Paura della natura
Santiago ed Elisa sono felicemente sposati, hanno una splendida bambina di appena 18 mesi ed a disposizione una vecchia casa in campagna disabitata da diversi anni nella quale poter trascorrere qualche giorno di vacanza, lontani dallo stress del lavoro e della città. Sebbene perfettamente conscia delle condizioni fatiscenti della casa, una volta arrivata Elisa incomincia a mostrare segni di insofferenza: salta ad ogni rumore, non riesce a dormire, è sempre preoccupatissima per la salute della bambina, non vede di buon occhio nemmeno l'anziana e gentile vicina. Con il crescere di questo disagio, di questa ansia, di questa necessità di fuggire, il rapporto tra i due coniugi diventa improvvisamente a rischio.
Co-produzione italo-argentina che vede coinvolta anche Cinecittà Luce, questo El Campo - primo lungometraggio di finzione del documentarista Hernán Belón - è un'opera affascinante e coraggiosa che utilizza narrazione e ritmi quasi da thriller per raccontare il complesso stato d'animo di una donna che nel trovarsi lontana dal contesto che le è familiare sembra così perdere ogni punto di riferimento a partire proprio dalla famiglia stessa. Per chi proviene dalla città, la natura selvaggia di una campagna disabitata può significare tante cose: nel caso di Santiago vuol dire soprattutto libertà, tagliare ogni legame con la quotidianità, avvicinarsi alla famiglia; per Elisa invece vuol dire sentirsi disarmata, fragile, preda di una natura che a volte può essere selvaggia e crudele, a volte può rappresentare perfino la morte. E' per questo che Elisa si scopre in grado di tornare alla vita solo con una serata passata in città o quando la natura scorre attraverso i finestrini di una macchina, è così che Elisa è costretta a porsi delle domande e scopre aspetti finora nascosti del suo essere sia moglie che madre. Ed il marito si trova davanti una nuova donna, una donna che non è in grado di riconoscere più e probabilmente nemmeno amare.
Movieplayer.it
3.0/5