Queen Bees - Emozioni senza età, la recensione: non è mai troppo tardi per innamorarsi

La recensione di Queen Bees - Emozioni senza età, film nel quale Ellen Burstyn interpreta una vedova che si trasferisce in una casa di riposo e riscopre la voglia di vivere e anche l'amore. Stasera su Rai 1 e disponibile su RaiPlay.

Queen Bees - Emozioni senza età, la recensione: non è mai troppo tardi per innamorarsi

Anziana ma ancora piena di vita, Helen è vittima negli ultimi tempi di alcune dimenticanze che le creano non pochi problemi nelle faccende quotidiane. Proprio in una di queste occasioni finisce per lasciare un fornello acceso e poco dopo rimanere chiusa fuori, evento che provoca un piccolo incendio all'interno della casa. Casa che ora necessita di una ristrutturazione nonché di controlli da parte della compagnia di assicurazioni, al punto che Helen deve trovare un altro posto dove stare: la figlia Laura la spinge a soggiornare per qualche tempo nella casa di riposo di Pine Grove e non avendo altre alternative si trova costretta ad accettare la proposta, con l'obiettivo di far ritorno nella sua abitazione il prima possibile, non appena questa sarà sistemata.

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Queen Bees: una scena del film

Come vi raccontiamo nella recensione di Queen Bees - Emozioni senza età, al suo arrivo nella struttura Helen si imbatte in un gruppetto di agguerrite coetanee, combattive e temute dal resto delle degenti, e lei stessa inizialmente finisce nel loro mirino. Ma con il passare dei giorni entra a far parte di quella squadra, stringendo un inaspettato rapporto di profonda amicizia, per poi riscoprire anche l'amore dopo aver conosciuto un altro dei "residenti", l'arzillo Dan.

All you need is love

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Queen Bees: una scena della commedia

Una commedia sull'amore senile che ci insegna come non sia mai troppo tardi per qualsiasi cosa, all'insegna di un sentimentalismo retorico che guarda con precisione a un relativo target di spettatori, maggiormente aderenti ai personaggi narrati nel corso dell'ora e mezzo di durata. Queen Bees - Emozioni senza età ci restituisce d'altronde un immaginario consolidato, senza tentare qualche spunto originale nel tentativo di diversificarsi da una marea di operazioni a tema già realizzate, con prototipi maggiormente ispirati a guardare dall'alto in basso. Un'operazione come questa ha senso soprattutto se supportata da un cast all'altezza e almeno da questo punto di vista il film può contare su interpreti di prima grandezza: non soltanto Ellen Burstyn, sprintosa e autoironica, nelle vesti della protagonista ma anche un James Caan alla sua ultima interpretazione prima della scomparsa: i numerosi fan dell'attore potrebbero quindi avere un motivo in più per approcciarsi alla visione. E in un ruolo secondario, assai gustoso, abbiamo anche uno spumeggiante Christopher Lloyd.

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Gioie e amarezze

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Queen Bees: una sequenza

Sin dal prologo nel quale Helen comincia a manifestare quelli che sembrano i potenziali segni di una galoppante demenza, Queen Bees - Emozioni senza età non nasconde la polvere sotto il tappeto e decide di affrontare insieme ai toni più leggeri anche delle sfumature drammatiche relative alla terza età, con lo spettro della malattia che aleggia sul destino dei personaggi, sia questa il cancro o l'Alzheimer, con qualche sussulto potenzialmente più amaro che non prende comunque mai il sopravvento. Perché l'approccio rimane quello più gioviale e sereno, all'insegna della speranza e di un nuovo inizio anche quando ormai sembrava troppo tardi. La vicenda è ambientata per la maggior parte all'interno delle quattro mura del ricovero, con giusto un paio di scenette in esterno che vedono le nostre comportarsi da vere e proprie bad girl, tanto da stendere in quattro e quattr'otto un biker reo di furto.

Domani è un altro giorno

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Queen Bees: un momento del film

Una narrazione all'insegna del motto "gli 80 sono i nuovi 18", con tanto di diapositive sui titoli di coda dove appaiono vere coppie sposatesi in terza età, ennesimo segnale di come il racconto opti sulla ricerca di facili emozioni a prova di grande pubblico, furbe quanto basta per svolgere il loro compitino con discreta efficacia. Mancano le sfumature e tutto è prevedibile, un dazio da pagare quando si cerca forzatamente di piacere a tutti e non rischiare di uscire dal seminato. Il regista Michael Lembeck, conosciuto per Connie e Carla (2004) e soprattutto per la bizzarra commedia con Dwayne Johnson L'acchiappadenti (2010), dirige con il pilota automatico, affidandosi alla verve dei suoi numerosi interpreti - eterogenei quanto basta - che infondono all'insieme la corretta dose di simpatia a tema.

Conclusioni

Costretta ad abbandonare momentaneamente la dimora dove ha sempre vissuto, l'anziana vedova Helen si trasferisce per qualche tempo in una casa di riposo, dove ha modo di stringere nuove amicizie e di scoprire come non sia mai troppo tardi per innamorarsi ancora. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Queen Bees - Emozioni senza età, ci troviamo davanti a una commedia senile romantica e leggera, che sfrutta soprattutto le punte di diamante del cast - capitanato da Ellen Burstyn e dal compianto James Caan - per arrivare al grande pubblico. Novanta minuti in cui si susseguono emozioni semplici e scontate, all'insegna dei buoni sentimenti ma a discapito dell'originalità.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • Un cast di "vecchie glorie" ancora in gran forma.
  • Un'operazione che arriva facile facile al suo principale target.

Cosa non va

  • Una retorica di fondo prevedibile.
  • Sceneggiatura e regia mancano di personalità.