Non sempre mettere in campo i trucchetti tipici della commedia romantica è garanzia di successo. Lo sappiamo bene e lo abbiamo anche messo nero su bianco in recensioni ed approfondimenti. Il punto di partenza per una godibile rom-com è innanzitutto un buon casting con attori che sappiano creare le giuste dinamiche sul piccolo o grande schermo e assicurare almeno la metà del piacere del film. È questo il caso di un nuovo arrivo su Netflix, Players di Trish Sie, pronto per una recensione in tempo per San Valentino, e adatto a chi attende una pellicola da condividere con la propria metà (oppure tra popcorn e patatine in singletudine).
E due nomi bastano a guadagnarsi la giusta attenzione: Gina Rodriguez e Tom Ellis. Lei si è meritata tutto il suo seguito grazie a Jane the Virgin e in quanto a film romantici si è portata a casa un titolo da recuperare, proprio su Netflix, Someone Great. Lui? Lui è il nostro Lucifer del cuore, il giusto fascino tormentato perfetto per tutti i gusti e tutti gli orientamenti. Se poi accanto a due attori "adatti" come questi, si correda il tutto con validi comprimari e una sceneggiatura dal ritmo incalzante ed energetico, il gioco è fatto.
Players: la atrama
In Players Rodriguez è Mackenzie, giornalista sportiva felicemente single che passa il tempo libero in compagnia di un gruppo di storici amici e colleghi a parlare di sport e organizzare messe in scena per conquistare partner per una famosa e proverbiale botta e via. L'arrivo di un famoso scrittore all'interno dello staff del giornale, Nick (Tom Ellis) destabilizza l'equilibrio di Mac quando dopo un'architettata sola notte di passione, la ragazza si trova a desiderare di più. Come trasformare un flirt in una storia seria?
Players ricorda un po' le atmosfere di La Dura Verità perché è tale il lavoro di adattamento ai desideri di Nick che fa Mackenzie da evocare la trasformazione che Katherine Heigl faceva su se stessa per conquistare colui che lei considerava l'uomo perfetto. Dove questa storia si diriga è facilmente immaginabile: qualche sorpresa c'è, ed anche soprattutto l'originalità di situazioni e le dinamiche tra i personaggi a funzionare. L'attenzione al dettaglio è qui essenziale per permettere a Players di alzare la testa e puntare ad entrare in top 10 su Netflix. Ci riuscirà? Per noi, sì.
Gli attori giusti, al posto giusto
È risaputo che anche una sceneggiatura perfetta sulla carta, se messa in scena dalle persone sbagliate può portare un progetto al fallimento. In Players, come anticipato, la sensazione è che gli attori giusti siano al posto giusto. Se il film si concentra su Mackenzie, le sue abitudini, i suoi desideri, chi era e chi potrebbe diventare, professionalmente e nella vita sentimentale, i personaggi che le girano intorno sono brillanti e i loro ruoli intuibili ma non scontati. A Tom Ellis che prevedevamo rubasse la scena, la regista Trish Sie, la stessa di Step Up: All In e Pitch Perfect 3, invece assegna il compito difficile di interpretare qualcuno di abbastanza intelligente e affascinante da poter essere l'oggetto dei desideri della protagonista ma allo stesso tempo cosi concentrato su se stesso da non diventare il principe azzurro. Gina Rodriguez è credibile nel ruolo di Mackenzie perché tanto indimenticabile e speciale quanto inaspettatamente normale ,piena di insicurezze.
Attorno ai due ci sono il migliore amico dall'interesse sincero, Adam (Damon Wayans Jr.) ed altri tre componenti il gruppo di scapestrati, Brannagan (Augustus Prew), Ashley ( Liza Koshy) e infine Little interpretato da Joel Courtney che i fan della trilogia di Kissing Booth ricorderanno come il fratello minore del personaggio dell'ormai star Jacob Elordi. I veri e propri sketch messi in piedi dagli amici di Mackenzie creano diversivi nel film e intrattengono lo spettatore.
Il tempo giusto
Non c'è tempo per pensare che quella scena ci ricorda qualcosa, e abbiamo già capito come andrà a finire: perché Players non si ferma un attimo, calcola bene tutti i passaggi e non si dilunga più di tanto. La nostra protagonista ha deciso che Nick può essere un obiettivo di lungo periodo, un possibile fidanzato e non un semplice e solito flirt passeggero? Bene, si passa all'azione. A riprova che quasi sempre molte pellicole sono inutilmente troppo lunghe, il film riesce anche ad approfondire il passato di Mackenzie per renderci più facile e appassionante seguire le sue vicende. C'è persino occasione di riflessione sull'importanza del trovare la propria voce, in questo caso quella da giornalista, e più metaforicamente sull'avere fiducia in se stessi.
Un cassetto da aprire
Sarà un caso su Netflix è approdata anche una commedia romantica iconica anni '90, L'amore ha due facce, diretta e interpretata da Barbra Streisand con accanto un Jeff Bridges indimenticabile. Da quel film si erano tratti monologhi memorabili e una frase in particolare torna alla mente: "Sai cosa invidio alle persone innamorate? - dice la Rose Morgan di Streisand ad un'amica - mi piacerebbe che qualcuno mi conoscesse veramente, i miei gusti, le cose che mi spaventano, che dentifricio uso, ecco così sarebbe meraviglioso". Infatti, Mackenzie aspira ad un cassetto in casa di Nick, segnale inconfondibile di una relazione che punta a qualcosa di serio e stabile. Per ottenerlo si plasma e si trasforma in ciò che pensa piaccia allo scrittore interpretato da Tom Ellis.
Così facendo, dimentica la lezione Streisand suggerita poc'anzi e non si accorge che vicino a lei c'è chi la conosce come nessun altro, e che l'amore per lo sport e il baseball sono frutto di un legame profondo con il passato, con i genitori, con l'infanzia. In maniera prevedibile ma non banale, Players si chiude un po' ad omaggiare i Ross e Rachel di Friends e non diciamo altro. Un invito a cercare la concretezza della condivisione quotidiana di sé con l'altra persona e all'ascolto, che si aspiri all'anima gemella oppure no.
Conclusioni
A fine recensione di Players, film Netflix con delle star di serie TV come Gina Rodriguez e Tom Ellis, promuoviamo una rom-com che prova ad essere originale e dinamica senza affidarsi solamente a due attori che attirano il pubblico del piccolo schermo. Gina Rodriguez ruba la scena e si fa volere così bene che la si vuol sempre veder trionfare.
Perché ci piace
- Gina Rodriguez, Tom Ellis, Damon Wayans Jr. sono un trio perfetto
- La sceneggiatura è dinamica e brillante
- È romantico al punto giusto.
Cosa non va
- Dedica meno tempo del dovuto a Tom Ellis
- Trae le sue conclusioni sentimentali in maniera sbrigativa