Rec 2, l'orrore continua
Dopo gli elogi di pubblico e critica ricevuti da Rec e l'uscita nelle sale di Quarantena, remake hollywoodiano interpretato da Jennifer Carpenter, torna sul grande schermo l'avventura della reporter di una tv spagnola che nel tentativo di seguire per una notte e filmare le imprese di una squadra di pompieri si ritrova invischiata in un incubo senza via d'uscita. Sono passati solo pochi minuti da quando la telecamera della trasmissione "mentre tu dormi" ha registrato le ultime immagini all'interno dell'edificio infettato dal misterioso virus ed ora tutto sembra tacere. Non si sa più nulla né della reporter Angela né della sua troupe, ma di sicuro qualcuno ancora vivo dentro il perimetro c'è ed è riuscito a comunicare con l'esterno. Per questo il palazzo è stato circondato e messo in quarantena. Le Forze Speciali sono giunte sul posto e la folla di cuoriosi preme per sapere cosa sta accadendo. Si rende presto indispensabile un'incursione e subito una squadra di agenti addestrati viene spedita all'interno per accompagnare il dottor Owen, un responsabile dell'Istituto di Sanità inviato dalle autorità, nel suo giro di ispezione e nella realizzazione di un contributo filmato che possa aiutare a risolvere una volta per tutte la situazione di emergenza...
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Se aggiungiamo a questo che l'effetto sorpresa del primo Rec viene per ovvi motivi a mancare ed una realizzazione visivamente più elegante ma meno 'sporca', ne esce un prodotto di livello leggermente inferiore che possiede diversi momenti ansiogeni e disturbanti ma che alla fine non fa vibrare le corde giuste né riesce pienamente a terrorizzare lo spettatore, che con Rec era invece riuscito ad entrare in un vortice di terrore senza fine che lo teneva avvinghiato alla poltrona dal primo all'ultimo minuto.
C'è altresì da dire che l'immediatezza nella prosecuzione della storia, la precisione nella continuità temporale (e aggiungeremmo anche scenografica) della pellicola, insieme ad alcune brillanti trovate di sceneggiatura (a volte volutamente ironiche, altre ironicamente involontarie) aiutano comunque il film a mantenere alta la tensione senza sfigurare troppo. Resta da dire che non era facile riuscire ad aggiungere qualcosa di nuovo ad una storia che nel suo piccolo era riuscita a divenire un cult, dopo un grandissimo successo al botteghino ed addirittura dopo l'uscita di una noiosa, ed aggiungeremmo inutile, rivisitazione made in Usa.
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La paura che il successo non venga bissato c'è, ma è assolutamente da esorcizzare. In ogni senso.
Movieplayer.it
3.0/5