"Quello che mi ha colpito è stato il numero sempre crescente di donne che finiscono dentro questa rete per aiutare le famiglie in difficoltà. Mentre fino a qualche anno fa eravamo pronti a condannare chi esercitava questa attività per rincorrere un guadagno facile, oggi è normale comprenderli, visto i dati allarmanti della disoccupazione. Si stimano circa 140 mila euro al mese per un giro d'affari che da da 1 a 2 miliardi di euro annui." A citare queste cifre è Mirca Viola che, dopo il suo film d'esordio L'amore fa male, torna dietro la macchina da presa con Cam Girl per raccontare il sesso virtuale a pagamento. Il film, che uscirà il 22 maggio distribuito da NewMoon in circa 70 copie, vede al centro della vicenda Alice, Rossella, Martina e Gilda, quattro amiche che, messe duramente alla prova da una realtà lavorativa sempre più deludente, decidono di sbarcare il lunario mostrandosi nude in webcam. Però, anche la Sexycam, l'agenzia con cui collaborano, non è diversa dagli altri datori di lavoro e accampano scuse per non pagare il dovuto. A questo punto l'unica soluzione possibile sembra mettersi in proprio. Ma, passata l'euforia iniziale, i problemi non tardano a presentarsi. Ad accompagnare una delle ex Miss Italia più conosciute nella storia del concorso di bellezza in questa nuova avventura dietro la macchina da presa sono Antonia Liskova, Sveva Alviti, Alessia Piovan e Ilaria Capponi. Il film verrà distribuito anche in Corea, Giappone e Germania.
Dalla cronaca al cinema
Da 75 mila a più di un milione. Queste sono le ragazze che attualmente abitano la rete per scopi pornografici, anche se stabilire un censimento chiaro e definitivo non è possibile visto che le società in questione sono tutte collocate all'estero tra Stati Uniti, Svizzera e Panama. Sta di fatto, però, che il fenomeno sta lentamente venendo a galla attraverso scandali e inchieste diventando materiale cinematografico di grande interesse. Ma l'impresa non è facile. "Tutto quello che si muove in rete rimane sotterraneo, mai visibile chiaramente -racconta la regista Mirca Viola - Fino ad ora nessuno si è preoccupato di prendere seriamente la situazione della pornografia on line e di guardare oltre. Vedete, io non ho nulla contro chi sceglie volontariamente questa strada, ognuno è padrone di fare ciò che meglio crede. La mia intenzione, invece, era di mettere in luce la situazione di molte donne che, senza andare alla ricerca di facili guadagni o di una vita comoda, ricorrono a questa "soluzione" per provvedere alle necessità quotidiane. Insomma volevo parlare di chi, in questi momenti così difficili, si trova a non aver altra scelta."
Miss Italia diventa regista
In molti ricorderanno l'elezione chiacchierata di Mirca Viola a Miss Italia nel 1987. Chiacchierata perché, all'indomani del titolo, si venne a sapere che la più bella del nostro paese era già sposata con un bambino, andando così contro le regole del concorso. Da quel momento sono trascorsi quasi trent'anni, questi limiti sono stati tolti e Mirca Viola si è dedicata al cinema scegliendo di rimanere dietro la macchina da presa. Eppure, nonostante sia trascorso del tempo, questo titolo mancato le pesa ancora. " Per una ex Miss Italia è difficilissimo fare regia. Lavoro nel cinema da quando avevo vent'anni, anche se in molti non lo sanno. Ho fatto la gavetta senza alcun problema perché credo che nella vita si debba faticare prima di concretizzare un obiettivo. Però vivo anche in un paese dove il pregiudizio è molto forte. Il problema è che cinematograficamente parlando non mi conoscono. Non sanno delle mie esperienze sul set come aiuto regista, spesso da volontaria. Ho lavorato con diversi registi, tra cui Giuseppe Ferrara, e grazie a loro mi sono fatta le ossa. Ho sempre saputo che non mi interessava essere un'attrice piuttosto che una presentatrice o modella."
Essere una Cam Girl
Ma chi sono le cam girl? A questa domanda rispondono le quattro protagoniste che, senza incontrare difficoltà nel mettere in scena nudi espliciti e seduzione, hanno puntato soprattutto sull'umanità dei loro personaggi. " Alice è una donna come molte che, dopo aver studiato e formato la propria professionalità, attualmente non riesce a far valere le sue qualità - spiega Antonia Liskova - lei è una combattente, non è alla ricerca della soluzione più semplice ma è disposta a lottare per lavorare davvero. Purtroppo, però, si trova in una situazione senza alternative ed è costretta a rinunciare ai propri sogni. E quando ci viene tolto questo lusso, che dovrebbe essere un diritto per ogni singola persona, vuol dire che la situazione in cui viviamo è veramente grave". A lei fa eco Alessia Piovan che, con la sua Rossella, sembra portare in scena la leggerezza e la consapevolezza di questa professione, ma, in realtà, nasconde una tenerezza facile alle illusioni. "Rossella crede fino in fondo in quello che fa e lo utilizza per cercare un riscatto nella vita. Non ha finito gli studi e pensa di non avere altri talenti a sua disposizione, eppure è disposta a credere nell'amore di un cliente e si lascia sedurre dall'ideale romantico di un fidanzamento con un ragazzo di buona famiglia." Diverse, invece, sono Gilda e Martina, interpretate da Sveva Alviti e Ilaria Capponi. La prima affronta questo lavoro con l'illusione di poter realizzare i propri sogni e porre fine ai problemi economici, senza rendersi conto, però, dove tutto questo la può portare. La seconda, probabilmente, è quella che maggiormente rimane attaccata alla realtà, aiutata dalla sua passione per il basket e da un padre affettuosamente presente. " Mirca mi ha regalato un ruolo che mi appartiene, visto che vengo da un passato di ex giocatrice di pallacanestro di serie A - conclude Ilaria Capponi - credo che il mio personaggio sia quello più concreto e meno coinvolto perché abituato al sacrifici che ti impone il risultato sportivo. Senza del duro lavoro, infatti, non si ottengono dei risultati a livello agonistico."
Per non far morire i sogni
Inutile dire che in tempo di crisi economica gli espedienti per vivere o sopravvivere si moltiplicano, anche se questo non può essere una scusa per attività chiaramente illecite dedite allo sfruttamento. E' anche vero, però che la seconda soluzione a disposizione di molti giovani è quella di partire e andare altrove per trovare condizioni di vita migliori o, quanto meno, un lavoro. A loro Mirca Viola risponde in questo modo: " Trovo ingiusto dover andare via. Credo, piuttosto, che si debba rimanere, lottare per quello che ci spetta e non ripiegare. Io ho scelto delle protagoniste giovani perché sentivo che avevano tanta energia da dare. E in questo modo volevo dire ai ragazzi di non farsi schiacciare, ma reagire e alzare la voce per chiedere ciò di cui hanno diritto. Bisogna aprirsi al futuro soprattutto lottando."