Nuova vita al sapor di cioccolato
C'è ormai una lunga tradizione che unisce il cinema alla cucina, utilizzata spesso per veicolare messaggi importanti provando a conquistare lo spettatore prendendolo per la gola. In questi film torna di frequente la meraviglia del cioccolato, cibo simbolo del buonumore. Inevitabile quindi che il suo utilizzo nelle storie per il grande schermo sia soprattutto al servizio della commedia. E' questo il caso di Lezioni di cioccolato, film che segna il debutto nel lungometraggio di Claudio Cupellini, tra i registi del collettivo 4-4-2 Il gioco più bello del mondo, e che sorprende per il tocco delicato e leggero col quale tratta una storia buffa che offre numerosi spunti di riflessione. Girato in Umbria, principalmente a Perugia e nei locali dell'azienda dolciaria Perugina, Lezioni di cioccolato è la storia di una strana amicizia tra un giovane ed ambizioso geometra ed un operaio egiziano alle sue dipendenze che parte da un evento tragico, si fa vendetta e poi finalmente si tramuterà in reciproca stima, il tutto all'insegna della tolleranza e della solidarietà.
Il film parte da uno sguardo lucido sul mondo del lavoro nero, sull'arrivismo di quei personaggi senza scrupoli che per i propri interessi non concedono la priorità assoluta alla sicurezza di chi si ha alle proprie dipendenze. Ecco allora che quando accade puntuale la tragedia si cercano scappatoie per sottrarsi alle proprie responsabilità, come fa Mattia, il geometra di Lezioni di cioccolato interpretato da Luca Argentero, che nega ai propri operai, impegnati nella costruzione di un casale, un ponteggio che ne tuteli l'incolumità fisica, per poi vedere cascare dal tetto un manovale egiziano del quale tenterà di comprare il silenzio che non gli procuri guai con la giustizia. Ma l'uomo sceglie una vendetta sottile che serva da lezione a quel ragazzo scriteriato: frequentare a suo nome un corso per aspiranti cioccolatieri. Kamal, prima di essere un operaio, è infatti un pasticciere che ha bisogno di scoprire i segreti del cioccolato per sperare di proseguire in Italia quel lavoro accantonato momentaneamente che è anche la sua più grande passione. Mattia accetta quindi di diventare Kamal, e si confronta con la difficile realtà del sudore e del lavoro, sperimentando sulla propria pelle tutte le difficoltà del vivere da immigrato e in povertà nel nostro paese.
Si storce un po' il naso di fronte alla recitazione ancora acerba di Luca Argentero, e il film carbura soltanto quando entra in scena l'irresistibile personaggio di Kamal (splendidamente interpretato da Hassani Shapi), ma il doppio ruolo concede una seconda chance ad Argentero che risulta paradossalmente più credibile nel ruolo dell'operaio egiziano dall'accento improbabile. Cupellini e lo sceneggiatore Bonifacci regolano la loro riflessione sociologica sul registro della commedia, cercando di parlare con grande ironia di provincia, lavoro, immigrazione e dei differenti orizzonti entro i quali si muovono le parti in causa. Lezioni di cioccolato è infatti una commedia estremamente piacevole che sebbene non brilli a livello tecnico può contare su una buona sceneggiatura che si fa perdonare le sue ingenuità (il giovane datore di lavoro che diventa il migliore amico del suo operaio immigrato?) e riesce a divertire con una classica commedia degli equivoci senza però risultare banale, offrendo una storia che prende spunto dalla realtà per riflettere con leggerezza su quali meccanismi perversi fanno girare il mondo moderno. Anche l'immancabile storia d'amore è dosata al meglio, sbocciata per caso tra un cioccolatino e l'altro. Svelati gli equivoci il film perde mordente, si affloscia sul trionfo dell'amore e l'esaltazione del valore dell'amicizia, ma ormai il buonumore è incassato e si può giungere alla fine un po' più tolleranti. E con una voglia esagerata di addentare un pezzo di cioccolato.