Recensione Jimmy's Hall (2014)

Ken Loach torna in Irlanda per raccontare la storia di Jimmy Gralton e della sua sala da ballo, che, negli anni difficili seguiti l'indipendenza irlandese, fu un luogo d'incontro e di confronto inviso alla chiesa cattolica e ai poteri costituiti.

Otto anni dopo il bellissimo Il vento che accarezza l'erba, la premiata ditta Loach-Laverty torna in Irlanda, stavolta per narrare la storia di un misconosciuto eroe della contea di Leitrim, Jimmy Gralton, l'unico irlandese a subire una deportazione in qualità di "immigrato illegale", e della gioia, della solidarietà, della libertà dell'apertura mentale che regalò alla sua comunità in un paese dominato da una Chiesa Cattolica alleata con il potere economico e con gli oppressori: un'altra storia che sembra fatta apposta per fare risplendere le qualità del cinema di Ken Loach, insomma, e un altro gioiello per la sezione competitiva del 67. Festival di Cannes.

Bentornato Jimmy

Costretto ad abbandonare la sua terra per evitare l'arresto durante la guerra civile del 1922, il comunista James Gralton torna finalmente nella fattoria della madre dieci anni dopo. Molte cose sono cambiate - il nuovo governo di Eamon De Valera sembra poter garantire maggiore concordia tra le fazioni di chi si è battuto per l'autonomia irlandese, la ragazza che amava, Oonagh, è diventata la madre di due bambine; molte cose sono rimaste le stesse, come la dispotica autorità che la chiesa esercita su qualsiasi ambito culturale ed educativo. I ragazzi di Leitrim accolgono Jimmy con gioia, ansiosi di chiedergli se riaprirà la sua sala da ballo, costruita una decade prima grazie agli sforzi dell'intera comunità, un piccolo rifugio libero dal controllo del parroco, dove ballare, cantare, suonare, ascoltare blues, dipingere, chiacchierare e leggere Yeats. Jimmy, che sa che la sua sala non tarderà a incontrare nuovamente la disapprovazione dell'inossidabile Padre Sheridan, esita. Ma non per molto.

La casa delle idee

È solo una piccola sala da ballo di campagna, ma significa molto per la gente della contea: è un luogo d'incontro, di confronto e di crescita, lontano all'influenza di chi vuole spegnere lo spirito d'indipendenza e il desiderio giustizia sociale del popolo irlandese. Il parroco cerca di porre fine alla nuova "ribellione" accusando pubblicamente i fedeli, attaccando Gralton dal pulpito, pretendendo che la sala sia intestata alla Santa Madre Chiesa; nel frattempo, gli antichi nemici politici di Jimmy si fanno sempre più aggressivi, lo chiamano "anticristo", e mentre la Chiesa dimostra il suo sempre più potente ascendente sul paese - con l'avallo di De Valera - in occasione della celebrata visita del cardinale Lauri, proprio nel giugno del '32.

L'eroe e la sua causa

Jimmy's Hall: una scena di ballo tratta dal film
Jimmy's Hall: una scena di ballo tratta dal film
A testimonianza di momenti cruciali della storia di Jimmy Gralton ci sono documenti storici, resoconti, articoli di giornale; il resto è arrivato a Paul Laverty attraverso la memoria popolare, e così è stato naturale immaginare tanti aspetti del personaggio che servono a farne ancor più l'incarnazione perfetta dello spirito del film: il grammofono, i dischi portati da New York, la sua storia d'amore con Oonagh. Gli elementi di romance in particolare gettano una luce rivelatrice sulla storia e sull'integrità del personaggio: nonostante il sentimento che ancora li lega, Jimmy e Oonagh rispettano i vincoli di lei, accettano la sorte che li ha separati. In maniera simile, il lavoro di Loach e Laverty rifiuta il semplicismo nella caratterizzazione degli antagonisti, soprattutto il temuto padre Sheridan, che è un fiero oppositore di Gralton e della sua attività politica e sociale ma che sa anche ascoltarlo, e fa pubblica mostra del rispetto che gli porta. Il regista, come sempre, si pone non nel centro dell'azione, ma accanto ai suoi personaggi, osservatore intelligente ed empatico, narratore che non rinuncia all'impegno ma che sa cogliere e condividere con noi l'energia e lo humour del suo protagonista e delle sue vicende. Questo atteggiamento equilibrato garantisce spessore allo script e a serve a fare arrivare con più forza il messaggio del film, che celebra un eroe che prima di tutto è generoso e attento agli altri, persino ai suoi nemici; che racconta, insomma, l'unica qualità che, nei tempi bui di ieri e di oggi, davvero ci redime.

Conclusione

Jimmy's Hall è l'ennesima conferma di quale autore prezioso e unico sia Ken Loach. E se sarà davvero il suo ultimo film, prepariamo a sentirne ferocemente la mancanza.

Movieplayer.it

4.0/5