Paradis Paris, la recensione: un'ode leggera e ironica alla vita

Marjane Satrapi firma un film corale che affronta il tema della morte con un registro tragicomico che non sfocia mai nel ridicolo. Tra i protagonisti un'ottima Monica Bellucci. Fuori concorso al Torino Film Festival.

Monica Bellucci in una scena di Paradis Paris

Provate a immaginare di essere una grande cantante di opera lirica conosciuta in tutto il mondo che, improvvisamente, si ritrova dentro una cella frigorifera di un obitorio e dichiarata morta. Solo che la vostra è solo una morte apparente e vi risvegliate come se nulla fosse accaduto. Ma bisognerà avvisare la stampa, magari scrivere un comunicato, un'erraga corrige, annunciare la propria resurrezione. Tutto e più per poi realizzare che della vostra dipartita a miglior vita non interessa niente a nessuno. Siete solo un trafiletto su un giornale, per di più con l'età sbagliata (per eccesso). È quello che accade a Giovanna, ex star della lirica interpretata da un'autoironica e centrata Monica Bellucci in Paradis Paris (Dear Paris) di Marjane Satrapi.

Paradis Paris: rispondere alla morte con la vita

Paradis Paris Monica Bellucci Eduardo Noriega
Monica Bellicci ed Eduard Noriega in una scena del film

Presentato fuori concorso al Torino Film Festival, Paradis Paris è un film corale che vede intrecciarsi le vite di persone di età ed estrazioni sociali e culturali diverse all'ombra della Tour Eiffel. Oltre alla diva del bel canto c'è Mike (Ben Aldridge), stuntman inglese in città con suo figlio per le riprese di un film che, dopo un brutto incidente che ha visto protagonista il ragazzo, decide di rivedere le scelte della sua vita; Dolores (Rossy de Palma), una nonna vivace e con il vizietto delle sigarette e dell'alcool che nel giorno del quindicesimo compleanno della nipote stringe un patto con l'Onnipotente nel bar di un locale; Marie-Cerise (Charline Balu-Emane), adolescente depressa con istinti suicidi dopo che un suo video intimo è finito in rete che - come se non bastasse - viene rapita e fa del suo aguzzino il suo strizzacervelli e, infine, Edouard (André Dussollier), celebre conduttore di un programma poliziesco che, nonostante abbia una certa confidenza con la morte, sente il colpo quando gli viene ricordata la sua mortalità.

Al destino di questi personaggi si lega quello di figure universali della vita quotidiana, da una donna delle pulizie a un poliziotto fino al proprietario di un bar che non riesce a lasciare andare il ricordo della moglie morta anni prima e provare a voltare pagina. Sullo sfondo Parigi, vivace e cosmopolita, che continua a brillare incurante delle sofferenze e i problemi altrui. Come a volerci suggerire che, anche quando ci troviamo faccia a faccia con la morte, la cosa migliore che possiamo fare è vivere.

Parola d'ordine: leggerezza

Paradis Paris Martina Garcia Rossy De Palma
Martina Garcia e Rossy De Palma

Marjane Satrapi, dopo l'esordio autobiografico di Persepolis - tratto dal suo omonimo romanzo a fumetti, ha proseguito in un percorso cinematografico dietro la macchina da presa piuttosto insolito. Da Pollo alle prugne, anch'esso tratto da un fumetto, alle commedie nere La bande de Jotas e The Voices , primo film in lingua inglese con protagonista Ryan Reinolds fino a Radioactive, biopic sulla vita di Marie Curie la cui fonte è ancora una volta il fumetto.

Con Paradis Paris, Satrapi si muove tra dramma e commedia in un'alternanza felice. Ricco di spunti attinti dalla realtà, la pellicola ha il suo punto di forza nella leggerezza con la quale affronta una tematica così dolorosa come la morte senza mai scadere nel ridicolo. È un'ode alla vita Paradis Paris e alla sua capacità di trasformarsi continuamente anche quando non vediamo vie d'uscita. "Si muore sempre soli, ma quello che conta è vivere in compagnia", afferma Edouard. Il film prova a ricordarcelo e attraverso le storie tragicomiche dei suoi protagonisti. Su tutti brilla Monica Bellucci capace di infondere ironia e commozione al suo personaggio.

Conclusioni

Dalla filmografia variegata, Marjane Satrapi torna con una pellicola che alterna dramma e commedia così come alterna vita e morte. Un racconto corale dove i destini dei personaggi si sfiorano e riflettono su tematiche profonde sempre con un tono tragicomico, ma mai ridicolo. Sullo sfondo una Parigi vivace e ricca di lingue e culture diverse. Menzione d'onore a Monica Bellucci e alla sua ex cantante lirica. Un ritratto riuscito, ironico e commovente.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Le prove attoriali, su tutte quella di Monica Bellucci
  • La scelta di raccontare una storia corale
  • Il tono tragicomico, ma mai ridicolo
  • Il ritratto di una città cosmopolita
  • Il monologo di Rossy De Palma

Cosa non va

  • Le varie linee narrative potrebbero non interessare il pubblico con la stessa i