Alan Binder è un negoziatore di ostaggi altamente qualificato, le cui abilità vengono spesso sfruttate nelle situazioni più spinose. Situazioni che richiedono il suo provvidenziale intervento anche nei momenti meno indicati, con Alan costretto ad abbandonare moglie e figlia in qualsiasi momento della giornata per svolgere il suo fondamentale lavoro. Una situazione che ha portato il matrimonio tra Alan e Victoria sull'orlo del fallimento, con il divorzio che sembra sempre più probabile.
Il protagonista di No Negociable si troverà ben presto davanti a un evento imprevisto quando riceve una chiamata che gli comunica che è stato registrato un Codice Porco, tra i più rari e complessi da gestire: a essere stato sequestrato infatti è il Presidente messicano, invischiato in affari di potenziale corruzione. Ma cose le cose non fossero già abbastanza gravi, il criminale a capo del piano conosce molto bene Alan e per cercare di incastrarlo ha deciso di rapire anche Victoria, con tutte le conseguenze del caso...
No Negociable: tra moglie e marito...
Una crisi di coppia messa alle strette in pubblica piazza, un'idea sulla carta potenzialmente intrigante che cede alle forzature di una narrazione che ben presto perde il proprio equilibrio e non sfrutta appieno l'ipotesi della premessa. In questa produzione messicana sin dai primi minuti viene sottolineata la frattura sempre più evidente tra i due coniugi e si intuisce già la verve tragicomica che caratterizzerà il resto della breve visione, poco meno di novanta minuti titoli di coda inclusi. Non è un caso che nel prologo il protagonista riceva una chiamata dal call-center proprio durante un momento topico di una missione, elemento atto a far comprendere il tono che No Negociable manterrà da lì a venire, pur innescando nell'evoluzione del rapimento ulteriori dinamiche che mettono in luce magheggi politici e casi di corruzione tra le alte sfere.
Il ladro di cani, la recensione: il valore umano di un (buon) film che inquadra la realtà boliviana
Poco da ricordare
Il regista Juan Taratuto vorrebbe costruire una versione farsesca guardante ai grandi classici a tema, ma la tensione non è certo quella de Il negoziatore (1998) o di altri cult omologhi, proprio in virtù di quell'anima leggera che prende poi il sopravvento, fino ad un epilogo potenzialmente aperto a ulteriori sequel, malus che affligge la quasi totalità delle produzioni odierne pensate per il grande pubblico, soprattutto per quello delle piattaforme. E non è un caso che No Negociable sia stato distribuito proprio come esclusiva del catalogo Netflix, palcoscenico ideale per quest'ennesima operazione usa e getta che non rimarrà certo negli annali del cinema ma finirà facilmente nel dimenticatoio, semplice passatempo per uno spettatore in cerca di un'operazione disimpegnata da vedere mentre si sta facendo altro. Un classico titolo atto a rimpolpare il numero di proposte disponibili e a giustificare forse nei piani il costo mensile dell'abbonamento, all'insegna della quantità che batte la qualità.
Vero e falso
Tra macchine della verità che vengono chieste per svelare i mali di una società marcia fin dai suoi vertici a schede SD nascoste in posti impensabili, fino a frasi fatte che riflettono sulle controversie della moderna oratoria - come "i politici morti sono più amati dei politici vivi", luogo comune che effettivamente trova un effettivo riscontro un po' ovunque - e a terapie di coppia improvvisate, la sceneggiatura accumula umori e battute alla rinfusa, senza una precisa idea di compostezza. No Negociable offre una manciata di sequenze discretamente divertenti, ma sono sussulti qua e là in una messa in scena che pur diretta in maniera onesta e consapevole è priva di effettivi guizzi, seguendo le montagne russe di una storia che anche nell'effettiva gestione dei colpi di scena finisce per rivelarsi più prevedibile del previsto. Per un film che sembra fin troppo consapevole della sua essenza alimentare, senza la voglia - ma forse nemmeno la capacità - di elevarsi da una qualità medio/bassa.
Conclusioni
Alan è il miglior negoziatore sulla piazza, tanto eccellente nel lavoro quanto sbadato nella routine coniugale, al punto che il divorzio sembra ormai sempre più probabile. Un nuovo caso relativo al sequestro del Presidente messicano potrebbe paradossalmente concedergli l'opportunità di salvare non soltanto il politico ma anche il suo disastrato matrimonio. No Negociable combina la sua anima leggera con un caso potenzialmente tensivo, ma proprio per via del suo approccio la suspense è ai minimi termini e anche i discorsi potenzialmente intriganti di corollario, come la crisi tra moglie e marito o l'accusa a una classe politicante corrotta, finiscono per essere depotenziati. Per un intrattenimento breve e indolore, che si dimentica in fretta al giungere dei titoli di coda.
Perché ci piace
- Una manciata di gag e battute divertenti.
- Operazione leggera...
Cosa non va
- ...anche troppo.
- Personaggi schematici schiavi di una sceneggiatura prevedibile e poco interessante.