Mentre scriviamo la recensione di Monsters & Co. La serie - Lavori in corso! (per l'esattezza dei primi due episodi, disponibili a cadenza settimanale su Disney+ dal 7 luglio), viene spontaneo ripensare al 2013, l'anno in cui è uscito nelle sale il prequel dell'amato film di Pete Docter, ambientato ai tempi degli studi universitari di Mike e Sulley (uno dei personaggi apparsi in quel film fa capolino nella nuova serie). All'epoca la scelta di tornare indietro aveva senso, per approfondire il rapporto di amicizia tra i due protagonisti, ma la domanda rimaneva: cosa sarebbe accaduto con l'azienda per la quale lavorano dopo la svolta alla fine del primo film? E come questa cosa avrebbe impattato chi si apprestava a entrare nel mondo del lavoro proprio in quell'ambito, all'interno dello storico edificio che fornisce energia all'intero mondo dei mostri. Domande a cui il nuovo show, la prima vera produzione seriale della Pixar (il programma su Buzz Lightyear di vent'anni era principalmente della Disney Television Animation, e realizzato con tecniche tradizionali), vuole rispondere con quel miscuglio di cuore e humour che sono al centro dei due film.
Un mondo nuovo
Avevamo lasciato i protagonisti di Monsters & Co. alle prese con una scoperta epocale: le risate dei bambini generano molta più energia rispetto alle urla, il che fa di Mike Wazowski l'elemento più prezioso in seno all'azienda. Il primo episodio di Monsters & Co. La serie - Lavori in Corso! inizia subito dopo, in piena transizione, con James P. Sullivan promosso ad amministratore delegato della società e Mike a responsabile di tutto ciò che riguarda le risate, incluso insegnare la comicità alle nuove reclute (una trovata particolarmente buffa se si considera che in originale Mike ha la voce di Billy Crystal, uno dei pesi massimi della risata statunitense). Tra questi c'è un tale Tylor, appena diplomatosi per spaventare i piccini e per ora riassegnato al reparto della manutenzione perché i suoi talenti sono divenuti obsoleti. Ma Tylor non demorde, e con l'aiuto di nuovi amici decide di farsi un nome all'interno dell'azienda, anche se non dovesse essere nel contesto per cui si era preparato in precedenza. Quanto a Mike e Sulley, la promozione comporta anche l'addio di Roz, ma la felicità è temporanea perché al suo posto arriva la sorella gemella, Roze.
Monsters & Co.: Quando la Pixar apriva le porte della fantasia
Un lavoro da ridere
Sono passati quasi esattamente vent'anni dal primo film, uscito nelle sale americane il 3 novembre 2001, e il pregio maggiore della serie è farlo sembrare come se fosse ieri: i personaggi tanto amati sono ancora tutti presenti (anche se, forse per questioni di disponibilità dell'attore, Fungus non ha più la voce di Frank Oz in originale), così come quel mondo che si cela al di là delle porte di armadi e sgabuzzini nel nostro universo. Ma qualcosa è cambiato, come suggerisce anche la sequenza dei titoli di testa che rielabora in modo simpatico il tema musicale ideato ai tempi da Randy Newman: non è più la stessa Monsters Inc. di prima, e con essa è cambiato anche l'approccio narrativo e stilistico, passando dal buddy movie dei due capitoli cinematografici a qualcosa di più vicino alla workplace comedy (forse non a caso uno dei nuovi arrivati ha la voce di Mindy Kaling, veterana di The Office), con tanto di struttura corale per quanto riguarda il cast, anche se la storia principale per ora (sulla base dei primi due episodi) ruota intorno a Tylor.
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Un approccio che ha senso anche considerando l'arco di tempo trascorso dal nostro primo contatto con Mike e Sulley, il che rende probabile che, al netto dell'impostazione per lo più ad altezza famiglia di Disney+, una parte non indifferente del bacino d'utenza dello show sia composta da fan adulti del franchise. Fan che potranno anche scoprire con gioia che la vecchia filosofia Disney sulle serie televisive è ancora in vigore: negli anni Ottanta, quando la major si diede seriamente alle produzioni per il piccolo schermo, si decise di dare ai vari progetti un budget capace di renderli esteticamente in grado di competere con l'offerta cinematografica disneyana. La Pixar applica il medesimo principio quando realizza corti basati sui film, e in questa sede è evidente che non abbiano badato a spese per rendere il più coerente possibile il ritorno nel mondo dei mostri. Mostri che, come noi, devono lavorare per vivere, e ora, grazie al finale del primo lungometraggio, lo fanno esattamente come fa il franchise in generale: facendoci ridere. Parecchio, grazie a una scrittura intelligente, un gruppo di personaggi pieno di simpatia e un dono per le gag visive accentuato dall'animazione digitale pixariana. Anche per via della lunga attesa, è come ritrovare dei vecchi amici.
Conclusioni
Chiudiamo la recensione dei primi episodi di Monsters & Co. La serie - Lavori in corso!, sottolinenando come si tratti di un ritorno molto interessante e divertente nel mondo dei mostri targati Pixar. Vecchi e nuovi amici sono lì per intrattenerci in un contesto influenzato dal finale del primo film.
Perché ci piace
- La serie è accessibile anche senza conoscere bene i film.
- La struttura da workplace comedy è molto efficace.
- I nuovi personaggi funzionano quanto quelli storici.
Cosa non va
- Non aspettatevi (per ora) il ritorno di Boo.
- L'assenza di un villain come nei film potrebbe deludere alcuni fan.