Emily Locke viene assunta da Wayne Security, succursale di Wayne Enterprises che ha il compito di fabbricare misure di sicurezza per proteggere i cittadini normali dalle conseguenze delle attività dei supereroi. Appena arrivata scopre che rischia di perdere subito il lavoro, poiché la Wayne Security è attualmente in perdita e verrà chiusa se la situazione economica non sarà risolta al più presto. Ed è inutile aspettarsi il sostegno del capo, poiché Van Wayne (cugino del più famoso Bruce) non vede l'ora di lasciare Charm City e tornare a Gotham con un incarico più prestigioso...
Non tutti gli eroi sono super
Ciò che separa Powerless da altre serie attualmente in circolazione e tratte da fumetti di supereroi, Marvel o DC che siano, è riassunto molto bene nei titoli di testa, filologici e allo stesso tempo irriverenti: vengono riprodotte alcune celebri copertine del catalogo DC, a partire dallo storico primo numero di Action Comics (il debutto di Superman), ma con uno zoom che mette in evidenza i passanti, mettendo gli eroi in un angolo. Lo scopo della prima serie apertamente comica basata sui personaggi del gigante del fumetto - con una premessa simile a quella di un defunto progetto Marvel di qualche anno fa, Damage Control - è quello di concentrarsi sulle persone normali, coloro che devono coesistere con i vari Batman, Lanterna Verde e compagnia bella (senza che questi personaggi appaiano direttamente, e non solo per questioni di budget). Non a caso, a un anno di distanza da Batman v Superman: Dawn of Justice e Captain America: Civil War, entrambi incentrati sulla responsabilità degli eroi e sulle conseguenze delle loro azioni, ci voleva un prodotto che esplorasse la medesima tematica dal punto di vista opposto, con un po' di ironia (e le occasionali frecciatine del pilot nei confronti del DC Extended Universe cinematografico suggerisce che i piani alti riconoscano pienamente le reazioni contrastanti da parte del pubblico).
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Ci troviamo quindi al cospetto di un quartiere abbastanza inedito dell'universo DC, anche a livello di protagonisti: laddove le altre serie ambientate in varianti dello stesso mondo (a livello narrativo, Powerless non coesiste con Arrow, The Flash e Legends of Tomorrow) mettono al centro dell'azione personaggi che, nel peggiore dei casi, possono vantare un minimo di fama presso gli appassionati, lo show creato da Ben Queen si focalizza su individui nuovi di zecca o, qualora esistano nell'universo cartaceo, semisconosciuti. È il caso di Crimson Fox, eroina che apparirà sporadicamente nel corso della prima stagione e fornisce la porzione "super" della sequenza d'apertura (la cui ambientazione non può non ricordare Batman Begins), ma soprattutto di Van Wayne, cugino viziato e insopportabile di Bruce (o "B-Dubs", come ama dire Van), creato da Bill Finger nel 1962 e interpretato con la giusta dose di carognaggine da Alan Tudyk (il quale passa dall'altra parte della barricata dopo essere stato più volte la voce di eroi come Superman e Freccia Verde). Difficilmente vedremo Bruce in carne ed ossa, data l'esistenza di Gotham, ma c'è un piccolo regalo per i fan nel primo episodio: il narratore del promo della Wayne Security è un certo Adam West...
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Un ufficio fuori dal comune
Due anni e mezzo fa la NBC aveva sperimentato nel campo della programmazione supereroistica con lo sfortunato Constantine, adattamento a tratti divertente ma troppo annacquato del mondo mistico e violento creato da Alan Moore. Questo secondo tentativo è più compatibile con la sensibilità generale del network, trasponendo la struttura della workplace comedy (vedi The Office, 30 Rock e Parks and Recreation) nell'universo dei supereroi. E in questo ufficio molto particolare ritroviamo due volti legati proprio alla tradizione comica della NBC: Ron Funches, visto in Undateable, e soprattutto Danny Pudi, alias Abed in Community, con quella valenza simbolica che sembra voler dire ad entrambe le fazioni - appassionati di commedie e supereroi - che nessuna fetta di pubblico debba sentirsi esclusa. Sarà però necessario un po' di impegno in più, perché il pur simpatico pilot ha il difetto di essere molto pilot, più interessato ad introdurre in modo esaustivo la premessa e il contesto narrativo che al potenziale comico, con quest'ultimo ridotto soprattutto a vari ammiccamenti, più o meno efficaci , legati a quei personaggi che non vedremo mai (piuttosto spassoso l'uso indiretto del Joker).
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E al centro di tutto questo c'è una presenza inaspettata e sorprendente: Vanessa Hudgens, passata ad un ruolo regolare sul piccolo schermo dopo diversi anni di carriera principalmente cinematografica in progetti non proprio "per tutti" come Spring Breakers - Una vacanza da sballo. E anche nel suo caso speriamo che la performance sia solo momentaneamente affetta dalla sindrome da pilot, con lei che deve ancora integrarsi pienamente nel gruppo, proprio come il suo personaggio. Se ciò dovesse andare a buon fine, Powerless potrebbe diventare l'ingrediente ideale per avere una vera e propria diversificazione nell'offerta di genere sui network generalisti.
Movieplayer.it
3.0/5