Pane al limone con semi di papavero, la recensione: un melodramma dall'omonimo romanzo

Adattamento del libro di Cristina Campos, Pane al limone con semi di papavero vede al centro del racconto due sorelle agli antipodi che non si vedono da anni, alle prese con una misteriosa eredità. Su Canale5.

Un'immagine del film di Pane al limone con semi di papavero

Marina lavora da anni prestando le sue abilità di ostetrica e ginecologa per Medici senza frontiere, nelle missioni che si prendono cura dei bisognosi in Africa. La donna è felicemente fidanzata con il suo collega Mathias, anche se in molte occasioni sono impegnati in diverse zone del Continente Nero. Un giorno Marina pratica un cesareo d'emergenza ad una paziente, che muore poco dopo il parto, e si affezione incredibilmente alla piccola appena nata.

Pane Al Limone Con Semi Di Papavero Un Momento Del Film
Elia Galera è Monica, una delle due protagoniste di Pane al limone con semi di papavero

Ma in Pane al limone con semi di papavero la protagonista ha una preoccupazione più urgente della quale occuparsi. Un giorno infatti scopre che lei e la sorella maggiore Anna hanno ricevuto in eredità una panetteria da qualcuno del quale ignorano l'identità e deve far ritorno nella comunità natale di Valldemossa, a Maiorca, per finalizzarne la vendita.Il ricongiungimento tra le due sorelle non è dei migliori, anche perché nel frattempo una questione finanziaria relativa alla casa di famiglia si frappone tra loro, ma quando Anna torna da un controllo medico con un responso scioccante, troveranno il modo di ricongiungersi...

Sapore di Pane al limone con semi di papavero

Pane Al Limone Con Semi Di Papavero Un Immagine Del Film
Le donne di famiglia intente a cucinare

Una sorta di soap-opera in forma cinematografica, con le due ore di durata nel quale sono condensati una molteplicità di (melo)drammi assortiti: dal tema dell'adozione a quello della malattia che sconquassa anche le famiglie più felici, Pane al limone con semi di papavero non fa sconti nel cercare di emozionare a più riprese il pubblico, con una serie di complicate vicissitudini che caratterizzano il ritrovato legame tra le due protagoniste. Rispetto alle omologhe produzioni seriali, l'operazione beneficia di una regia senza dubbio di livello superiore: il regista Benito Zambrano vanta d'altronde una carriera di tutto rispetto, tra candidature ai premi Goya e partecipazioni al festival di Cannes, e anche nelle fasi più statiche il film ha comunque una certa personalità. Allo stesso modo anche le interpretazioni sono ben sopra la media del genere, con Elia Galera ed Eva Martín che riescono a infondere i giusti tormenti ai rispettivi personaggi.

Il Sarto, la recensione: un dramma dalle atmosfere eccessivamente melodrammatiche

Un racconto a più voci

Pane Al Limone Con Semi Di Papavero Una Foto Del Film
Una scena struggente di Pane al limone con semi di papavero

Alla base vi è un popolare romanzo di successo, distribuito anche in Italia, dal titolo omonimo, e il rischio di firmare una trasposizione eccessivamente smielata, nel tentativo di intercettare un target il più ampio possibile, era dietro l'angolo. Come detto rischio in parte sfiorato, con la retorica che a tratti diventa sì predominante ma non assimila mai completamente la vicenda, pur cercando qua e là la lacrima facile anche nella gestione dei "sorprendenti" colpi di scena che sussultano nella mezzora conclusiva. Zambrano d'altronde ha sempre curato a fondo la psicologia femminile nel corso della sua filmografia, basti pensare al folgorante esordio Solas (1999) con il quale questo film condivide alcune similitudini in una delle varie sottotrame, e anche qui riesce a gestire con il suo sguardo maschile un approccio femminista incisivo al punto giusto.

Di tutto un po'

Pane Al Limone Con Semi Di Papavero Una Sequenza Del Film
Pane al limone con semi di papavero: Elia Galera ed Eva Martin in una scena

La "pecca" maggiore risiede più che altro proprio nella narrazione e quindi nel libro alla base, ovvero nella sua ricerca di mescolare diversi argomenti in un'ottica smaccatamente infausta, che spinge i vari protagonisti alla deriva, chi illuminato da un potenziale nuovo inizio chi invece incontro alla crudeltà di un fato che non guarda in faccia niente e nessuno. Il discorso sull'emancipazione si mescola a quello sull'integrazione, in un racconto corale dove le donne rappresentano l'alpha e l'omega, con gli uomini quali elementi secondari quando non addirittura respingenti: d'altronde la penna dietro al romanzo è quella di Cristina Campos, che ha messo la sua esperienza nel mondo del cinema come direttrice di casting nella gestione narrativa di un'opera che sembrava pensata, già nelle sue dinamiche base, per una futura trasposizione live-action. Pane al limone con semi di papavero ha quindi diverse frecce al proprio arco ma nel suo rimarcare la centralità degli argomenti esposti in fase di recensione risulta anche assai divisivo, tracciando una linea di demarcazione netta sulla tipologia di spettatore al quale rivolgersi.

Conclusioni

Due sorelle divise da lungo tempo si ritrovano dopo molti anni per una misteriosa eredità. Monica è un medico che lavora per Medici senza frontiere nelle zone più travagliate dell'Africa; Anna è infelicemente sposata e madre di una ragazza adolescente. Una scioccante scoperta rinsalderà quel rapporto incrinato... Adattamento dell'omonimo romanzo di Cristina Campos, Pane al limone con semi di papavero è un moderno melodramma che ridonda nella sua carica di tragedia e situazioni difficili poste davanti alle tormentate protagoniste, ognuna alle prese con un destino che le metterà di fronte a scelte cruciali e tragedie immani e imminenti. La narrazione da soap-opera trova come inaspettato contraltare una regia solida e precisa e un cast all'altezza, per un film che con maggior equilibrio avrebbe potuto regalare emozioni meno forzate e insistite di quanto qui appaiano.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • Le protagoniste Elia Galera ed Eva Martín.
  • La regia è salda anche nei passaggi più retorici.

Cosa non va

  • La sceneggiatura, adattamento dell'omonimo romanzo, calca eccessivamente la mano sugli elementi melodrammatici.
  • Forzature qua e là in una trama che vuol dire troppo in troppo poco.