Operazione Soulcatcher, la recensione: su Netflix un action anonimo

La recensione di Operazione Soulcatcher, film dove un team di agenti deve recuperare una rivoluzionaria invenzione, nata con intenti salvifici ma finita nelle mani sbagliate e ora potenzialmente pericolosa per il mondo intero.

Operazione Soulcatcher, la recensione: su Netflix un action anonimo

Membri dei servizi segreti polacchi, Kiel e suo fratello Piotr partecipano a un'operazione speciale per salvare la figlia di uno scienziato che, dopo essere caduto in mani nemiche, sta curando sotto minaccia lo sviluppo di un rivoluzionario dispositivo in grado di trasformare le persone in individui violenti e privi di raziocinio. Proprio Piotr ne fa le spese e diventa vittima di una furia incontrollabile, al punto di aggredire lo stesso fratello che, messo alle strette e per la propria sopravvivenza, si trova costretto a ucciderlo.

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Operazione Soulcatcher: una scena del film

Come vi raccontiamo nella recensione di Operazione Soulcatcher, Kiel non riesce a darsi pace e al termine dell'incarico, rientrato sano e salvo con la ragazza e un altro agente del team, viene interrogato dall'Interpol, intenzionata a vederci chiaro su quanto accaduto, salvo poi essere recuperato da un ministro del suo governo e ricondotto in patria sano e salvo per prendere parte a una nuova missione. Questa volta Kiel e i suoi uomini dovranno rintracciare proprio lo scienziato a capo del progetto e sottrarlo dalle grinfie dei terroristi, con l'obiettivo di recuperare l'arma ai fini della salvaguardia nazionale. Ma ben presto il protagonista scoprirà di non potersi fidare di niente e nessuno...

Missione implausibile

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Operazione Soulcatcher: una scena del film

Un dispositivo rivoluzionario che usato nel migliore dei modi potrebbe portare a scoprire una cura contro il cancro ma che, finito nelle mani sbagliate, si rivela un'arma estremamente pericolosa, la quale però fa gola a molti anche dietro le dichiarazioni di facciata. Non parte certo da una premessa originale Operazione Soulcatcher, produzione polacca da pochi giorni disponibile nel catalogo di Netflix dove ha già scalato la classifica dei titoli più visti. Un film che pecca di originalità non soltanto nella convulsa narrazione, sulla quale torneremo, ma anche nella relativa messa in scena, sofferente di una freddezza inusuale in titoli del filone nonché di una mancanza di idee nello sviluppo delle coreografie d'azione, tutte uguali tra loro sia per ciò che riguarda i conflitti con arma da fuoco che i combattimenti corpo a corpo.

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Senza cuore e senza respiro

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Operazione Soulcatcher: una foto del film

Cento minuti di visione che non riescono mai a coinvolgere o emozionare, con il pathos azzerato anche per via di personaggi figli di un generale anonimato, ricalcati su modelli prestabiliti - la bella cecchina col fucile di precisione, il capellone, il simpatico elicotterista, la bella da salvare, lo scienziato tormentato, il protagonista bello che sa sempre quale è la cosa giusta da fare e così via, per non parlare del villain ben più che inconsistente - e destinati a rispettivi epiloghi improbabili, con un paio di morti ben più che forzate e involontariamente ridicole. La sceneggiatura tenta anche di inserire qua e là riferimenti alla contemporaneità, con il tema dell'immigrazione e l'ascesa dei partiti totalitaristi, con lo spettro del fascismo e le percentuali dei sondaggi a far capolino, nel tentativo di contestualizzare una trama "plasticosamente" di genere ad un possibile approccio realistico.

Non aver imparato la lezione

Soulcatcher 3
Operazione Soulcatcher: una scena del film

Il regista Daniel Markowicz torna a collaborare con Piotr Witkowski, attore principale già nei suoi precedenti lavori Bartkowiak (2021) e Lesson Plan (2022), entrambi disponibile anch'essi quali original nel catalogo della piattaforma streaming. Come nel caso del predecessore, Markowicz sembra appoggiarsi a prototipi consolidati - in Lesson Plan era Un poliziotto alle elementari (1990), qui l'intero filone spionistico dell'ultimo ventennio - ma si dimostra inabile nel costruire qualcosa di avvincente e originale, tanto che si procede per inerzia su passaggi via via prevedibili conducenti a quel più che ovvio finale. Non si esce mai dai binari stabiliti, su una struttura bidimensionale che latita di suggestioni ed emozioni, tra intrecci romantici scontati - e privi di un minimo di costruzione nella gestione dei relativi personaggi - un paio di sortite comiche fuori luogo e quei riferimenti sociopolitici che lasciano il tempo che trovano, all'insegna di un'imperante banalità di fondo.

Conclusioni

Un agente dei servizi segreti partecipa a una missione nella quale il fratello perde il senno - e poi la vita per sua stessa mano - in seguito all'esposizione a una rivoluzionaria invenzione, sulla carta in grado di curare il cancro ma assai pericolosa se utilizzata dalle mani sbagliate. Nel tentativo di ottenere vendetta e farsi giustizia, si troverà ad affrontare nemici sia interni che esterni, dovendosi guardare costantemente le spalle. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Operazione Soulcatcher, questo action di produzione polacca è fiacco e debole nella messa in scena, con una gestione delle dinamiche d'azione mai coinvolgente o appagante, e altrettanto anonimo in una narrazione che non si prende rischi, popolata da personaggi monodimensionali e con risvolti via via più improbabili.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
2.3/5

Perché ci piace

  • Niente da segnalare.

Cosa non va

  • Messa in scena priva di pathos e poco coinvolgente dal punto di vista spettacolare.
  • Sceneggiatura priva di guizzi e mai originale.
  • Un cast poco in parte, vittima di personaggi monodimensionali.