La vendetta fantastica
Quella dei 47 ronin è una vicenda iconica, da tempo parte della cultura giapponese e già portata sullo schermo numerose volte. L'origine è un fatto storico risalente al XVIII secolo: un nobile viene costretto a commettere seppuku per aver assalito un maestro di protocollo dello Shogun, che lo aveva pubblicamente insultato. I quarantasette guerrieri al suo servizio, diventati ronin (samurai senza padrone) decidono di vendicarlo: dopo aver pianificato per due anni l'operazione, penetrano nel palazzo del nobile e lo uccidono, insieme a tutti i suoi discendenti maschi. In seguito all'azione, comunque vista con favore dalla nobiltà in quanto ritenuta coerente coi principi del bushido, 46 dei 47 guerrieri vengono condannati a loro volta a commettere seppuku; mentre al più giovane viene risparmiata la vita, per consentirgli di onorare gli spiriti dei defunti.
La vicenda dei samurai ribelli, considerati eroi popolari in Giappone, consta di almeno sei adattamenti cinematografici: i più noti sono la fluviale opera di Kenji Mizoguchi I 47 ronin ribelli (1941) di circa 4 ore di durata, il film Chushingura: The 47 Ronin (1962) di Hiroshi Inagaki, e la pellicola di Kon Ichikawa del 1994, 47 Ronin. Anche la televisione ha più volte celebrato il mito dei 47 guerrieri; tra i prodotti ad essi dedicati, si ricorda una serie del 1971 (con Toshiro Mifune), e due più recenti, risalenti rispettivamente al 1999 e 2004. Una vicenda, dunque, talmente nota da trasformarsi in archetipo, una narrazione che la cultura di massa ha già da tempo rivestito dell'aura del mito. Era in effetti curioso che Hollywood non se ne fosse, finora, mai interessata: lo fa adesso con questo 47 Ronin, diretto dall'esordiente Carl Rinsch, e con un Keanu Reeves che veste i panni di un guerriero mezzosangue, emarginato dai suoi stessi compagni.
La storia si tinge di fantasy
Il film di Rinsch dà della vicenda una lettura che si contamina, fortemente, con elementi fantastici. Qui, il nobile Asano aggredisce il maestro di cerimonie Kira sotto l'influsso di un maleficio, compiuto da una donna-demone che è consigliera dello stesso Kira; quest'ultimo vuole impadronirsi dell'intero feudo, e ha inoltre mire sulla figia di Asano, la giovane Mika. Il mezzosangue Kai è invece cresciuto nel bosco fuori del villaggio, allevato da creature sovrannaturali chiamate Tengu, che lo hanno iniziato alle arti del combattimento; trovato e preso sotto la sua ala protettrice da Asano, il ragazzino cresce come un emarginato, ripudiato da tutti i suoi compagni a causa del suo sangue misto, ma segretamente amato da Mika. Venduto come schiavo dopo il seppuku di Asano, l'uomo viene rintracciato e liberato da Oishi, il samurai che aveva il più alto grado tra quelli del nobile defunto, che capisce di aver bisogno di lui per compiere la sua vendetta.
Il plot ricolloca così gli elementi della vicenda storica (la tentata uccisione del maestro di cerimonie, il suicidio imposto, la vendetta dei ronin) su un tessuto di marca fantasy, molto occidentale nelle modalità rappresentative malgrado l'uso di elementi della mitologia orientale (il Kirin, creatura uccisa dal protagonista all'inizio del film, il drago evocato dalla strega, il guerriero Oni); aggiungendovi inoltre una love story che muove in parte le azioni del protagonista, descritto come un fiabesco cavaliere medievale più che un ronin reietto.
Problemi linguistici
Frammenti di vendetta
Ricostruire un mondo
La domanda che ci si pone, al termine di quello che resta un blockbuster non riuscito, è se fosse proprio necessario scomodare una vicenda storica come quella dei ronin ribelli, per giustificare un prodotto che in realtà riprende (in modo poco efficace) estetica e modalità narrative del più recente fantasy occidentale. Se il tentativo era unire (per l'ennesima volta) Oriente e Occidente al cinema, va detto che negli ultimi anni questo scopo è stato raggiunto, meglio, da tanti altri prodotti. E l'unico vero pregio (indiretto) che ci sentiamo di riconoscere al film, è la possibile spinta alla visione delle precedenti pellicole sulla vicenda, alcune delle quali risultano tra le più importanti della cinematografia nipponica.
Movieplayer.it
2.0/5