È sempre soddisfacente essere smentiti, o comunque sorpresi, come ci era già successo a fine 2023 su Prime Video con Gigolò per caso. Iniziamo il 2024 sempre sulla piattaforma e sempre con risate inaspettate con No Activity - Niente da segnalare, il remake dell'omonima serie australiana - che è un terreno che come stiamo dicendo in più occasioni l'audiovisivo sta riscoprendo - dal 18 gennaio tutta disponibile sul servizio streaming. Che ancora una volta guarda agli anglosassoni e prova a italianizzare il tutto senza renderlo ridicolo. Ci sarà riuscita? Scopriamo nella nostra recensione.
Format che vince, non si cambia
La trama di No Activity - Niente da segnalare è semplice e funzionale al format che porta avanti: siamo in zona portuale e due criminali sono in attesa di un carico importante. Lo stesso vale per due poliziotti in appostamento in macchina pronti a fare una retata antidroga. Alla centrale, due operatrici telefoniche sono pronte a mandare i rinforzi. Il carico però tarda ad arrivare e questo costringe tutti ad un'estenuante attesa. Come ammazzare (letteralmente) il tempo? È da questo semplice ed efficace soggetto che partono una sequela di gag che ricordano gli sketch di Camera Café (altra comedy italiana di successo da un format straniero) ma che hanno una storia di fondo che unisce i sei episodi.
Coppie comiche
Serviva un cast di volti noti - e forse in parte abusati sulla piattaforma (ma almeno non c'è Lillo) per tenere sulle spalle questo tipo di comicità e quindi tutto viene affidato a delle coppie: Luca Zingaretti (che prende in giro il suo Commissario Montalbano) e Alessandro Tiberi sono i due poliziotti. Il primo veterano, disilluso e che vuole rischiare la pelle il meno possibile, ma in crisi con la moglie che non riesce a vedere al di là del proprio naso, fissato con le canzoni di Marcella Bella; il secondo giovane e ambizioso che vorrebbe una promozione all'antimafia.
Alla centrale ci sono Carla Signoris ed Emanuela Fanelli, un altro scontro generazionale tra una donna che ci ha messo 10 anni per arrivare in cima "perché non voleva prendere scorciatoie nonostante le continue avances", almeno così dice lei ma forse nessuno la sopporta, precisina e maniaca del controllo; e una giovane appena arrivata, esuberante e caciarona, mandata lì perché ha combinato qualcosa alla squadra mobile, dove vorrebbe disperatamente tornare. Dall'altra parte di questo guardie e ladri in salsa comedy ci sono Rocco Papaleo e Fabio Balsamo, il temibile boss della malavita e lo "stagista" che vorrebbe imparare il mestiere. Tutte e tre le coppie giocano sul confronto generazionale in ambiti "lavorativi" diversi, con tutti i cliché e stereotipi del caso ma sfruttandoli.
No Activity: Luca Zingaretti è contento che "il maschio" venga messo in discussione
Comicità ripetuta
Co-prodotta da Groenlandia, scritta da Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di Santi e Pietro Seghetti e diretta da Valerio Vestoso, No Activity - Niente da Segnalare vive dei pregi e difetti del proprio format, dei cui meriti (e demeriti) possiamo "incolpare" solamente l'originale australiana dato che si tratta di un remake e quindi di un prodotto necessariamente derivativo. Le coppie selezionate funzionano, dove più dove meno, ci sono alcune conferme e sorprese - come Carla Signoris, sempre meravigliosa e con una marcia in più, e Luca Zingaretti, che scopriamo con un talento comico nascosto.
Per quanto ci sia una storyline che attraversa tutte e sei le puntate e si giochi molto con il concetto dell'attesa, anche a livello di regia e tensione narrativa, si tratta in fondo di una sequela di gag un po' fini a se stesse che sfruttano la chimica e la comicità fisica degli interpreti, ironizzando sugli stilemi dei procedurali e delle mafia stories. Non mancano ovviamente i camei nello show: da Maccio Capatonda a Diego Abatantuono, da Tommaso Ragno e Davide Calgaro ad Edoardo Ferrario, da Sara Lazzaro a Francesco Pannofino, fino alle Marcella Bella e Lorella Cuccarini che hanno allietato la presentazione alla stampa della serie. Tutto al posto giusto e tutto al posto sbagliato, insomma, allo stesso tempo, per una comedy che intrattiene e funziona.
Conclusioni
È necessariamente derivativa per propria natura No Activity - Niente da segnalare, come abbiamo spiegato nella nostra recensione, ma si fa forza proprio di questo elemento per riuscire a far ridere il pubblico italiano pur ammiccando continuamente ai colleghi. Tutto si ripete ma è grazie al talento del cast – fisso e qualche chicca tra le guest star – che alla fine la comedy riesce nel proprio intento.
Perché ci piace
- Il cast a coppie (emergono Carla Signoris e Luca Zingaretti).
- Le guest star (applausi ad Edoardo Ferrario).
- Il format...
Cosa non va
- ...ma è derivativo.
- C’è una storia di base, ma si tratta in fondo di una sequela di gag.
- C’è molto ammiccamento alla comicità oltreoceano.