Due fratelli, un mondo magico, un regalo speciale: è arrivato finalmente in sala, il 19 agosto, Onward - Oltre la magia, film Disney Pixar diretto da Dan Scanlon.
Ispirato alla sua biografia, Dan Scanlon, anche sceneggiatore, ha trasformato in immagini la perdita del padre, scomparso quando aveva un anno. Lo stesso è successo a Ian Lightfoot, elfo in un mondo in cui c'è la magia ma molti sembrano non crederci più. Suo fratello maggiore, Barley, è più fortunato: conserva qualche ricordo del genitore. Ed è letteralmente ossessionato da creature e incantesimi.
Il giorno del suo sedicesimo compleanno, Ian riceve un regalo fuori dal comune, lasciatogli dal padre: un bastone, una pietra e una formula magica. Unendo tutti questi elementi può lanciare un incantesimo che riporterà in vita Wilden Lightfoot per un giorno, in modo che possa conoscere i suoi figli. Qualcosa però va storto e i fratelli si impegnano in un avventura alla ricerca delle proprie radici, in cui scopriranno molto di se stessi. Ne abbiamo parlato proprio con Dan Scanlon, che abbiamo incontrato a Roma, all'anteprima italiana di Onward - Oltre la magia.
La nostra intervista a Dan Scanlon, regista di Onward
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Onward e il bisogno di entusiasmo
Nel film (di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Onward - oltre la magia) si dice che nella vita c'è bisogno di entusiasmo. Crescendo tendiamo a perderlo. Come si può impedire che accada? Secondo il regista Dan Scanlon: "Credo mettendoci alla prova e impedendoci di non fare qualcosa perché abbiamo paura. A volte mi freno pensando: sono troppo occupato. Ma non è vero: sono spaventato di farlo. Bisogna provare. Più invecchio più è facile dire: non vado sulle moto d'acqua, non mi piace. Provalo! Quando siamo più giovani sono i nostri genitori a spingerci a provare cose diverse. Più invecchi, più diventa facile trovare scuse per evitare cose che non vuoi fare."
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Onward e la magia delle storie
La vera magia di Onward è il potere delle storie di unire le persone: un tema che sta molto a cuore a Scanlon: "Una delle cose più importanti della mia vita sono proprio le storie: anche più dei film. Credo che raccontare storie, leggere, i musical, ogni modo in cui si può raccontare una storia, sia importante. È così che le persone entrano in contatto, provano empatia, imparano. Sono la base della nostra civiltà. Penso che raccontare storie sia fondamentale."
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Onward: motori e unicorni
Barley e Ian si mettono in viaggio a bordo del furgone del primogenito: pieno di graffiti, che il ragazzo cura come se fosse vivo. E a cui ha dato il nome di Ginevra. Una cosa che invece il regista non ha mai fatto: "Ero come Ian: guidare mi terrorizzava! Mio fratello aveva una Chevelle del '71, un'auto enorme e imponente, che somigliava a Ginevra e puzzava di benzina. Non l'ho mai fatto. Ero proprio come Ian."
Dall'unicorno dipinto sulla fiancata di Ginevra a quelli che rovistano nei rifiuti, viene fuori un'immagine molto lontana dagli animali bellissimi che siamo abituati a immaginare. L'idea è nata scherzando: "Abbiamo fatto delle riunioni con gli artisti e gli animatori e ci siamo chiesti: cosa sappiamo di queste creature di fantasia? E cosa cambierebbe nella vita reale? Nel nostro mondo gli unicorni sarebbero rari, in questo quindi sarebbero dappertutto: gli animali che vediamo ovunque nella nostra realtà sono quelli che diamo per scontati, come scoiattoli, procioni, opossum. L'idea ci è venuta così."