Li hanno annunciati come i concorrenti di Heroes. Sarà, ma, tra i protagonisti di Misfits, dal 29 Maggio su Bonsai TV, nessuno sembra voler salvare una cheerleader, e tantomeno il mondo. Difficile non capirli, considerando i problemi personali che ognuno di loro deve affrontare: non per niente "misfits" significa disadattati, e i cinque protagonisti qualche dissidio con la società devono averlo effettivamente avuto, visto che fanno parte di un programma di recupero minorile. Proprio nella loro prima uscita "socialmente utile" si imbatteranno nell'evento che cambierà le loro vite, e non precisamente secondo le modalità immaginate dal giudice minorile: i ragazzi verranno infatti colpiti da un fulmine durante una tempesta particolarmente violenta, che, sebbene sulle prime sembri non aver avuto conseguenze, con il passare delle ore darà vita a fenomeni inquietanti.
La prima a sperimentare il cambiamento è Kelly, condannata per il pestaggio di una ragazza e pronta a suonarle di nuovo a chi la definisca "una tamarra", che inizia a leggere nel pensiero di uomini e finanche di animali. E' poi il turno di Simon che, ritenendosi socialmente invisibile, finirà per esserlo a tutti gli effetti, dell'ex atleta e bravo ragazzo Curtis, in grado di manipolare il tempo, e della disinibita Alisha, che, coerentemente con la sua natura, acquisisce il potere di aumentare a dismisura la libido di chiunque la tocchi. Sembrerebbe che l'unico a non aver ricevuto alcuna capacità speciale sia Nathan, bulletto con il vizio dell'eloquio buttato fuori casa persino dalla madre, ma chissà che una nuova e sorprendente abilità non sia in procinto di palesarsi anche in lui.Con dei protagonisti come questi, non c'è da meravigliarsi che la serie sia un concentrato di politicamente scorretto, sesso tanto metaforico quanto esplicito, violenza gratuita e gore, come era già stata la connazionale Skins.
Non sembra proprio che questi cinque ragazzi si siano meritati delle abilità speciali, né nulla fa presagire che ne faranno un uso responsabile; ed è questo l'aspetto più interessante della serie inglese, che sullo sfondo di asciutto realismo sociale innesta un elemento fantascientifico assolutamente inverosimile, di cui nessuno si preoccupa di indagare le cause.D'altra parte snobbare volutamente le problematiche scientifiche permette a Misfits di concentrarsi sulla critica irriverente ai meccanismi della società occidentale e ai suoi stereotipi, così come di approfondire le difficili personalità dei protagonisti, senza per questo farne delle vittime, dei bravi ragazzi allontanati loro malgrado dalla retta via da un mondo cattivo e malato. Nathan non si fa problemi a ridicolizzare gli handicappati, o a usare lo sfottò come unico mezzo di espressione, e Kelly non si sente in dovere di giustificare la propria aggressività; questo spunto di onestà non può che far ben sperare per il prosieguo della serie, che si compone di soli sei episodi. Vedremo se questa brevità si farà apprezzare, per il contrasto con la tendenza di molti telefilm a temporeggiare il più possibile alla ricerca di idee, o ne risulterà un insieme raffazzonato e sbrigativo.