Recensione 10 cose di noi (2006)

L'alchimia tra i due protagonisti è tangibile sin dai primi sguardi, la semplicità della sceneggiatura un pregio enorme, l'autoironia e la bravura dei due interpreti indiscutibile.

Morgan Freeman per amico

Lui (Morgan Freeman) è una star di Hollywood ormai in declino, uno di quegli attori che prima di scegliere un copione ci pensa mille volte e che per paura di fare fiasco e ormai non lavora più da un pezzo. Tanta è la voglia di tornare sugli schermi che arriva al punto di dover valutare se accettare o meno il ruolo da protagonista, come direttore di un supermarket, in un piccolo film indipendente. Con l'intenzione di fargli fare ricerche 'sul campo', il suo autista lo porta in periferia, in un supermercato isolato dei sobborghi di Los Angeles. Proprio qui avviene l'incontro con Scarlet (Paz Vega), la scostante e grintosa cassiera di origini spagnole che regge da sola l'intera attività. Lei lo riconosce e si offre di riaccompagnarlo a casa, ma prima il divo dovrà aiutarla a sistemare alcune cose importanti.
Sarà una giornata particolare quella che trascorreranno insieme, ma nonostante le differenze d'età, d'abitudini e di estrazione sociale, i due scopriranno di avere tantissime cose in comune. Ad aspettarli imprevisti, incontri fortuiti e lunghe chiacchierate, tutte cose che faranno rinascere in loro la voglia di rimettersi in gioco, dal punto di vista professionale e affettivo.

Uscito negli Usa in sole 15 sale nonostante l'accoglienza calorosa all'ultimo Festival di Toronto, questo piccolo film indipendente diretto da Brad Silberling (brillante regista del fantasmino Casper e di City of Angels) è una delle tante anteprime che va ad impreziosire la lussuosa 25ª edizione del Torino Film Festival. Girato in soli 15 giorni a Carson, in California, 10 cose di noi è una partita giocata a due, un film leggero di straordinaria intensità che racconta di un incontro fortuito tra un uomo e una donna che si piacciono per molti versi, ma che non si innamorano, tra due opposti che si attraggono, due forze uguali e contrarie che nonostante il braccio di ferro rimangono sempre in costante equilibrio. Lui (lo chiamiamo così perché il personaggio di Freeman nel film non viene mai indicato con un nome) e Scarlet sono in crisi d'identità, stufi della loro vita, del loro lavoro, ma soprattutto stufi di essere insoddisfatti; quest'incontro fa scoccare in loro la scintilla e riaccende un fuoco che per troppo tempo è rimasto sopito sotto la cenere.

L'alchimia tra i due attori è tangibile sin dai primi sguardi, la semplicità della sceneggiatura un pregio enorme, l'autoironia e la bravura dei due protagonisti indiscutibile. Un plauso va però soprattutto a Morgan Freeman (anche produttore esecutivo), seducente mattatore di questo strano, ambiguo, delizioso piccolo film che negli Usa ha dato vita anche ad una fortunata serie tv dall'omonimo titolo. Divertentissimi i titoli di coda, assolutamente da non perdere, come la scena in cui proprio Freeman, con un gesto furtivo, si ritrova a staccare le etichette di offerta speciale dai DVD di alcuni suoi film. Una variazione sul tema di sé stesso dunque, forse anche un sarcastico tentativo di esorcizzare qualche sua intima angoscia per il futuro. Un film indispensabile per chi ha voglia di riassaporare un cinema fatto di essenzialità e spensieratezza. Pensate a quanto sarebbe bello avere per amico un attore come Morgan Freeman, anche solo per un giorno...

Movieplayer.it

4.0/5