo motivo, oltre alla naturalezza dell'insieme, la traccia inglese è preferibile. Purtroppo come extra troviamo solamente il trailer.

Conclusioni

Il consiglio è di recuperare assolutamente questo film ora che è disponibile in DVD (tra l'altro tecnicamente valido, anche se povero di extra), con l'avvertenza però di essere preparati all'orrore quotidiano e reale a cui si va a incontro: una discesa all'inferno priva di sangue ed effetti speciali, ma capace di infilarsi dolorosamente nella mente.

Movieplayer.it

4.0/5