Poco più di un anno fa il franchise di Cars ha dato vita ad una nuova creatura chiamata Planes. Gli elementi narrativi sono più o meno gli stessi, antropomorfizzazione compresa, tranne che al posto delle quattro ruote da corsa questa volta abbiamo degli aerei da competizione, come si può facilmente dedurre dal titolo. Su questo nuovo progetto John Lasseter ha scommesso ed ha dimostrato di aver ragione, visto il riscontro di pubblico e la volontà di scrivere un nuovo capitolo con cui portare la storia a quote più alte, tanto per rimanere in tema. Così, a pochi mesi di distanza, ecco arrivare Planes 2 - Missione Antincendio in cui l'ormai noto Dusty, ex aereo agricolo trasformato in campione internazionale di volo, viene messo di fronte ad una nuova prova. Perché è proprio quando senti di avere realizzato il sogno di una vita che gli eventi possono creare degli imprevisti ed indicarti una strada nuova e mai presa in considerazione.
In questo modo, attraverso il dramma personale del protagonista, costretto al ritiro dalle gare, il film si assume il compito di parlare anche ai più giovani della seconda possibilità e della necessità di inventare nuove prospettive. Per fare questo Lasseter e il suo team hanno arricchito il racconto di atmosfere eroiche chiamando in causa niente meno che i velivoli destinati a domare gli incendi nei boschi e nelle foreste. Un lavoro che ha visto collaborare il produttore Ferrell Barron e il regista Bobs Gannaway (Timon & Pumbaa), entrambi arrivati in Italia per parlare del film che uscirà nelle sale il 28 agosto.
Coreografie aeree a tempo degli AC/DC
Il primo capitolo di Planes è stato senza dubbio una sperimentazione. Sarà per questo che, per il sequel ,il team creativo ha puntato su un livello narrativo più alto con un intreccio di sceneggiatura capace di andare oltre il semplice intrattenimento dei più giovani. Un'intenzione che si rispecchia anche in una regia più dinamica e sofisticata, soprattutto per le scene di volo, oltre che nell'uso di una colonna musicale più adulta visto la scelta degli AC/DC. "Sebbene si tratti di un prodotto per famiglie, il nostro compito principale è di rimanere fedeli ai personaggi. E in questo caso abbiamo dei protagonisti adulti, immersi in un mondo di adulti - spiega il regista Gannaway - così, quando ci siamo trovati a riflettere su cosa fargli ascoltare prima di partire per una missione, la scelta è caduta quasi automaticamente sulle sonorità rock di Thunderstruck degli AC/DC. La musica è splendida, esalta il film e corrisponde alla personalità di vecchie e nuove conoscenze come Blade Ranger, Dipper e il saggio Vento di Tuono."
Più tecnica, invece, è la risposta del produttore Barron che si lancia in una descrizione artistica del volo con elicottero. "Per quello che riguarda la resa estetica delle scene in volo abbiamo ereditato molto dal primo film, compresi gli animatori e i consulenti. Rispetto alla prima esperienza, però, questa volta avevamo a che fare con degli elicotteri anti incendio, il che vuol dire che non ci sarebbero state inquadrature lineari e dirette. Quello che volevamo creare era una vera e propria danza nel cielo. In questo senso i consulenti sono stati i nostri coreografi ed abbiamo avuto l'aiuto del più grande pilota di elicotteri, l'unico in grado di fare un loop intero. "
Raccontare il mondo con l'animazione
A dispetto di quanto si possa credere a prima vista, la grande rivoluzione apportata dalla Pixar - che nella figura di Lasseter è coinvolta anche nella realizzazione di questa produzione - non è stata tanto tecnica ed estetica quanto narrativa. Perché questo gruppo di artisti eccezionali hanno dimostrato le potenzialità drammaturgiche nascoste dietro la forma dell'animazione, attribuendo a questa un valore sicuramente superiore a semplice prodotto per i più giovani. Il che vuol dire che, attraverso l'intrattenimento e forme ludiche, è possibile fare della poesia e trattare tematiche particolari proprio come la necessità di cercare una seconda possibilità e di mettersi l servizio della società. "Il nostro scopo è senza dubbio quello di divertire i ragazzi - continua il regista - e per questo dobbiamo essere attenti a non diventare troppo pesanti e dark. Però questo non vuol dire che non si debbano dire delle cose importanti. Anzi, credo che trattare argomenti rilevanti renda il film più durevole nel tempo. Considerate che Lasseter ha creato degli studios guidati dai registi. Questo vuol dire che a noi non vengono assegnate storie esterne. In realtà partono tutte da noi e questo vuol dire avere un controllo maggiore e far si che la vicenda possa essere intimamente tua. Credo sia importante avere un legame di tipo personale. Questo permette di andare molto più in profondità."
A.A.A. Elicotteri cercasi
Ma una volta identificata la tematica da sviluppare quanto è difficile costruire dei personaggi con appeal naturale capaci di attirare il favore del pubblico e di rendere plausibile anche quello che evidentemente non lo è come un aereo parlante? Alla domanda risponde Gannaway spiegando il procedimento per creare il protagonista perfetto, almeno per quanto riguarda Planes 2. "Gli step da seguire sono tre. Per prima cosa iniziamo proprio con l'osservare il velivolo, la sua forma, la foggia, quando e dove è stato costruito. In questo modo cerchiamo di carpire i primi elementi fisici. Successivamente la nostra attenzione si sposta suoi piloti e sulle loro personalità. Da loro traiamo le caratteristiche da cucire addosso ai nostri aerei. Per finire, poi, c'è il casting. Fondamentale è non cercare delle voci buffe perché distrarrebbero l'attenzione dalla storia. La nostra scelta, invece, cade su dei toni naturali. Per questo scegliamo attori che siano in grado di incarnare lo spirito continuando ad essere se stessi. Solo in questo modo il pubblico riesce a dimenticarsi di essere di fronte ad un aereo parlante accettando l'inganno della fantasia."