Queer, Luca Guadagnino e Daniel Craig: "Le scene di sesso sul set? la cosa più noiosa del mondo"

Daniel Craig e il regista Luca Guadagnino introducono Queer, visionario viaggio nella mente offuscata dalle droghe di William Burroughs, nei cinema prossimamente con Lucky Red.

Luca Guadagnino e Daniel Craig in conferenza a Venezia 2024

Sfumature lisergiche sul concorso veneziano con l'arrivo di Luca Guadagnino, che presenta Queer, progetto chiacchieratissimo per l'abbondanza di scene ad alto tasso omoerotico. Protagonista della pellicola è la star Daniel Craig, che dà un colpo di spugna al machismo jamesbondiano calandosi nei panni del tormentato scrittore Beat William Burroughs. In Queer Burroughs parla delle sue peregrinazioni in centro e sud America, dove passa il tempo a consumare alcool e droghe nei bar, finché non si imbatte nel giovane e sfuggente Eugene Allerton, con cui intreccia una torbida relazione che condurrà la coppia fin nel cuore della giungla per scoprire i segreti dell'ayahuasca, la droga degli sciamani.

"La gioia è stato il punto di partenza per questo lavoro" esordisce Guadagnino. "Ho letto il libro quando ero un adolescente che sognava di raccontare mondi diventando un regista. La profonda connessione tra i due personaggi, l'assoluta mancanza di giudizio e il romanticismo dell'avventura che trapelano dal libro mi hanno trasformato e cambiato per sempre. Volevo trasferire questi sentimenti sullo schermo e riflettere sui temi sollevati. Chi siamo quando ci troviamo da soli nel letto?"

Queer Daniel Craig Venezia 2024
Queer: Daniel Craig sfila a Venezia 2024

I mondi esotici di Queer ricreati a Cinecittà

Per ricostruire il Messico solare e colorato di William Burroughs, Luca Guadagnino non si è allontanato troppo da casa, scegliendo di girare a Cinecittà. "Volevamo creare un film 'alla Burroughs', quindi abbiamo fatto tanta ricerca per cercare di tradurre sullo schermo le descrizioni che il libro contiene, ma non ci siamo limitati a questo. Il film contiene riferimenti anche ad altri suoi romanzi. Per il look mi sono rifatto al canone di Powell and Pressburger, registi che amo per le loro opere dense di etica, eroismo e fantastico. Come avrebbero realizzato questo romanzo? Con i miei collaboratori ci siamo concentrati su questa posizione intellettuale".

Da James Bond a William Burroughs

Queer Daniel Craig
Queer: Daniel Craig in una scena

Attore coraggioso e muscolare, Daniel Craig ha scelto di dimostrare la sua versatilità misurandosi con un personaggio lontano anni luce da come lo abbiamo conosciuto finora sullo schermo. Ma perché Guadagnino ha scommesso proprio su di lui per affidargli il ruolo del tossico e tormentato Lee? "Conosco Daniel da un sacco di tempo, ma quando ho pensato a lui per il ruolo ero convinto che non avrebbe mai detto di sì. Glielo abbiamo chiesto e lui accettato, il suo sì è stato definitivo. I grandi attori si distinguono dalla generosità, Daniel è uno di questi".

Queer: il film di Luca Guadagnino con Daniel Craig conterrà "tante scene di sesso scandalose"

"Volevo lavorare con Luca da un sacco di tempo, ci conosciamo da vent'anni" conferma Craig. "Quando mi hanno proposto Queer ho capito subito che volevo farne parte. Ma non vedo come una sfida il personaggio di Lee, per me è stata una gioia". Non sono state un problema neppure le bollenti scene di sesso condivide con l'interprete di Eugene Allerton, Drew Starkey: "Il film è molto coreografato, io e Drew abbiamo provato per mesi prima dell'inizio delle riprese per raggiungere l'intimità necessaria. Non c'è niente di romantico nelle scene di sesso sul set, noi abbiamo cercato di rendere tutto il più naturale possibile e devo dire che è stato liberatorio".

L'amore e altre dipendenze

Queer Foto
Daniel Craig piange abbracciato a Drew Starkey

Dopo la storia d'amore adolescenziale di Chiamami col tuo nome, in Queer Luca Guadagnino ha scelto di narrare un altro tipo di amore. Non c'è dubbio che anche la pellicola presentata in concorso a Venezia, in uscita prossimamente con Lucky Red, fotografi l'innamoramento di un uomo maturo e tormentato nei confronti di un giovane ambiguo e sfuggente. "Volevamo mostrare dove porta e quali sono le conseguenze di questa storia d'amore" conferma il regista. "Racconto un sentimento universale. Ma Queer è anche un film sulle dipendenze da alcool e droga e sì, anche dall'amore". Interrogato sulla sua sua fascinazione nei confronti di un autore lisergico come Burroughs, Guadagnino risponde divertito: "Di solito vado a letto presto, non bevo e non ho mai fumato una sigaretta in vita mia. In più sono a dieta e ho perso quindici chili. Ciò che mi affascina è l'idea di osservare le persone senza giudicarle. Lee è profondamente umano, subisce i capricci del suo giovane amante, si mostra in tutta la sua imperfezione. Non potevo farmi scappare questo viaggio emozionante sull'amore, la perdita e la solitudine".