Durante il 76° Prix Italia 2024 è stato presentato il progetto Re-Imagine Cabiria, diretto da Mattia Arrigoni, dal 3 ottobre disponibile in versione corto VR nelle salette CineVR del Museo Nazionale del Cinema di Torino e sulla App Rai Cinema Channel VR, mentre la versione lineare è già visibile su RaiPlay e Rai Cinema Channel. Grazie all'utilizzo del motore grafico 3D Unreal Engine sviluppato da Epic Games e i tools di Intelligenza Artificiale, i primi due capitoli del capolavoro del cinema muto Cabiria, realizzato nel 1914 con la regia di Giovanni Pastrone e con le didascalie di Gabriele D'Annunzio, vengono riproposti con un'esperienza immersiva multipiattaforme grazie alla collaborazione tra Museo Nazionale del Cinema e Rai Cinema e la realizzazione di Cubia e Spazio Koch, in collaborazione con Unspace e Università di Torino.
Prossimamente il progetto approderà inoltre nel Metaverso, permettendo ai partecipandi di diventare Maciste ed esplorare ambienti virtuali e dinamici, partecipando ad alcune missioni sulla piattaforma di intrattenimento che offre innovative esperienze di realtà virtuale The Nemesis.
La nascita del progetto
Il regista Mattia Arrigoni di Spazio Koch ha ricordato che si è imbattuto nel capolavoro del cinema Cabiria durante gli anni in cui stava studiando a Londra, cercando le informazioni sul film su Wikipedia e dividendo in due serate la visione, avendo una durata di quasi tre ore. Il filmmaker ha sottolineato: "La considero un'opera incredibile e mi è rimasta a lungo in mente". Successivamente ha quindi iniziando a delineare il progetto, suddividendo gli episodi al centro dell'opera in sotto-capitoli, decidendo quali mostrare e cercando la coerenza tra altre scene e tasselli della storia.
Andrea Mascarello di Cubia ha sottolineato che si è cercato in tutti i modi di essere fedele rispetto al film originale, concentrandosi poi sugli aspetti visivi che dovevano essere coerenti con l'estetica storica, ricreandone anche le scenografie monumentali, compiendo però delle scelte stilistiche come l'utilizzo della camera in prima persona per rendere l'opera più immersiva e coinvolgente rispetto al classico carrello usato nel film. Le riprese per l'universo VR sono quindi maggiormente immersive e trasportano lo spettatore direttamente all'interno della scena, facendo diventare molto importante concentrarsi sulle ambientazioni, sugli aspetti visivi e creando la continuità necessaria a esplorare a 360 gradi gli spazi in cui l'utente potrà muoversi virtualmente.
Joan Da Silva di Epic Games ha ricordato che c'è da lungo tempo un rapporto tra giochi e cinema, un forte legame da oltre 6 decenni. A colpirlo, in particolare, è stato il risultato ottenuto e scoprire come l'aspetto educativo può sfruttare le nuove tecnologie e aiutare a rivisitare il nostro patrimonio culturale. Nicola di Meo di Unspace ha spiegato che si è cercato di prestare particolare attenzione a dettagli come l'illuminazione degli spazi e come si propaga la luce, mettendo l'utente al centro dell'esperienza. Chi si avvicinerà a Re-Imagine Cabiria si immergerà infatti totalmente in quel mondo e in quegli eventi.
Il risultato di una collaborazione tra diverse realtà culturali
Domenico De Gaetano, Direttore del Museo Nazionale del Cinema, ha ricordato come da cinque anni si sta compiendo un percorso per riuscire a produrre prodotti che possono avvicinare il pubblico e realizzare delle esperienze in grado di offrire un percorso di visita in grado di crescere con il tempo e condurre i visitatori dalla preistoria di questa forma d'arte fino al presente e alle innovazioni tecnologiche in atto.
L'amministratore delegato di Rai Cinema, Paolo Del Brocco, ha invece sottolineato come Re-Imagine Cabiria sia in grado di fondere passato e futuro, facendo avvicinare anche ai giovani e alle nuove generazioni a un capolavoro del cinema che ha ben 110 anni, in questa nuova reinterpretazione compiuta con la nuova tecnologia, realizzando così un prodotto che si rivolge a tanti pubblici diversi e a differenti piattaforme. Del Brocco ha sottolineato: "Si possono percorrere tutte le strade possibili, l'importante è che le tecnologie siano al servizio dell'uomo e mantengano al centro la creatività. La tecnologia permette attualmente di fare cose che non sarebbero possibili ed è uno strumento utile per far vedere sempre di più i contenuti e rivolgersi a molti pubblici diversi".
L'amministratore delegato ha aggiunto inoltre: "Il percorso di innovazione, ricerca e sperimentazione di nuovi linguaggi, che Rai Cinema porta avanti da alcuni anni con grande convinzione, con questo progetto giunge ad un punto importante. Re-Imagine Cabiria è un esempio perfetto che sintetizza il nostro obiettivo, presidiare e gestire il cambiamento senza perdere le nostre radici culturali, dimostrando come il servizio pubblico possa affrontare con efficacia le sfide del cinema contemporaneo, permettendoci di raggiungere nuove tipologie di fruitori, in particolare i ragazzi, e fare cultura del digitale attraverso il canale dei media più innovativi. Re-Imagine Cabiria rappresenta un punto d'incontro tra passato e futuro, e arricchisce l'esperienza cinematografica grazie all'integrazione delle più avanzate tecnologie digitali che si fondono armoniosamente con la creatività artistica".
Carlo Rodomonti, responsabile Marketing strategico e digital di Rai Cinema, ha ammesso che c'è sempre un po' di "sana forma di incoscienza" quando si affrontano progetti di questo tipo, "lanciando il cuore oltre l'ostacolo e trovando sempre delle soluzioni". Re-Imagine Cabiria è stato particolarmente interessante da realizzare perché offre uno stile attuale, ma con un grande rispetto per i contenuti originali. Il progetto, pur avendo un budget ridotto, permette di compiere un'utile sperimentazione.
L'uso della nuova tecnologia per valorizzare il patrimonio culturale
La Prorettrice dell'Università di Torino, Giulia Carlucci, ha ribadito: "Le nuove tecnologie sono essenziali per valorizzare il patrimonio culturale". Per questo motivo sono in corso delle attività di ricerca e formazione, tramite anche alcuni confronti con il Museo del cinema e altre realtà. Carluccio ha ricordato: "Cabiria rappresenta un momento, un oggetto, un punto fondamentale del nostro patrimonio culturale ed era già, in un certo senso, un'opera transmediale: era il tentativo dell'industria del cinema degli anni '10 di unire linguaggi diversi - cinema, letteratura, pittura, archeologia e musica... - con una grande spinta di sperimentazione tecnologica. Voleva in un certo senso già essere un'opera immersiva".
Durante la lavorazione si è cercato di usare l'IA per potenziare l'espressione visiva dell'opera senza tradire lo spirito originario, trasformando un capolavoro del passato in una nuova esperienza cinematografica. Software di Intelligenza Artificiale sono stati utilizzati per l'animazione dei personaggi, la sottotitolazione, l'espansione delle immagini partendo dagli sfondi originali e la creazione delle immagini promozionali. Durante la produzione, sono infine stati impiegati avanzati numerosi strumenti digitali e software di Intelligenza Artificiale per esaltare l'espressione visiva dell'opera, mantenendo intatto lo spirito originario.