Nathan Fillion ci racconta il suo Castle

Nathan Fillion sa tenere alta l'attenzione sullo schermo (Castle) come nella realtà: incontrarlo è come assistere ad un brillante monologo da cabaret.

Poche star restano una costante con il passare degli anni, nei periodi bui e in quelli luminosi. Nathan Fillion è uno di loro. L'ho incontrato per la prima volta quasi quattro anni fa a Los Angeles, pochi giorni prima della partenza di Castle - Detective tra le righe (in prima serata la 4° stagione il sabato su Rai Due, la 5° su FoxLife il martedì dal 13 Novembre). Ha onorato la sua fama di animale da palcoscenico in maniera brillante, nonostante il prevedibile nervosismo per il lancio della serie poliziesca e il totale disorientamento di Stana Katic (di breve durata, comunque, come ha testimoniato anche la disinvoltura al RomaFictionFest di qualche anno fa).
Durante l'ultima edizione del Monte-Carlo TV Fest ha mantenuto intatta la propria allure, anche con qualche punta di divismo (scatta sempre le foto con i fan da solo e dall'alto per ottenere il classico effetto snellente). Ora il telefilm non gli impone più di reggere interamente la scena e può rilassarsi (qualche chiletto in più ne è la prova). Stesso smalto, insomma, stessa aria sbruffoncella e stesso ritmo comico di sempre...

Ripensi mai all'era pre-Castle e all'epoca dei provini?
Mi capita spesso e lo faccio con un sorriso. Ricordo di aver fatto il provino per la parte nel mio camerino di Desperate Housewives - I segreti di Wisteria Lane: ho subito detto ai produttori che in Castle vedevo un grande potenziale e che desideravo con tutto me stesso poterlo interpretare. Il tono, ovviamente, era differente da quello di Wisteria Lane: qui non ci prendiamo sul serio mai!

Hai assistito all'audizione degli altri attori?
Sono stato il primo attore ad essere scritturato, quindi ero sempre presente quando gli altri partecipavano ai casting. Molly C. Quinn, che interpreta mia figlia Alexis, mi ha lasciato senza parole nell'istante stesso in cui l'ho conosciuta. Il feeling è stato immediato!

Anche Dana Delany, ex-Casalinga Disperata, ha avuto fortuna con un telefilm tutto suo, Body of Proof...
Le auguro il meglio perché lo merita: è una donna intelligente e premurosa. L'avevo già conosciuta sul set di Pasadena e quando Marc Cherry (creatore di Desperate Housewives, ndr.) mi ha proposto di sposarla nel telefilm ne sono stato felicissimo. Per questo ho pensato a lei quando per i primi episodi di Castle ci serviva una guest star. Dana ha accettato subito con grande entusiasmo e il suo episodio ha avuto ascolti grandiosi.

Quali consigli daresti a Castle?
Richard si comporta da buffone, spesso di proposito, e a volte sbaglia. Io me ne accorgo ma non lo giudico né lo giustifico, perché a me piace anche quando commette errori. Pensa di essere figo e in quel preciso istante di solito non lo è affatto. Con lui mi comporto come la mamma che asseconda il figlio. Non è perfetto, meglio così!

La passione per la recitazione è nata da piccolo?
Ero un bambino pigro, difficilmente avevo la costanza di portare avanti delle cose. I miei genitori mi hanno fatto provare di tutto perché trovassi la mia strada. Poi a 19 anni ho pensato che la recitazione potesse piacermi... ed eccomi qua.

Hai un approccio salutare al tuo lavoro o sei in agitazione fino all'uscita dei dati d'ascolto?
So che alcune cose le posso controllare, che è in mio potere compiere determinate scelte, il difficile sta nel fare quelle giuste! Comunque non controllo mai gli ascolti perché fuori dalla mia portata. Mi ripeto che se faccio qualcosa che amo allora sono sulla giusta strada e che l'importante è continuare a perseguire degli obiettivi.

Castle ama fumetti, saghe fantasy e giochi di ruolo: in questo ti somiglia?
Sì, eccome! Adoro tutto questo universo e mi considero un geek al 100%. Si vede?