Ispirato all'omonima trasmissione di Radio Rai 2 condotta da Massimo Cervelli, Non è un paese per giovani, nelle sale dal 23 marzo, racconta la storia di due ragazzi, Sandro (Filippo Scicchitano) e Luciano (Giovanni Anzaldo), che lasciano l'Italia per trovare maggiore fortuna a Cuba, portando il wi-fi all'Havana. Qui incontrano Nora (Sara Serraiocco), una ragazza senza peli sulla lingua che mette alla prova la loro amicizia. Diretto da Giovanni Veronesi, il film parla di un fenomeno sempre più diffuso negli ultimi anni, ovvero quello della fuga di giovani all'estero, impossibilitati a realizzare i propri sogni in un paese che sembra diminuire costantemente le opportunità di lavoro.
Il film può contare inoltre sulla musica di Giuliano Sangiorgi, cantante dei Negramaro, che ha composto e interpretato il brano Paradiso meraviglioso, colonna sonora del film. Abbiamo incontrato Sangiorgi, il regista e i tre giovani protagonisti a Roma, dove ci hanno raccontato come nel nostro paese sia difficile sognare, soprattutto per chi è giovane.
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Un film dedicato ai sognatori in fuga
Per diventare un artista, Giuliano Sangiorgi ha sognato e viaggiato molto col fine di realizzare le proprie ambizioni: incontrare culture diverse e aprirsi al mondo è un requisito fondamentale secondo il cantante dei Negramaro. Lo è altrettanto però poter contare su un paese che agevoli le speranze dei suoi cittadini più giovani. Secondo Sangiorgi uccidere i sogni dei più giovani è un crimine, come ci ha detto all'anteprima stampa del film: "Io ho avuto la fortuna di aver avuto un sogno e di continuare a sognare. Questo sogno mi ha portato a viaggiare: spesso mi domando se ho viaggiato per il sogno, o ho fatto musica per viaggiare. Una domanda quasi marzulliana. Ancora non l'ho capito. Per me il viaggio è una meta ideale: è qualcosa che permette di arricchirti e quindi anche il tuo paese deve aiutarti a farlo, in modo che tu possa tornare felice, condividendo tutto quello che hai vissuto altrove. Questo manca quando si è costretti ad andarsene: perdiamo tutto quello che si potrebbe condividere e che permetterebbe a un paese come il nostro di rimanere giovane e attento al futuro. Non si è attenti al futuro solo potenziando il wi-fi, ma soprattutto coltivando le emozioni dei giovani e i loro sogni, con la consapevolezza che sono importantissimi e che il paese stesso potrebbe giovarne. È impensabile che una società civile si comporti in questo modo: non si può non affrontare questa pesante verità, ovvero che stiamo lasciando andare via i nostri giovani. Non si può far scappare i ragazzi perché gli si nega le possibilità. È una cosa che non fa bene a nessuna società civile: né ieri, né oggi, né domani".