Dopo le prove impegnative nella seconda stagione di True Detective e nella pellicola, vincitrice del premio Oscar come Miglior Film del 2016, Il caso Spotlight, grazie a Doctor Strange, quattordicesimo film dell'Universo Marvel diretto da Scott Derrickson, Rachel McAdams è potuta tornare, con il ruolo della dottoressa Christine Palmer, a toni più leggeri, in certi momenti quasi a gag da slapstick comedy, recuperando la solarità che la contraddistingue e che ha segnato l'inizio della sua carriera.
Empatica e ironica, Rachel McAdams è in grado di passare con disinvoltura dalla commedia a ruoli drammatici, abilità che l'ha resa perfetta per il ruolo di Christine, collega e amante del dr. Steven Strange, neurochirurgo interpretato da Benedict Cumberbatch, che, a causa di un incidente, perde l'uso delle mani e cerca di guarire dedicandosi alla stregoneria: "A volte il materiale è dark e intenso" ci ha detto l'attrice a Londra, all'anteprima europea di Doctor Strange, continuando: "È stato bello abbracciare questa leggerezza. Benedict è bravissimo in questo: si destreggia bene al confine tra essere un attore serio e concentrato e contemporaneamente a rendere tutto divertente. Lavorare al film è stato fantastico, è stato bello partecipare, è ben bilanciato. Scott, il regista, è come un bambino in un negozio di caramelle: ama i fumetti, era entusiasta di tutto, la sua passione ed energia sono state contagiose".
Entrare nei panni di una dottoressa non è stato difficile per l'attrice, visto che sua madre ha lavorato per anni come infermiera: "Crescendo ho visto il tipo di infermiera che era e credo che Christine abbia qualcosa di lei: è molto presa dal suo lavoro e dai suoi pazienti, a cui continua a pensare anche a casa. Per questo aspetto ho preso spunto da mia madre, perché era un'infermiera molto empatica. Inoltre, fin da quando ero piccola, ha sempre raccontato aneddoti medici pesantissimi, quindi mi sono abituata". Per l'attrice i dottori oggi sono i veri supereroi, ma non solo, lo è anche chi si occupa dell'ambiente, visto che è molto attiva su questo frangente, avendo fondato il sito greenissexy.org: "Per fortuna siamo circondati da veri supereroi che si preoccupano per il pianeta. Questo è anche parte del fascino dei film basati sugli eroi dei fumetti: toccano la psiche, tirando fuori il meglio di noi, ci mostrano cosa possiamo fare se lavoriamo insieme, che credo sia parte del messaggio di Doctor Strange. Dobbiamo capire che siamo tutti sulla stessa barca".
Anche se oggi si divide tra blockbuster e film da Oscar, la prima esperienza cinematografica di Rachel McAdams è stata in Italia, nel 2002, sul set di My name is Tanino di Paolo Virzì, in cui ha interpretato Sally, la ragazza americana che fa innamorare il siciliano Tanino (Corrado Fortuna), esperienza che ricorda con piacere: "Per il film ho dovuto imparare l'italiano e non l'avevo mai parlato: è stata una sfida folle e fantastica. Era la prima volta che prendevo l'aereo e l'ho preso per andare in Italia a girare il mio primo film: improvvisamente mi sono ritrovata sulla spiaggia, in Sicilia, a mangiare gelato e pizza. Mi hanno viziata molto: è stato incredibile esordire così. Non sono mai tornata a girare in Italia: spero che un giorno accada".