I pezzi unici sono oggetti non riprodotti in serie, esclusivi nei loro pregi e difetti. Ma pezzi unici sono anche i cinque ragazzi problematici costretti a seguire un corso di artigianato tenuto dal burbero artigiano fiorentino Vanni Bandinelli, interpretato da Sergio Castellitto. Regista di Pezzi unici, fiction Rai attualmente in lavorazione tra Firenze e Prato, è la regista Cinzia Th. Torrini, che gioca in casa. A fianco della Torrini e di Castellitto, a introdurre la fiction prodotta da Indiana Production c'è il mattatore toscano Giorgio Panariello, le due primedonne Fabrizia Sacchi e Irene Ferri e un gruppo di giovani attori che interpretano i cinque pezzi unici.
Emozionata, Cinzia Th. Torrini ci racconta: "Oggi ci vedete tutti insieme perché abbiamo girato il finale. Sono felice di poter girare nella mia città, dove abbiamo trovato il sostegno delle istituzioni. Il mondo degli artigiani artistici è un tema che mi sta molto a cuore. L'idea è nata nel 2009, ci sono voluti 10 anni per realizzarla, ma finalmente sono riuscita a fare una fiction sugli artigiani. Naturalmente questa ambientazione è un espediente per raccontare altro: la crisi della famiglia, le difficoltà di crescere, l'incomunicabilità".
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L'unicità di una fiction girata a Firenze
Pezzi unici arriverà su Rai 1 nell'autunno 2019, sono previsti 12 episodi spalmati su 6 serate. Sergio Castellitto interpreta Vanni, un artigiano che tiene un corso di riabilitazione a ragazzi difficili. Il suo cattivo carattere è dovuto alla perdita del figlio Lorenzo (Lorenzo De Moor), morto di overdose, che ha rovinato anche il suo matrimonio con Chiara (Fabrizia Sacchi). "Gli attori amano i personaggi contraddittori" spiega Castellitto. "Vanni ama il suo lavoro, ma dopo la morte del figlio è cambiato, io lo vedo come una specie di Geppetto incazzato che tira fuori dal legno cinque pinocchi. Pezzi unici racconta tante cose, contiene anche una componente thriller senza la quale sembra che non si possa fare fiction, ma ciò che mi interessa realmente sono i rapporti umani. La storia è un pretesto, dentro ci metti la tua visione del mondo". Parlando di Firenze, l'attore aggiunge: "Girare qui è stata una sorpresa, per la prima volta ho guardato Firenze in modo diverso. E' di una bellezza lancinante, anche se soffre i mali delle grandi città. E poi ho lavorato con un mucchio selvaggio di attori molto bravi, mi sono commosso a lavorare con Giorgio Panariello".
Abituato a ruoli comici, Giorgio Panariello è l'outsider di una fiction che vira al dramma nei panni di Marcello, fabbro amico di Vanni. "Se Vanni è Geppetto, io sono Mastro Ciliegia" commenta divertito l'attore toscano. "Cerco di portare qualche sorriso, per uno come me avvezzo alla commedia questa è stata una grande occasione, non potevo farmela sfuggire. Anche il mio personaggio è brontolone, ma ha grande bontà d'animo. Sua figlia Beatrice si innamora di uno dei cinque pezzi unici, un musicista spiantato con problemi di droga e questo creerà molti problemi tra di noi".
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Il mondo dell'artigianato, per riabituare le persone al bello
Nell'epoca in cui Netflix sforna serie di successo sull'adolescenza controversa come Tredici ed Élite, quella di Cinzia Th. Torrini è una vera e propria sfida, parlare di temi come droga, sessualità, prostituzione minorile in prima serata su Rai 1. Pur non essendo l'unico focus di Pezzi unici, il problema del pubblico si pone, come conferma la stessa regista: "Il pubblico di Rai 1 è eterogeneo, sto cercando di usare un linguaggio moderno, ma devo tener conto di chi mi ha commissionato la fiction". Castellitto interviene scherzosamente assicurando che "le parolacce le diremo dopo le 22". Per adesso i pezzi unici non possono dire molto suoi loro personaggi né sui problemi che li affliggono, ma sono tutti concordi nell'affermare che la fiction della Torrini gli ha permesso di scoprire un universo, quello dell'artigianato, che conoscevano ben poco. Anna Manuelli, che interpreta Erica, parla della "bellezza di creare qualcosa di concreto, che rimane, oggi noi giovani viviamo completamente nel virtuale". La collega Carolina Sala (Valentina) aggiunge: "Questi ragazzi, che hanno svariate problematiche, riescono a ritrovare sé stessi nel lavoro manuale". Particolarmente orgoglioso di girare a Firenze è il senese Leonardo Pazzagli (Lapo) che per questo lavoro è contento di poter usare il suo accento e chiosa "dovremo girare più spesso in Toscana".
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Tra i temi toccati da Pezzi unici, oltre alla crisi personale dei vari personaggi, si sfiorerà anche la crisi che oggi attraversa il mondo artigiano? Cinzia Th. Torrini specifica: "Ovviamente è un tema che esiste, ma dal momento che affrontiamo per la prima volta questo argomento su Rai 1 non volevo raccontare la crisi, ma mostrare cosa vuol dire essere artigiani, creare con le mani. Vorrei far capire ai giovani frustrati che non esistono solo i call center, vorrei far ripensare questo lavoro come qualcosa di puro. Voglio riabituare le persone al bello". Interviene Sergio Castellitto: "Parleremo della crisi economica, ma in termini sociologici. Pezzi unici è una fiction dickensiana, nell'epoca delle copie digitali noi raccontiamo l'unicità, l'irripetibile".