Si conoscono e lavorano insieme da quasi vent'anni, e la loro collaborazione è talmente importante che quando il regista Bong Joon-ho ha vinto la Palma d'Oro a Cannes per Parasite, ha chiesto che anche l'attore Song Kang-ho, presenza fissa di quasi tutti i suoi film, salisse sul palco insieme a lui. I due erano insieme anche al Festival di Locarno la scorsa estate, dove Song, una delle grandi star del cinema coreano (ha lavorato anche con Park Chan-wook e Kim Jee-woon), ha ricevuto l'Excellence Award, riconoscimento assegnato ad attori di fama internazionale dalla kermesse svizzera. Tra i film presentati c'era anche la più recente collaborazione con Bong, che ha accompagnato il suo attore-feticcio per parlare del loro rapporto personale e professionale. Per l'occasione li abbiamo intervistati insieme, ripercorrendo i tasselli delle loro filmografie e soffermandoci su un dettaglio curioso dell'ultimo film a cui hanno lavorato e di cui abbiamo parlato nella recensione di Parasite.
Vent'anni di amicizia
La prima collaborazione tra Bong Joon-ho e Song Kang-ho è Memories of Murder, uscito nel 2003, ma si conoscevano già da prima. Spiega il regista: "Ho incontrato Song per la prima volta nel 1997, interpretava il gangster, sono rimasto scioccato vedendolo recitare, vedendo il suo lavoro. Era un livello di recitazione che non avevo mai visto prima. Non voleva recitare con me perché era una star e io avevo da proporgli solo una stupida black comedy che era il mio primo film, Barking Dogs Never Bite." Il cineasta svela anche un retroscena divertente del primo film girato insieme, che ha permesso ai due di conoscersi meglio: "Facendo i sopralluoghi abbiamo girato in lungo e in largo per la Corea, in macchina, ed è stato bello passare tutto quel tempo insieme, parlando e ascoltando musica." Da allora Song è apparso in tutti i film successivi di Bong, con l'eccezione di Mother e Okja. Scrive i ruoli apposta per lui? "Sì, a partire da The Host ho sempre scritto pensando direttamente a Song, ed è stato così anche per Parasite."
Parasite di Bong Joon-Ho e gli altri migliori film del regista
Dato che Song è venuto a Locarno per ritirare un premio alla carriera, gli chiediamo se esiste un fil rouge che collega le diverse parti che ha interpretato. "No", risponde lui. "Scelgo sempre i progetti in base alla storia che vogliono raccontare in quel momento preciso, non ragiono in base al genere, al regista o a ciò che potrebbe significare per la mia carriera. Se la storia è importante, non c'è differenza tra commedia e dramma. Per me fare cinema è qualcosa che ha a che vedere con la bellezza, non mi piace fare film politici. Negli ultimi dieci anni ho fatto film storici, ma non è nelle mie intenzioni parlare di politica."
Parasite: un finale senza speranza per il film più bello dell'anno
Spiega anche perché si limita solo al grande schermo al giorno d'oggi: "Non faccio più teatro perché non riesco a fare tante cose contemporaneamente, la mia natura è quella di concentrarmi su una cosa alla volta, e per lo stesso motivo non faccio serie TV." C'è qualcosa che accomuna i tre registi a cui è maggiormente associato, ossia Bong, Park Chan-Wook e Jee-woon Kim? "Sono tutti registi che lavorano duro, ma ci sono sfumature diverse che fanno sì che sia sempre un piacere lavorare con ciascuno di loro." È mai capitato di dire di no a una richiesta specifica di Bong sul set? "Mai, anche perché lui si serve del proprio corpo per farci capire cosa si aspetta da noi nella scena, ed è facile seguire il suo esempio." Bong interviene, con una risata: "Sono un pessimo attore."
Parasite: il fascino discreto della borghesia nel capolavoro di Bong Joon-ho
La canzone di Gianni Morandi
Già ai tempi della prima mondiale a Cannes, soprattutto tra i giornalisti italiani, aveva fatto sorridere l'uso inaspettato e brillante, nel film di Bong, del brano In ginocchio da te di Gianni Morandi. Ai tempi entrambe le parti avevano dichiarato di volersi incontrare, è poi successo? "Non ancora", risponde il regista. "Tra l'altro la canzone l'ho scelta solo in base al titolo, perché in quella scena i personaggi si ritrovano letteralmente in ginocchio. Non ho la più pallida idea del testo." A questo punto gli spieghiamo di cosa parla il brano, e lui scoppia a ridere: "È una canzone d'amore? Ma è geniale! Così nel contesto del film è ancora più divertente."