Nato negli anni Ottanta, Predator è di sicuro l'alieno con la più forte anima action della storia del cinema. Entrato poi nello stesso universo del celebre Xenomorfo, grazie al finale del secondo film a lui dedicato (Predator 2), ha acquisito sempre maggior fascino ed importanza fino ad essere assoluto protagonista di 5 film - più due due pellicole crossover -, fumetti e videogiochi che ne hanno delineato personalità ed etica.

Un popolo galattico che fa della sua unica ragione di vita la lotta, finisce per costituire un bacino narrativo dalle enormi potenzialità, una fonte inesauribile di storie e possibilità delle quali troviamo un buon esempio in Predator: Killer of Killers, film d'animazione ad opera di Dan Trachtenberg (Prey) insieme a Josh Wassung. Il regista, che quindi già ben conosce il guerriero sanguinario decide di ampliare il suo background anche in animazione, grazie ad un lungometraggio episodico ad alto tasso di combattimenti e violenza, nel pieno stile del personaggio.
Una convincente struttura episodica

Tre storie, tre personaggi, tre guerrieri che durante le loro battaglie si trovano a dover affrontare la terribile minaccia aliena di Predator. Facciamo quindi la conoscenza di una guerriera vichinga in cerca di vendetta insieme a suo figlio, un samurai cacciato e disonorato dalla propria famiglia e un aviatore in servizio nell'esercito durante la seconda guerra mondiale. Tutti e tre verranno presi di mira dal guerriero alieno ingaggiando con lui una sanguinosa battaglia all'ultimo sangue. Una struttura episodica, quindi, che piano piano va a convergere verso un ancor più adrenalinico finale.

Ed è proprio grazie a questa sua struttura narrativa che Predator: Killer of Killers riesce nell'intento di raccontare su schermo qualcosa di più sull'iconico personaggio, sul suo mondo e la sua "etica", pur non rinunciando all'azione, anzi, spingendo al massimo sulla violenza e su combattimenti avvincenti e dinamici che raggiungono senza sforzo l'obiettivo di intrattenere lo spettatore, tenendone sempre alta l'attenzione. Non ci sono momenti morti e tutto sembra costruito per raccontare Predator attraverso gli occhi dei personaggi co-protagonisti, rendendolo quella presenza letale ed evanescente che ama colpire di sorpresa. Tre figure forse un po' stereotipate ma scritte con l'unico scopo di fronteggiare in modo convincente la terribile e imprevista minaccia.
Predator non invecchia mai

Dal canto suo Predator è sempre lo stesso e, per certi versi, costituisce una vera e propria garanzia di intrattenimento. Il mostro nato nel lontano 1987 attraverso il film di John McTiernan con Arnold Schwarzenegger, ha saputo, nel corso degli anni, mantenere intatto il suo fascino, anche dopo alcuni sequel e crossover non sempre riusciti, fino a giungere all'interessante Prey del 2022 diretto da Trachtenber stesso che ora, anche attraverso l'animazione, dimostra di aver compreso pienamente le tante possibilità narrative che Predator offre.
Prima esperienza in animazione per il regista

Per quanto riguarda l'animazione il risultato è abbastanza buono, anche se non eccellente. Pur proponendo uno stile animato interessante e contemporaneo, Predator: Killer of Killers in alcuni momenti non si concede di sfruttare pienamente il mezzo, anche se nel complesso la fluidità nell'animazione dei combattimenti e la ricerca di coreografie spettacolari fanno ben presto dimenticare allo spettatore tutte quelle piccole sbavature tecniche forse frutto del primo approccio con questo mezzo.

Se cercate pura azione, sangue ed una trama avvincente, quindi, questo film fa decisamente per voi, che siate fan del personaggio e meno. Esortiamo, però, tutti coloro che già conoscono Predator, a guardare anche questa sua incarnazione animata cercando riferimenti ed elementi dei film del passato preparandosi a ciò che verrà, ovvero Badlands, diretto sempre Dan Trachtenberg. Lucidate le armi, affinate l'intelletto perché lo spietato killer galattico non ha ancora smesso di darci la caccia.
Conclusioni
Se cercate azione a tonnellate, violenza e un alto ritmo narrativo Predator: Killer of Killers fa di sicuro al caso vostro. Grazie ad una scrittura che ricorda il precedente film di Dan Trachtenber, Prey, questo lungometraggio animato procede grazie ad episodi e personaggi ben pensati ed interessanti, ampliando la narrazione del guerriero alieno in modo naturale e senza sacrificare il serrato ritmo del film. Buona anche l’animazione, anche a fronte di. qualche sbavatura che non ha permesso di sfruttare pienamente un mezzo narrativo così versatile.
Perché ci piace
- I personaggi, perfettamente funzionali alla storia.
- La struttura episodica e il ritmo narrativo.
- Predator che non sembra ancora voler invecchiare.
Cosa non va
- L’animazione, mezzo non sempre pienamente sfruttato.