Di Pedro Pascal si sono accorti quasi tutti dieci anni fa, grazie al personaggio di Oberyn Martell nella serie Il trono di spade: barba ben scolpita, petto che si intravede strategicamente dagli abiti damascati, sguardo che conquista, come direbbe Flynn Ryder in Rapunzel. La "vipera rossa" ha messo l'attore cileno nel radar del pubblico, che da allora lo ha amato sempre di più.
Eppure Pascal ha fatto una gavetta lunghissima, soprattutto in televisione: tra i primi ruoli c'è addirittura una comparsata nella serie cult Buffy l'ammazzavampiri (appare nella season première della quarta stagione, nell'episodio The Freshman). Indimenticabile la sua versione goth in NYPD Blue. Lo si può vedere anche in Senza traccia, Law & Order, CSI, Homeland. E molte altre.
Grazie a Oberyn c'è stato però finalmente il salto: non più ruoli da comprimario, ma l'ingresso tra i protagonisti. Grazie a Javier Peña nella serie Netflix Narcos è arrivata anche la consacrazione a sex symbol. Ma non è ancora finita: l'ultima trasformazione di Pedro Pascal è arrivata in questi tre, quattro anni, grazie a due titoli entrati di prepotenza nella cultura pop. The Mandalorian e The Last of Us. In entrambi interpreta un padre riluttante, che, dopo un'iniziale diffidenza per questa genitorialità acquisita, decide invece di fare del suo meglio per proteggere rispettivamente Grogu ed Ellie. Sì, grazie ai personaggi di Mando e Joel, Pedro Pascal è diventato il papà più amato di Hollywood.
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Pedro Pascal: esplorare la paternità attraverso il genere
Tra i grandi meriti della serie The Mandalorian c'è, oltre il fatto di essere una delle cose più belle capitate all'universo di Star Wars, quello di aver riportato equilibrio nella Forza per quanto riguarda proprio la figura del padre. "Io sono tuo padre" è una delle battute più conosciute e iconiche nella storia del cinema: peccato che chi la pronuncia non sia esattamente l'emblema del genitore modello. D'altra parte nemmeno Anakin Skywalker/Darth Vader ne ha avuto uno e le figure paterne surrogate di cui si è circondato diciamo che non sono proprio raccomandabili (qualcuno ha detto Palpatine?!).
Molti dei protagonisti di Star Wars sono senza genitori o in conflitto con questi (anche i più recenti Rey e Kylo Ren). Il Mandaloriano è chiamato quindi a una svolta decisiva: scegliere di essere genitori. Che non significa avere figli biologici, ma anteporre la sicurezza di un individuo più giovane e inesperto alle proprie personali ambizioni. Qualcosa che, in tempi in cui anche i film e le serie tv rispecchiano il sentire sempre più egoriferito ed egoista della nostra società, sembra rivoluzionario.
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Stessa cosa fa Joel in The Last of Us: qui il genere è l'horror post apocalittico invece della fantascienza, ma il cuore è simile. In un mondo dove un'idea di collettività sembra quasi una brutta parola, il personaggio di Pascal decide di aprirsi, di dare fiducia a questo individuo, Ellie, con cui apparentemente non ha nulla in comune. E questa connessione è salvifica per entrambi.
Eppure Pedro Pascal non ci pensava proprio a diventare "il papà di Hollywood". Ce lo ha detto nell'intervista fatta in occasione della promozione del film Il talento di Mr. C, in cui fa da spalla a Nicolas Cage nel ruolo di... Nicolas Cage! "È interessante" ci ha detto, proseguendo: "sento che questi ruoli, questi progetti, abbiano scelto me. Chi l'avrebbe detto di essere pronto a fare ruoli da padre! È successo così in fretta! All'improvviso. Da cool, single e senza figli come Javier Peña in Narcos ad essere conosciuto come figura paterna. Penso che essere un buon padre significhi proteggere ed essere al servizio dei propri figli. Ovvero fare del nostro meglio per creare un mondo in cui non abbiano limiti e possano scoprire chi vogliono essere. E diventarlo, indipendentemente da cosa sia. Tranne nel caso sia un assassino!"
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Pedro Pascal: film e serie, la sua passione
L'affetto del pubblico per Pedro Pascal va però oltre i suoi ruoli: in ogni apparizione televisiva, in ogni intervista, si percepisce il suo genuino entusiasmo per ciò che fa. L'attore ama il cinema e le storie. Sentendolo parlare non si può non pensare che Pascal sia "uno di noi". Lo conferma lui stesso: "Mi considero sicuramente un nerd. Penso che un nerd sia qualcuno che abbia una forte passione. Per me è una parola molto positiva: descrive un interesse molto preciso, curiosità, interesse, passione. Io ce l'ho per film e televisione. E sì: sono un orgoglioso nerd di cinema. E anche un nerd di Nicolas Cage! Soprattutto in questi ultimi due anni, le cose che ho fatto mi hanno dato conforto: i film sono gran parte della mia vita. Fanno parte della mia formazione. Mi hanno fatto sviluppare la fantasia: da un hobby sono diventati un percorso di formazione e poi lavoro. E viene tutto dall'essere uno spettatore".
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Per Pascal conoscere la storia del cinema è: "Super importante! Almeno per me. Da bambino ci rimanevo male quando parlavo di un film e gli altri non capivano le citazioni. La conversazione muore lì. Dicevo: in che senso non hai mai visto Arizona Junior?! Com'è possibile che non sai di cosa sto parlando? Mi sento sempre un po' perso quando parlo con una persona che non conosce i film". Pascal sa però essere magnanimo, non interrompe amicizie a causa di discussioni sui film: "Non arrivo a tanto. Penso che dica di più dei miei limiti. Perché i film sono ciò che conosco di più".