Il ciclone Mika ha travolto Giffoni. Dopo aver dovuto imparare l'italiano per esigenze televisive (accettando il ruolo giudice di X Factor), il cantautore libanese amatissimo dal pubblico ha dato il meglio di sé sfoderando il suo buffo idioma che mescola termini forbiti, qualche parolaccia e originali neologismi tanto da autotradursi dall'inglese all'italiano, quando necessario, di fronte al pubblico del festival. Facendosi conoscere sul piccolo schermo, Mika ha già ampiamente dimostrato di essere un personaggio unico. Talento musicale, animo sensibile, pensatore non banale, il cantante è un fiume in piena nel raccontare le esperienze vissute nel corso dell'ultimo tour, durato 18 mesi e conclusosi pochi giorni fa in Francia.
"Ho lasciato Nizza per venire qui e quando sono arrivato ho trovato un'atmosfera completamente diversa. Questo entusiasmo mi ha travolto dopo il dramma e l'orrore che si respirava in Francia. Qui viviamo in una bolla meravigliosa" confessa il cantante, e a chi gli chiede cosa gli riserva il futuro risponde: "Non ho un'idea chiara del mio futuro, questo non cambierà mai. Credo che sia importante dimenticare le preoccupazioni per il futuro per concentrarsi sul presente. Non bisogna aver paura di fallire, ma temere la mediocrità".
Musica e cinema
In realtà qualche informazione sui prossimi progetti lavorativi di Mika riusciamo a strapparla. A novembre l'attore debutterà su RaiDue con uno one man show, ma il futuro di Mika potrebbe riservare anche il cinema. Come ci racconta lui stesso "Mi hanno proposto tre volte di fare un film, ma ho sempre detto di no. Tre mesi fa ho fatto un casting e ai produttori è piaciuto il mio provino. Ora devo dare una risposta. Mi hanno mandato il video, ma io non riesco a rivedermi. Loro aspettano la mia risposta e io non so che cazzo fare. Ho paura di dire sì e poi fare schifo perché non sono un attore".
I legami di Mika con il cinema in realtà sono molteplici. Oltre a essere un cinefilo raffinato, diverse canzoni della popstar sono state usate in alcune pellicole. Mika, però, ammette di essere molto protettivo nei confronti della sua musica. "Quando i produttori di Zoolander 2 ha chiesto di poter usare Lollipop, il mio primo impulso è stato rifiutare. La canzone parla di una cosa abbastanza seria e non volevo perdere il controllo sul suo uso. Alla fine mi sono convinto e abbiamo realizzato un montaggio molto divertente di scene girate a Roma che purtroppo è stato tagliato dal film. La canzone poi è stata usata anche in Pitch Perfect 2 e sono rimasto scioccato del modo in cui è stata utilizzata. Per Un bacio di Ivan Cotroneo, però, la situazione era diversa perché so che è molto bravo. Hurts parla delle conseguenze delle parole. Rosa Parks ha detto 'Le persone dimenticano le parole, ma non il sentimento che esse hanno provocato'. Hurts parla di questo, è un film intimo. Ho detto di no all'uso di Grace Kelly per una pubblicità di divani che cambiano colore, volevano un altro brano per uno spot sul cibo per cani e gatti e rifiutato ancora una volta dicendogli che secondo me il loro cibo faceva schifo".
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Mika è uscito dal guscio
Nel raccontare come ha appreso l'italiano, Mila ricorda gli esordi a X Factor confessando che "la componente essenziale di quell'esperienza è stata la paura. Quando ho iniziato non parlavo la lingua, vedevo che Skin era una specie di bomba che poteva esplodere in qualsiasi momento ed ero terrorizzato. Poi pian pian capito che dovevo abbattere il muro che avevo creato. Ho vissuto momenti di grande successo commerciale e momenti in cui la critica mi ha massacrato. Per reazione mi chiudevo a riccio, mi nascondevo e rifiutavo di parlare, mi rifugiavo nella musica. X Factor è stato un modo per uscire dal guscio e ha cambiato anche il mio modo di stare sul palco. Oggi tra una canzone e l'altra parlo molto di più con il pubblico. Vedremo se questo cambiamento influenzerà anche il modo di scrivere. A settembre inizierò a scrivere il nuovo album, magari farò un disco alla Paolo Conte, ma in inglese, che è ancora peggio, e nessuno lo comprerà".
Mika ricorda i propri esordi ammettendo che all'inizio non è stato facile. Il musicista, figlio di padre wasp americano e madre libanese-iraniana, ha vissuto a cavallo tra due culture lasciando la scuola prestissimo per via dei suoi problemi di apprendimento. "Ho cominciato a cantare da professionista a dieci anni perché ero dislessico, ho lasciato la scuola perché mi consideravano idiota. Avevo un'insegnante che era la personificazione del male e mi trattava nel peggior modo possibile. Mia madre mi ha detto 'Se non vai a scuola, ti devi trovare un lavoro' e così ho cominciato a studiare canto. All'inizio mia madre è stata dura con me, mi ha costretto a esibirmi quando no volevo, ma mi ha insegnato a separare la vita privata dalla carriera. Questo mi ha aiutato a sopportare lo stress, l'attenzione pubblica e il giudizio degli altri".
Dopo essersi costruito una carriera invidiabile, oggi Mika si considera un nomade che non vive in nessun posto pur possedendo una casa a Londra. Casa che ultimamente gli sta procurando qualche grattacapo per colpa di Pokemon Go. "Ho scoperto che fuori da casa mia ci sono dei Pokemon e la mia vita è rovinata. I miei amici usano Tinder per conoscere persone con cui uscire e lo capisco, ma Pokemon Go a cosa serve? Con i Pokemon siamo più soli di prima, non si conosce gente, non si esce a bere, non si fa neppure sesso. Odio chi lo ha inventato".