Dopo Non è ancora domani e The Shine of Day, la coppia di cineasti italo-austriaca composta da Tizza Covi e Rainer Frimmel torna a esplorare il suo universo di poetici outsider in Mister Universo. La pellicola, a cavallo, come le opere precedenti, tra documentario e fiction, segue le disavventure di una coppia di giovani circensi composta dal domatore Tairo Cairoli e dalla rossa contorsionista Wendy Weber. Tairo, impulsivo e sboccato, dopo una disputa con i vicini di roulotte perde l'amuleto che lo ha accompagna da 15 anni, una barra di ferro piegata dall'ex Mister Universo Arthur Robin. Da qui parte una ricerca serrata che spingerà Tairo a prendersi una pausa dal lavoro per fare visita a genitori e parenti nei tentativo di rintracciare Arthur Robin e farsi piegare un'altra barra di ferro.
L'adesione realistica all'ambiente e ai personaggi caratterizza il cinema del duo Covi-Frimmel. I due registi, che lavorano praticamente da soli, negli anni hanno affinato l'intuito nell'individuare personaggi incredibili, convolgendoli nei loro progetti i cui script sono poco più che canovacci. Stavolta il viaggio ideato dai due cineasti è stato cucito addosso a Tairo dalla cui bocca, come gli autori stessi confermano, "può uscire qualsiasi cosa". Personaggio carismatico, a tratti ingenuo a tratti iracondo, il giovane domatore calamita l'attenzione del pubblico che lo segue in un nostalgico viaggio alla ricerca della serenità perduta.
Equilibrismi tra realtà e finzione
Tizza Covi e Rainer Frimmel non lavorano con attori, ma con persone reali, indagando sulla loro vita e sul loro mondo. I copioni dei due cineasti non contengono dialoghi, perciò gli scambi tra i vari personaggi si basano sull'improvvisazione. La spontaneità o l'impaccio degli attori non professionisti davanti alla macchina da presa si percepiscono chiaramente e questa scelta porta con sé, come è logico che sia, qualche forzatura, qualche momento di scarsa naturalezza o di velato imbarazzo. Nel loro cinema l'arte non imita la vita, ma è la vita a imitare se stessa, con conseguenze talvolta imprevedibili. E' da queste piccole epifanie che si accede alla conoscenza di mondi oscuri e affascinanti come quello del circo che sembra affascinare da sempre Tizza Covi e Rainer Frimmel.
Attraverso le parole di Tairo e di Wendy, entrambi provenienti da famiglie circensi, veniamo a conoscenza delle problematiche legate a un universo che si sta lentamente spegnendo. Se da una parte i due giovani non sono potuti essere presenti a Locarno ad accompagnare il film, presentato nel concorso internazionale, perché impossibilitati a lasciare il loro circo nel weekend, dall'altra Mister Universo fotografa le difficoltà quotidiane di una forma di spettacolo ormai in declino. Gli animali di Tairo invecchiano e muoiono, il mal di schiena spinge Wendy a pensare di cambiare mestiere, il padrone del circo si lamenta dei suoi magri guadagni e il pubblico scarseggia. La stessa Tizza Covi racconta di essere rimasta colpita, durante le riprese degli spettacoli, dell'atteggiamento dei bambini presenti, tutti intenti a guardare schermi di telefonini e iPad mentre di fronte a loro sfilavano leoni ed elefanti veri.
Generazioni a confronto
Dopo un lungo peregrinare tra amici e parenti, la ricerca di Tairo lo porta a incontrare l'idolo della sua infanzia, Arthur Robin. L'incontro permette al pubblico di fare conoscenza di un personaggio incredibile, un ex forzuto francese eletto nel 1957 primo Mister Universo di colore. L'ottantottenne Robin sfodera una forma perfetta che lo vede intento a sollevare pesi per tenersi in forma anche se ammette che il medico gli ha consigliato di smettere di piegare il ferro per evitare problemi di salute. La conoscenza di Arthur Robin e dell'affascinante moglie rappresenta una vera e propria epifania per Tairo e per la stessa Wendy che, per amor del fidanzato, ha rintracciato il figlio di Robin, anche lui forzuto in allenamento.
Se il mondo di Tairo è quello di una realtà che corre verso il crepuscolo, l'entusiasmo del forzuto Robin e della sua innamoratissima moglie ci fanno ritornare il mente il sapore del circo di un tempo, avvolto da un afflato poetico, generatore di quell'entusiasmo bambinesco che sa ancora meravigliarsi di fronte alla magia. In un mondo in cui i giovani lottano per costruirsi un futuro, sono gli anziani a ridare speranza ed entusiasmo con la loro energia. Oltre ad Arthur Robin e alla sua bella moglie, possiamo annoverare tra questi "pensionati d'eccezione" anche la scimmia quarantenne di Bingo Bongo, comparsa al fianco di Adriano Celentano nel 1982. Anche il mondo animale ha le sue star che si godono la meritata pensione.
Movieplayer.it
3.5/5